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lunedì 4 febbraio 2013

Una rosa è una rosa, o no?

E' diventato un modo di dire: "Una rosa, è una rosa, è una rosa". Questo scrisse Gertrude Stein nel 1913 nel suo poema "Sacred Emily". Questa frase è stata intesa come: “Le cose sono quello che sono”. Questo stesso fiore è conosciuto sotto diversi nome in diverse lingue e varietà, ma si tratta sempre dello stesso fiore. E' la res non i suoi nomina che determina quel che è. Quando applichiamo questo concetto alla teologia, le cose diventano, però, un poco più complicate.

Alcuni citano questo concetto al riguardo di Dio, affermando che con qualunque nome lo si chiami, Dio rimane sempre Dio. Certo, è vero che, alterandone il nome, l'essenza di Dio non cambia. In italiano possiamo dire "Dio", in tedesco "Gott", in greco "Theos", eppure tutti questi nomi o parole indicano la stessa deità. Oltre a questo, però, le cose diventano confuse. E' un salto quantico passare dal dire che Dio sia lo stesso, in qualunque modo lo si chiami, a dire che tutte le grandi religioni del mondo credano allo stesso Essere per quanto lo chiamino in modo diverso. Questo "salto logico", che logico proprio non è, ma irrazionale o pretestuoso, è promosso pure dalla popolare analogia della montagna. Quest'analogia nota come, per arrivare sulla vetta di un monte, vi siano molti sentieri. Alcuni sono più diretti, altri più serpeggianti, ma, presto o tardi, chi li percorre arriva in cima. Così almeno dicono.

Si sostiene così che vi sarebbero molte vie per giungere a Dio. Possono essere vie diverse, ma tutte terminano nello stesso luogo, presso Dio stesso. Le vie diverse indicherebbero che non vi sia differenza nel Dio che trovano. L'essere di Dio diventerebbe, così, il minimo (o il massimo) comune denominatore di tutte le religioni. E' cosi? Di fatto non tutti quei sentieri arrivano in cima. Qualcuno va tutta da un'altra parte ed altri verso un burrone... Per usare un'altra analogia: Non è vero che "tutte le strade portano a Roma". Poteva essere vero un tempo quando c'erano le vie consolari dell'impero romano, ma poi altri ne hanno costruite molte altre, dirette in ben differenti direzioni.

L'analogia dei sentieri è sostenuta dal luogo comune democratico che tutte le religioni siano uguali di fronte alla legge. La fallacia di questo assioma è pensare che solo perché tutte le religioni godono di uguale tolleranza di fronte alla legge civile, esse siano quindi ugualmente valide. Quello potrebbe essere vero se non ci fosse alcun Dio (e che quindi, così alcuni pensano, ogni fantasia su di Lui sia equivalente). Possono quindi affermarlo solo persone superficiali o incredule o esperti di fallaci sofismi che, a dir loro, riuscirebbero a conciliare ogni religione. Sostenere che tutte le religioni alla fin fine credano allo stesso Dio, però, è la cosa più insensata che si potrebbe mai dire, perché anche una veloce disamina del contenuto di religioni differenti mostra come questo non sia vero. La natura della divinità cananea denominata Baal aveva una natura radicalmente diversa dal Dio biblico. Non si potevano accostare neanche in maniera remota. Questa netta distinzione la si vede pure confrontando il Dio di Israele con gli dèi e le dee della mitologia romana, greca o nord-europea.

Il problema diventa ancora più complesso quando consideriamo che talvolta diverse religioni fanno uso delle stesso nome per indicare caratteristiche radicalmente diverse della divinità. Non basta, infatti, far uso del termine "Dio": quando se ne fa uso, infatti, bisogna specificare esattamente che cosa si intenda con esso, altrimenti nascono interminabili equivoci. Si consideri, per esempio, la religione del Mormonismo. Essa sostiene di avere come sua base la Bibbia (insieme al Libro di Mormon, la Perla di Gran Prezzo, e la Dottrina delle Alleanze) e professa di credere nel Dio della Bibbia come pure il Cristo biblico. I mormoni chiamano sé stessi "Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimo Giorni". Ciononostante, il cristianesimo storico non accetta la religione mormone come un ramo del cristianesimo o una sua denominazione. Perché? Perché il modo in cui i Mormoni considerano la natura di Dio e di Cristo differisce molto rispetto ai punti essenziali e comuni della loro fede. Di fatto, il mormonismo divinizza l'essere umano ed è sostanzialmente politeista. A parte poi che il mormonismo respinge categoricamente la piena divinità di Cristo. Egli è esaltato e riverito, ma per la teologia mormone rimane una creatura, non il Creatore.

