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domenica 13 febbraio 2011

"Senso comune" o insegnamento biblico?

"La salvezza, in fin dei conti, dipende da noi, dalle nostre scelte, dal fatto che liberamente noi si scelga di credere o di non credere nel Salvatore Gesù Cristo offertoci nell'Evangelo e di rimanergli fedeli". Quante volte si sente affermare questo! È quanto credono coloro che fondano le loro persuasioni sui "dati ovvi e scontati" del "buon senso comune" che ritengono indiscutibile e "sicuramente" corrispondente alla volontà di Dio.

È così che affermare il contrario viene ritento "assurdo", "illogico", "insensato" e persino "ingiusto". Ad andare contro questo "senso comune" ed affermare il contrario, però, sono le stesse Sacre Scritture che spesso tanto sconcertano i sostenitori del "senso comune" da far loro dire: "le Scritture non possono intendere quello che sembrano affermare...".Mentre, così, molti respingono le Sacre Scritture in blocco perché le ritengono "piene di assurdità", altri che pure dicono di rispettarle in quanto Parola di Dio, ritengono di doversi ingaggiare in strenui tentativi per forzarle, storcendo quanto affermano, per far loro dire quanto essi ritengono "più sensato".

Sono i sinergisti, dal greco, quelli che "operano da sé stessi", quelli che ritengono, appunto, che sia "sensato" che la salvezza, in fin dei conti, dipenda da noi stessi, dalle nostre scelte. Nonostante, però, la loro pretesa di onorare Dio e la Sua Parola, di fatto assumono come loro autorità ultima la logica e la "sensatezza" dell'uomo irrigenerato e non "la mente di Cristo" alla quale i figlioli di Dio devono piuttosto essere conformi. La "mente di Cristo", infatti, spesso sfida, confonde, contraddice e denuncia il "senso comune" come, nel linguaggio biblico, espressione della carne, distorta essa stessa dagli effetti del peccato [vedi "gli effetti noetici del peccato"]. Di fatto la Parola di Dio, Gesù stesso, consapevolmente "ci provoca", consapevolmente "ci scandalizza" e per un buon motivo!

I sinergisti insegnano: "Tutti quelli che credettero furono ordinati a vita eterna", ma le Scritture insegnano: "tutti quelli che erano ordinati a vita eterna, credettero" (Atti 13:48)..

I sinergisti insegnano: "...nessuno conosce il Padre se non colui che sceglie il Figlio", ma le Scritture insegnano: "nessuno conosce il Padre, se non il Figlio, e colui al quale il Figlio voglia rivelarlo" (Matteo 11:27). Questi sono coloro che "scelgono" il Figlio.

I sinergisti insegnano che: "Tutti possono venire a Cristo con la propria libera volontà" (il libero arbitrio), ma Gesù insegna: "...nessuno può venire a me, se non gli è dato dal Padre" (Giovanni 6:65) e "Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me" (Giovanni 6:37).

I sinergisti insegnano che: "voi non siete del gregge di Cristo perché non credete", ma Gesù insegna che: "voi non credete, perché non siete delle mie pecore" (Giovanni 10:26).

I sinergisti insegnano che "la ragione per la quale non sei di Dio è perché non vuoi udire e credere alle parole di Gesù". Gesù, però, insegna: "Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non le ascoltate; perché non siete da Dio" (Giovanni 8:47).

I sinergisti insegnano che "la salvezza è così facile che persino un uomo della pietra la può realizzare", ma la Bibbia insegna che: "Le cose impossibili agli uomini sono possibili a Dio" (Luca 18:27).

Nell'economia divina le creature umane sono responsabili di credere all'Evangelo, ma sono impotenti a farlo con le loro risorse innate. Questa incapacità (dovuta alla nostra partecipazione al peccato di Adamo) è qualcosa della quale siamo colpevoli, come avere un debito che non siamo in grado di pagare. Dio, così, ha ogni diritto di chiamarci a rendere conto per "pagare il nostro debito", per così dire, anche se non abbiamo le risorse per farlo.

La chiesa cristiana deve chiamare tutte le creature umane a ravvedersi ed a credere all'Evangelo (questo è un imperativo, un comando), ma nessuno lo fa. Dio, però, nella Sua grande misericordia, ancora vuole avere pietà di molti ed apre il loro cuore all'Evangelo affinché credano.
A questo il sinergista spesso cita: "chiunque crede in me" al che potremmo rispondere che questo versetto non  insegna un indicativo di quello che siamo in grado di fare ma piuttosto che cosa "dovremmo" fare. Come disse Martin Lutero: "Forse che 'volgetevi' implica che possiamo volgerci? Forse che 'Ama il Signore il tuo Dio con tutto il cuore' (Deuteronomio 6:5) significa che siamo in grado di amarlo con tutto il cuore? Che cosa provano argomentazioni di questo tipo vorrebbero provare, che cioè la 'libera volontà' non ha bisogno della grazia di Dio, ma che possiamo fare tutto con le nostre forze... D questo, però, non ne consegue che quell'uomo si sia convertito con le proprie forze, né quelle parole lo presuppongono. Esse dicono: 'Se vi volgerete' dicendo ad un uomo ciò che dovrebbe fare. Quando egli lo sa e vede di non poterlo are, egli si chiederà dove egli possa trovare la capacità di poterlo fare" (Lutero, BW, 164).

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