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sabato 30 aprile 2011

Qual è lo scopo per il quale è stata scritta la Bibbia?

Oggi mi hanno scritto: "Da tempo ciò che non mi è chiaro è se l'antico testamento debba essere inteso alla lettera e non con intenti e numeri simbolici; parlando con una sorella di salda fede calvinista ho espresso la mia interpretazione sul racconto del diluvio universale, che io ritengo intriso di un forte simbolismo riguardo al numero dei destinati alla salvezza, mentre per la mia amica solo Noè con la famiglia fu salvato e quindi la riproduzione del genere umano sarebbe avvenuta per incesto".

Ho risposto quanto segue:

Cara ...
Per quanto riguarda l'interpretazione dell'Antico Testamento la questione del "letterale" o "non letterale" è di difficile definizione a causa della **mentalità moderna** che legge la letteratura religiosa antica come se fossero dei testi moderni ponendosi problemi che allora non si ponevano e che non dovremmo porci neanche noi...
Come tu dici bene, gli episodi dell'Antico Testamento portano un messaggio simbolico che determina la comprensione cristiana della teologia, dell'antropologia e della soteriologia. Questi episodi **non** sono "mitologici" ma si basano su fatti veramente accaduti. Solo che i racconti che ne parlano non ci forniscono dettagli sufficienti se non in funzione del messaggio che devono trasmetterci. In altre parole: il modo in cui sono stati scritti quei racconti non è in funzione storiografica o cronistica, ma teologica. I fatti che raccontano sono storici, ma omettono gran parte di quegli elementi che oggi ci servirebbero per scrivere storia o cronaca. Quei racconti presentano solo "un minimo" di dati storici e "un massimo" di dettagli a servizio del messaggio teologico che devono portarci. Il lettore, così, di fronte a questi racconti, non deve porsi problematiche storiche perché "fare storia" non è lo scopo per il quale quei testi ci giungono. Il lettore deve concentrarsi **sul messaggio** dando fiducia al testo, credendo che siano, come lo sono, fatti storici, ma che come tali non presenterebbero dati sufficienti per permetterci di "scrivere una storia" nel senso moderno del termine. A dimostrazione di questo si potrebbe citare, per esempio, quanto ci perviene attraverso il libro dei Re ed il libro delle Cronache. Benché questi libri biblici parlino di fatti veramente successi, lo scopo di questi testi è del tutto teologico e non storico. Prendi, per esempio, la storia di un re come Roboamo. Di lui il testo mette in evidenza solo quanto ha valenza teologia. Se vogliamo sapere delle altre sue imprese, bisogna (così ci consiglia il testo stesso) leggere altre opere! ""Il resto delle azioni di Roboamo e quanto egli fece, è scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda" (1 Re 14:29). Noi non siamo più in possesso di un tale libro!
Lo stesso si può dire per i racconti su Adamo ed Eva. Hanno valenza teologica, e non storica e se vogliamo sapere di loro, sulla loro vita ecc. non abbiamo altri libri che ce ne possano parlare e dobbiamo ammettere di non sapere e di non potere dire di più di quanto dice la Bibbia. Lo stesso si potrebbe dire per gli stessi vangeli che di Gesù ci presentano solo "quanto serve" a comunicarci il messaggio e niente di più. Alla nostra curiosità su per esempio, quale aspetto avesse Cristo, ecc. dovremmo avere altri libri, ma non ci sono stati tramandati. Giovanni dice: "Or Gesù fece in presenza dei discepoli molti altri segni miracolosi, che non sono scritti in questo libro; ma questi sono stati scritti, affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e, affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome" (Giovanni 20:30-31)
Per quanto riguarda i figli di Noè, essi erano sposati con donne che non erano loro parenti. In ogni caso bisogna relativizzare il concetto moderno di "incesto". Allora la razza era sicuramente più forte e ci si sposava e si aveva figli anche da parenti stretti. In Genesi 19:24 per esempio, in mancanza di altri uomini, le figlie di Lot ricevono una discendenza (suo malgrado) dal loro stesso padre. "Così le due figlie di Lot rimasero incinte del loro padre" (Genesi 19:36) e danno a suo tempo origine ai popoli dei Moabiti e degli Ammoniti.
Se la Bibbia per loro "non vedeva problemi", neanche noi non dovremmo farci problemi al riguardo. La legge contro l'incesto è stata data molto più tardi ed è quella alla quale noi siamo sottoposti.
Diamo quindi fiducia alla Bibbia, prendiamola così com'è e cerchiamo di capire quale sia il motivo per cui ci dice le cose che ci dice, senza costringerla a piegarsi alle nostre aspettative e soprattutto non leggiamola con i presupposti moderni!

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