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domenica 24 marzo 2013

Dove attingere forza

Questa mattina, volendomi recare a Londra per la manifestazione pro-famiglia tradizionale, per un ritardo del treno non sono riuscito ad andare ad un culto. Sul mezzogiorno mi sono però recato in una chiesa (St. Margareth, Westminster, vedi qui a lato) e mi sono seduto in un banco a leggere e pregare per conto mio, incurante dei soliti turisti che giravano a naso all'insù con scarso rispetto del luogo e facevano fotografie (nonostante il divieto di fotografare!).

Stavo leggendo sul mio Kindle (è come avere un'intera biblioteca in tasca) parte del commento che John Gill (1697-1771) fa a Efesini 6 sull'armatura del cristiano. Mi sono soffermano sul versetto 10 che dice: "Del resto, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua potenza. Rivestitevi della completa armatura di Dio, ecc.".

Su quella base ho riflettuto che, di fronte alle sfide del nostro nemico spirituale che ci attacca ad ogni livello è essenziale "fortificarsi", un po' come "fare il pieno di carburante di prima qualità", di energia, nel Signore, presso di Lui, con la preghiera e la lettura attenta della Sua Parola. Il Gill scrive: "Non abbiamo in noi stessi le risorse adatte per combattere con successo le forze spirituali della malvagità. Dobbiamo quindi attingerle nel Signore. In Lui c'è la potenza, la forza eterna che ci mette in grado di combattere contro ogni nemico.  ... In noi stessi siamo deboli e non possiamo far nulla senza Cristo. In Lui c'è forza comunicabile: possiamo avvalercene e dipendere da essa, pregare ed attendercela, esercitando fede in Lui e rafforzare così il nostro 'uomo interiore'".

Era la forza e la determinazione di Cristo nel fare ingresso a Gerusalemme [oggi è la Domenica delle Palme] ed è la forza e la determinazione che noi possiamo avere nel testimoniare con la parola e l'esempio i valori di Cristo in ogni circostanza. ...e perché no, anche in una dimostrazione come quella a cui ho partecipato oggi!


1 commento:

  1. Ciao Paolo, anch'io uso sempre il commentario di John Gill: grazie per questo studio, lo condivido!

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