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Sodoma e dintorni


Non possiamo chiamare un bene ciò che Dio, nella Sua Parola, considera un male e cosa abominevole ["Non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna: è cosa abominevole" (Levitico 18:22)]. L'omosessualità non faceva parte dei progetti originali di Dio per l'uomo e per la donna, come essi ci sono stati rivelati nella Sua Parola. Essa è da considerarsi come tante altre degenerazioni della natura umana che Cristo è venuto per guarire, non per avallare, "normalizzare" o tanto meno benedire. Sebbene Cristo, con infinita compassione, accogliesse volentieri i peccatori, i malati e gli invalidi per restituirli alla loro dignità di creature fatte ad immagine di Dio, Egli non condonava la loro condizione o la considerava ineluttabile ma, con amore e pazienza li ricuperava, accompagnandoli al ravvedimento ed alla guarigione. Così dev'essere per chi è afflitto da tendenze omosessuali: va accolto in vista del suo ristabilimento nei propositi originari di Dio. Questo può essere un processo più o meno lungo, ma è imprescindibile, per l'omosessualità come per qualunque altra disfunzione fisica, morale o spirituale. Forse che questa persuasione rivelerebbe la nostra "omofobia"? No, noi non temiamo né odiamo gli omosessuali, ma li amiamo tanto da metterli in guardia che un giorno, se non si ravvedono da ciò che Dio considera peccato, saranno respinti dal regno di Dio, come dice la Sua Parola: "Non sapete voi che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v'ingannate: né i fornicatori, né gli idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né gli omosessuali, né i ladri, né gli avari, né gli ubriaconi, né gli oltraggiatori, né i rapinatori erediteranno il regno di Dio" (1 Timoteo 6:9 ND). Odiarli vuol dire piuttosto illuderli facendo loro credere che quanto dice la Parola di Dio non sia da prendere seriamente. Vedi: Che cosa dice la Bibbia al riguardo dell'omosessualità? - Perché occuparsene?
"Carissimi, avendo un gran desiderio di scrivervi della nostra comune salvezza, mi sono trovato costretto a farlo per esortarvi a combattere strenuamente per la fede, che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre. Perché si sono infiltrati fra di voi certi uomini (per i quali già da tempo è scritta questa condanna); empi che volgono in dissolutezza la grazia del nostro Dio e negano il nostro unico Padrone e Signore Gesù Cristo" (Giuda 3-4).
Siamo oggi sottoposti, in ogni ambiente, ad un intenso battage teso a far si che la nostra società e chiese accettino ed approvino l'omosessualità come uno stile di vita legittimo e rispettabile, una “preferenza” sessuale al pari di ogni altra. Coloro che, su base morale e religiosa, vi si oppongono, vengono di solito dipinti come ignoranti bigotti e razzisti, degli “omofobi”, portatori di pregiudizi superati, che solo dovrebbero “finalmente tacere”.

E' vero che alcuni odiano gli omosessuali e che persino ne organizzano “pestaggi” sistematici. Un tale comportamento non è in alcun modo giustificabile. Il vero cristiano non deve odiare l'omosessuale, ma deve trattarlo secondo i comandamenti di Dio (1 Giovanni 5:3): non è ammissibile la calunnia, la derisione, la violenza e l'odio né verso l'omosessuale, né verso chiunque altro. I cristiani dovrebbero proteggere gli omosessuali da attacchi personali.

Sebbene il cristiano abbia il dovere di trattare l'omosessuale come ogni altra persona, secondo i comandamenti di Dio, egli deve amarlo essendo con lui biblicamente onesto. L'atteggiamento di una persona verso l'omosessualità non deve essere modellato dalla cultura contemporanea, mutevole e pagana, ma secondo l'ispirata ed infallibile rivelazione di Dio, la Bibbia (rifiutando il moderno revisionismo). La Bibbia offre speranza all'omosessuale perché gli dice la verità e gli proclama il perdono dei peccati attraverso Gesù Cristo accompagnandolo al ravvedimento ed al risanamento.