"Oggigiorno gli antichi gnostici sono stati rimpiazzati dai moderni accademici, inclusi i sociologi e gli psicologi insieme ai teologi ed agli studiosi critici della Bibbia [i professori delle facoltà teologiche liberali], ma l'approccio fondamentale è lo stesso. Come gli antichi gnostici, gli accademici d'oggi pretendono di avere scoperto la chiave interpretativa in grado di aprire la conoscenza e la comprensione, quella non disponibile al lettore ordinario [della Bibbia]. Il possesso di questa chiave permette loro di fare con il testo [biblico] tutto ciò che vogliono perché non c'è nessuno in grado di valutare criticamente le loro conclusioni [allo stesso loro livello]. Questo non vuol dire che essi concordino gli uni con gli altri - persino nel mondo antico gli gnostici erano noti per l'ampio spettro di [divergenze e] incompatibilità delle loro persuasioni - ma il loro disaccordo era articolato nell'ambito dei parametri posti da quello che oggi si chiama "peer-review" [un reciproco riconoscimento], e su quella base ogni vera alternativa radicale [al loro pensiero] viene discreditata come "unscholarly" [estranea ai canoni delle accademie (secolari)]. Tali alternative possono [eventualmente] diventare oggetto di ricerche accademiche, com'è successo, per esempio, con il Pentecostalismo moderno, ma normalmente esso non sarà adottato dai ricercatori stessi, o se lo fanno, i ricercatori interessati quasi certamente abbandoneranno l'accademia o ne saranno respinti" (Le Sacre Scritture: chiare o oscure? La sfida e la promessa dell'interpretazione biblica oggi, del Prof. Gerald Bray).Un esempio di questo potrebbe essere l'apostolo Paolo che predicava l'Evangelo ad Atene di fronte a filosofi pagani di tendenza diversa che, comunque, si riconoscevano e si congratulavano l'un l'altro (Atti 17:16 e ss.). Paolo non faceva parte del loro "giro" di accademici e lo deridevano come un "cianciatore" (salvo magari "studiarlo" come un fenomeno da baraccone...). Di fronte ad "argomenti imbarazzanti" essi però rispondono: «Su questo ti ascolteremo un'altra volta» (v. 32), cioè "mai" (...meglio evitare certi argomenti!). A conclusione del testo troviamo scritto: "Ma alcuni si unirono a lui e credettero; tra i quali anche Dionisio l'areopagita, una donna chiamata Damaris, e altri con loro" (v. 34). Quanto disprezzo avranno poi riversato su questi "creduloni". Un giorno, però, questi "creduloni", non così "ingenui" come si pensava, questi avrebbero messo su le loro proprie scuole. Paolo avrebbe infatti scritto: "Tuttavia, a quelli tra di voi che sono maturi esponiamo una sapienza, però non una sapienza di questo mondo né dei dominatori di questo mondo, i quali stanno per essere annientati; 7 ma esponiamo la sapienza di Dio misteriosa e nascosta, che Dio aveva prima dei secoli predestinata a nostra glori" (1 Corinzi 2:6-7).
Così vengono trattati dai vari "professori" delle facoltà teologiche oggi più eminenti, quelli che loro chiamano "fondamentalisti". Quando però alcuni di questi "fondamentalisti" sono professori di accademie teologiche conservatrici ed esperti apologeti in grado di affrontare i primi "sul loro terreno", i primi cominciano a preoccuparsi e le loro "eminenti cattedre" cominciano a scricchiolare perché l'insostenibilità dei loro presupposti filosofici viene smascherata.
Citazione originale
"Today ancient gnostics have been replaced by modern academics, including sociologists and psychologists along with theologians and biblical scholars, but the fundamental approach is similar. Like the gnostics of old, today’s academics claim to have discovered an interpretive key which will open up knowledge and understanding not available to the ordinary reader. Possession of this key allows them to do whatever they like with the text because there is no-one to pass judgement on them or their conclusions. This does not mean that they all agree with each other – even in the ancient world, the gnostics were notorious for the wide range and incompatibility of their beliefs – but their disagreements are articulated within the parameters laid down by what is known nowadays as ‘peer review’, and on that basis any truly radical alternative is dismissed as ‘unscholarly’. Such alternatives may become the subject of academic research, as has happened with modern Pentecostalism for example, but normally they will not be adopted by the researchers themselves, and if they are, the researchers concerned will almost certainly leave the academy or be ejected from it" (Scripture - Clearly Obscure? - The challenge and promise of biblical interpretation today, by Prof. Gerald Bray).
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