La dichiarazione costituisce essenzialmente un appello rivolto alle chiese evangeliche a ravvedersi per riaffermare le verità cristiane storicamente accreditate come sono state sintetizzate nei "Cinque Sola" della Riforma protestante, e che in gran parte contraddicono l'insegnamento e la prassi corrente. Il messaggio della Riforma, infatti, originalmente rivolto a riformare il Cattolicesimo romano, non solo è ancora lungi dall'essere annunciato e vissuto dalla maggior parte delle chiese non-cattoliche, ma stiamo assistendo ad un considerevole arretramento (per non parlare di revisione) di queste chiese dai loro principi fondanti. Questo avviene non solo nell'area "liberale" e "storica" delle chiese evangeliche, ma anche in quella "evangelicale". Da qui la necessità e l'appello rivolto a tutti di riconsiderare criticamente la loro fede e la loro pratica e ri-formarla coraggiosamente (sia a livello ecclesiale che personale) laddove la si riscontra incoerente con questi princìpi.
1. Sola Scriptura: l'erosione dell'autorità:
- La riaffermazione che la Bibbia contiene ogni cosa sia necessaria per comprendere ed ubbidire alla volontà di Dio.
- La negazione delle pretese di qualsiasi altra autorità di vincolare la coscienza dei cristiani.
- La riaffermazione che Cristo soltanto e la sua opera sacrificale redentrice vicaria sulla croce sono i mezzi mediante i quali si realizza la salvezza.
- La negazione che l'Evangelo possa essere predicato senza dichiarare esplicitamente l'opera redentrice compiuta da Cristo e senza l'appello alla fede in essa.
- La riaffermazione che la salvezza è risultato dell'opera sovrannaturale dello Spirito Santo.
- La negazione che la salvezza dipenda in qualsiasi senso da ciò che l'essere umano possa compiere autonomamente (completamente o parzialmente).
- La riaffermazione che una persona è giustificata (dichiarata innocente) davanti a Dio attraverso la sola fede ed attraverso il solo Cristo - che la giustizia di Cristo viene accreditata al credente.
- La negazione che la giustificazione si poggi in alcun modo sui meriti umani, e che le chiese che insegnano questo non possono essere considerate legittimamente tali.
- La riaffermazione che la salvezza è finalizzata alla gloria di Dio piuttosto che dell'essere umano, e che i cristiani, dovunque, sono sottoposti all'autorità di Dio ed agiscono per la sua gloria soltanto.
- La negazione che Dio possa essere glorificato attraverso un culto che diventi prevalentemente un "intrattenimento" dei suoi partecipanti; la rimozione dal culto dell'esposizione della legge di Dio e/o dell'Evangelo; una predicazione che si focalizzi solo sul miglioramento di sé stessi, sull'auto-stima e sulla realizzazione di sé stessi.
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