Che dire dell'Islam? L'Islam è una delle religioni più diffuse al mondo. Nella città di Gerusalemme la Cupola della Roccia è considerata uno dei più bei santuari religiosi del pianeta. L'Islam afferma di credere nel Dio dell'Antico Testamento. Ha in grande stima i patriarchi di Israele e persino accorda a Gesù una certa misura di rispetto come "un grande profeta". Non dobbiamo, però, farci trarre in inganno da queste affermazioni di facciata. Gesù impallidisce per importanza rispetto alla conclamata grandezza di Maometto, che è il supremo profeta nel credo: "Allah è Dio e Maometto è il suo profeta".

Questo ci porta inevitabilmente alla domanda: "Allah è lo stesso Dio di Jahvé, ma soltanto con un nome diverso? Potremmo anche mettere la domanda in modo diverso: "Allah è il Dio della Bibbia?".

La risposta a queste questioni dipende prima di tutto da come si risponde alla domanda: "Il Dio del cristianesimo è il Dio che si rivela nell'Antico Testamento, vale a dire Jahvé?". Se l'Essere che è chiamato "Dio" nel nuovo Testamento è il Dio chiamato Jahvé nell'Antico Testamento, allora, chiaramente, il Dio dell'Islam non è il Dio della Bibbia. In quanto Jahvé continua a rivelare Sé stesso attraverso il ministero di Cristo e degli apostoli, è chiaro che Jahvé sia molto diverso da Allah. Non possiamo legittimamente cercare di armonizzare la teologia del cristianesimo con quella dell'Islam. Esse differiscono nettamente in punti essenziali.

La differenza più ovvia riguarda la Santa Trinità. I cristiani confessano la natura trina di Dio. Il termine "natura" usato qui può confondere perché la dottrina cristiana di Dio afferma come Dio sia uno in essenza (o natura) e tre in quanto persone. Questo vuol dire che la distinzione di persone in Dio non è una distinzione di essenza, che, se negata, ci lascerebbe con tre déi. Con precisione, dobbiamo fare qui distinzioni molto sottili e dire che la distinzione di persone in Dio è una distinzione essenziale ma non una distinzione di essenza. Dio è uno nel Suo essere (o essenza), ma è importante notare la distinzione personale di Dio, perché la Bibbia al riguardo è molto esplicita.

Qui sta la differenza cruciale fra la concezione islamica di Dio e il concetto cristiano: il termine "dio" non si riferisce allo stesso essere in ciascuna religione, perché Allah non è chiaramente trino, e la cosa non è secondaria. Per l'Islam non esiste alcuna Seconda Persona della Trinità che è diventata uomo e che opera la salvezza del Suo popolo, e nessuna persona della Trinità che applichi di fatto una tale redenzione. Siamo lasciati con concezioni radicalmente diverse di Dio e questo a causa della Persona ed opera di Cristo e della Persona ed opera dello Spirito Santo.

Vi sono due altre differenze sostanziali fra il cristianesimo e l'islam. L'islam non ha alcuna espiazione ultima del peccato nel sacrificio ultimo di Cristo in croce e nessuna risurrezione. Questi sono articoli di fede essenziali all'identità stessa della fede cristiana e di importanza cruciale per i propositi del Dio della Bibbia. Maometto non ha fatto alcuna espiazione per i nostri peccati quand'è morto, e quand'è morto è rimasto morto.
Potremmo esplorare altre differenze cruciali di come Dio sia compreso nell'ortodossia cristiana ed in quella islamica. E' importante per ora sapere che Allah e Jahvè non sono di fatto lo stesso Dio. Uno è il Dio vero e vivente, l'altro un idolo che si vuole spacciare per vero. Ogni altra considerazione o proviene da persone sostanzialmente incredule o da inventori di "sintesi ecumeniche", che così facendo, però, creano un'altra religione concorrente che né la maggior parte degli uni né la maggior parte degli altri sono disposti ad accettare.

Elaborato da: Ligonier Ministries and R.C. Sproul. © Tabletalk magazine. Website: www.ligonier.org/tabletalk. Email: tabletalk@ligonier.org. Toll free: 1-800-435-4343.

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