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lunedì 31 marzo 2014

Qual è l'oggetto prevalente dei tuoi pensieri?

“Infatti quelli che sono secondo la carne, pensano alle cose della carne; invece quelli che sono secondo lo Spirito, pensano alle cose dello Spirito. Ma ciò che brama la carne è morte, mentre ciò che brama lo Spirito è vita e pace; infatti ciò che brama la carne è inimicizia contro Dio, perché non è sottomesso alla legge di Dio e neppure può esserlo; e quelli che sono nella carne non possono piacere a Dio. Voi però non siete nella carne ma nello Spirito, se lo Spirito di Dio abita veramente in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, egli non appartiene a lui. Ma se Cristo è in voi, nonostante il corpo sia morto a causa del peccato, lo Spirito dà vita a causa della giustificazione. Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi” (Romani 8:5-11).
L'Apostolo procede nel testo di oggi a dimostrare che essere giustificati dalla grazia di Dio per la sola fede in Cristo senza meriti propri è ben lungi dal promuovere comportamenti irresponsabili ed il disimpegno. Al contrario, questa è l'unica via che, combattendo il peccato alla radice, possa produrre persone realmente rinnovate nella loro mentalità e comportamento.

Attraverso l'opera dello Spirito Santo, agendo con Cristo ed in Cristo, uomini e donne vengono interiormente rigenerati tanto che la loro mentalità non è più rivolta al soddisfacimento dei propri desideri egoistici (“pensare alle cose della carne” 5a), ma vivono governati da istanze superiori (“pensare alle cose dello Spirito” 5b), condotti dallo stesso Spirito che portava Cristo ad amare Iddio ed il prossimo in modo totale, supremo.

Di fatto, alla fin fine, non si guadagna proprio nulla a vivere in funzione del soddisfacimento egoistico di sé stessi. È una via che sfrutta, consuma, distrugge e che alla fine porta solo alla morte (in tutti i sensi). Vivere, invece, in comunione con lo Spirito di Dio, guidati dalla Sua sapienza, giustizia ed amore, comporta vita e pace (6). Inoltre, vivere in modo egocentrico comporta, quel ch'è peggio a considerare Dio come avversario (della propria pretesa autonomia) e la Sua legge come un attentato alla propria “libertà”. Chi vive in questo modo, ovviamente non può piacere a Dio, quand'anche ammantasse sé stesso di un'inutile ed ipocrita religiosità. Le sue pretese di “seguire la legge” sono prive di fondamento. Indipendentemente dall'intervento di Dio che lo unisce per la sua salvezza a Cristo, ogni sforzo di raggiungere da soli Dio e la salvezza è veramente patetico. La nostra condizione naturale non è in grado di conseguire da sola gli obiettivi spirituali che eventualmente si proponesse di raggiungere.

Il cristiano autentico non vive “nella carne”, ma “nello Spirito” di Dio, essendo governato e condotto dal Dio di Gesù Cristo. Se qualcuno non vive moralmente e spiritualmente, in modo evidente, ad imitazione di Gesù Cristo, di fatto non Gli appartiene, per quanto professi altrimenti. Se non dimostra di voler vivere come Lui all'insegna dell'amore per Dio e per gli altri, avendo l'ubbidienza alla volontà di Dio come punto di riferimento centrale della propria vita, la sua eventuale professione di fede in Lui non varrebbe nulla, sarebbe falsa. Se qualcuno davvero è in Cristo, nonostante tutte le contraddizioni della vita in questo mondo, questi è spiritualmente vitale e produttivo proprio come inevitabile risultato della giustificazione che per grazia ha ricevuto da Dio. Nessuna vitalità spirituale, infatti, procede dalla “carne” dell'essere umano, come oggi si presenta.

Coloro che sono stati rigenerati da questo stesso Spirito che li anima farà sì alla fine che, come Cristo è risuscitato, anche il loro corpo sia similmente trasformato. Questo è fonte di grande consolazione per il cristiano: ciò che Cristo ha iniziato a fare in lui o in lei, avrà sicuro compimento.

Chi dà evidenza di vivere solo “nella carne”, animato dai “valori” e stile di vita di questo mondo, non può dire di avere ricevuto la grazia di Dio in Gesù Cristo, perché questa grazia produce sempre, nella persona che ne è coinvolta, i frutti concreti di una vita ritornata a riflettere la sua originale somiglianza morale e spirituale con Dio. Quali evidenze diamo noi di essere stati predestinati e giustificati dalla grazia di Dio in Gesù Cristo? “Esaminatevi per vedere se siete nella fede; mettetevi alla prova. Non riconoscete che Gesù Cristo è in voi? A meno che l'esito della prova sia negativo. Ma io spero che riconoscerete che la prova non è negativa nei nostri confronti” (1 Corinzi 13:5-6).

PREGHIERA

Fa sì, o Signore, che io non inganni né me stesso né gli altri vantando una fede che non ha mai conosciuto di fatto la rigenerazione dello Spirito Santo. Fa sì che io, verificando la mia condizione spirituale rispetto all'ABC dell'Evangelo, io possa dare chiara testimonianza della verità che è in Cristo Gesù. Amen.

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