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sabato 15 novembre 2014

Perché cantare dal Salterio?

Il testo seguente, in forma di domande e risposte, in via di completamento e pubblicazione presso la Crown &Covenant Publications [1], spiega che cos’è il Libro dei Salmi e perché sia stato dato da Dio alla Chiesa cristiana per essere cantato nel suo culto. Come il Catechismo abbreviato di Westminster, la forma di domande e risposte è sufficientemente semplice e sintetica per ogni tipo di lettore.
1. Quale dono musicale Dio ha dato alla Sua Chiesa?
Dio ha dato alla Sua Chiesa il dono musicale del Salterio.
2. Da dove proviene il termine “Salterio”?
Il termine “Salterio” proviene dal titolo greco del Libro dei Salmi (Psalmoi) che traduce il titolo ebraico (Tehillim) che vuol dire “Lodi”.
3. Che cos’è un Salterio metrico?
Un Salterio metrico è una versione cantabile del Libro dei Salmi, che sta al cuore della Sacra Bibbia.
4. Che cosa c’è d’unico nel suo genere nel Salterio?
Il Salterio è unico nel suo genere perché è una collezione di 150 canti dati per ispirazione dello Spirito Santo e finalizzati ad essere offerti a Dio nelle nostre lodi.
5. Chi ha scritto il Salterio?
Il salterio è stato scritto per la maggior parte da Davide (1010-970 AC), re di Israele ed antenato di Gesù, insieme ai suoi assistenti[2], sotto ispirazione dello Spirito Santo.
6. Che cos’é che rende Davide competente ad essere il principale autore umano del Salterio?
Al Re Davide la Scrittura stessa rende questa testimonianza: "Io ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore, che eseguirà ogni mio volere"[3], “il dolce cantore di Israele”[4], profeta scelto da Dio per servire come il Suo re messianico (o “unto”) e trasmettere la Parola di Dio.
7. Quali sono le iscrizioni del Salterio?
Le iscrizioni del Salterio sono gli antichi titoli dati a molti Salmi per comprenderne le circostanze storiche, caratteristiche letterarie o istruzioni per l’uso nel culto. Nel testo ebraico (masoretico) fanno parte dei Salmi stessi
8. In che modo il Salterio è utile ai cristiani?
Non c’è altro libro della Bibbia che più del Salterio sia stato sin dall’inizio d’aiuto ai cristiani. Quando cantiamo dal Salterio noi uniamo la nostra voce a tutti coloro che, nel corso della storia, hanno reso autentico culto a Dio elevando verso di Lui per fede la loro anima[5].
9. Perché i cristiani dovrebbero cantare dal Salterio?
I cristiani dovrebbero cantare dal Salterio perché il Nuovo Patto è come un vincolo nuziale fra Dio ed il Suo popolo, fonte di gioia e di soddisfazione. La ragione principale per la quale dovremmo cantare dal Salterio, però, è che questa pratica è comandata da Dio attraverso l’insegnamento degli apostoli.
10. Che cosa hanno comandato gli apostoli sul canto dei Salmi?
L’apostolo Paolo comanda ai cristiani di Efeso[6] ed a quelli di Colosse[7] di cantare dal Salterio e fa dei commenti sul canto dei Salmi come avveniva nella chiesa di Corinto[8]. Pure l’apostolo Giacomo comanda ai suoi lettori di cantare i Salmi[9].
11. Che cosa comanda l’apostolo Paolo alla chiesa di Efeso?
L’apostolo Paolo comanda alla chiesa di Efeso di cercare di capire quale sia la volontà del Signore attraverso l’essere “ricolmi di Spirito parlandovi con salmi, inni e cantici spirituali, cantando e salmeggiando con il vostro cuore al Signore; ringraziando continuamente per ogni cosa Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo; sottomettendovi gli uni agli altri nel timore di Cristo” (Efesini 5:18-21)..
12. Che cosa comanda l’apostolo Paolo alla chiesa di Colosse?
L’apostolo Paolo comanda alla chiesa di Colosse: “La parola di Cristo abiti in voi abbondantemente, ammaestrandovi ed esortandovi gli uni gli altri con ogni sapienza, cantando di cuore a Dio, sotto l'impulso della grazia, salmi, inni e cantici spirituali. Qualunque cosa facciate, in parole o in opere, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù ringraziando Dio Padre per mezzo di lui” (Colossesi 3:16-17).
13. Perché l’apostolo Paolo fa uso dell’espressione: “salmi, inni e cantici spirituali”?
L’apostolo Paolo fa uso dell’espressione: “salmi, inni e cantici spirituali” perché questa espressione nell’Antico Testamento greco (la Settanta), quello usato dalla chiesa antica, identificava come tale il Libro dei Salmi. L’iscrizione del Salterio greco usa il termine “salmi” 67 volte, “inni” 6 volte, e “cantici spirituali” 36 volte. Tutte queste tre parole insieme sono ripetutamente usate nel testo del Salterio stesso,
14. Perché l’apostolo Paolo dice che queste composizioni sono “spirituali”?
L’apostolo Paolo dice che queste composizioni sono “spirituali” perché è stato lo Spirito Santo ad ispirarle direttamente. Ecco perché sono incluse nelle Scritture e perché l’Apostolo comanda ai cristiani di cantarle.
15. Che cosa comanda l’apostolo Giacomo ai suoi lettori?
L’apostolo Giacomo comanda ai suoi lettori: “C'è qualcuno d'animo lieto? Salmeggi” (Diodati)[10]. Scrivendo probabilmente negli anni 40 AD da Gerusalemme, dove il Tempio era ancora in uso, Giacomo si riferiva verosimilmente a canti del Salterio.
16. In che modo dovremmo meditare i Salmi?
Dovremmo meditare i Salmi con cura, cantandoli riflettendo sul loro significato, lasciandoci portare dallo Spirito Santo ad approfondire il pieno significato di ciascun Salmo. Dovremmo pure impegnarci ad essere fedeli come i credenti che hanno scritto i Salmi.
17. Che cosa ci fornisce il Salterio per il culto?
Il Salterio di fornisce per il culto tutto ciò di cui abbiamo bisogno per comprendere Dio e come rapportarci con Lui. Il Salterio ci insegna come parlare a Dio e l’un l’altro fornendoci il linguaggio stesso da usarsi.
18. Il Salterio copre tutta la gamma dell’esperienza cristiana?
Sì, il Salterio copre tutta la gamma dell’esperienza cristiana trovandovi espressione. Atanasio, antico padre della Chiesa, dice che “esso abbraccia l’intera vita dell’uomo, le affezioni della mente ed i moti della sua anima”. Egli pure dice: “Si può trovare un Salmo che si adatta ad ogni situazione, e così trovare come essi sono stati scritti per noi”. Calvino si riferiva al Salterio come alla “anatomia di tutte le parti dell’anima[11].
19. Dovremmo considerare il Salterio semplicemente come l’innario dell’Antico Testamento?
La collocazione del Libro dei Salmi (dopo Giobbe e prima di Proverbi) può portarci fuori strada al riguardo. Sebbene molti dei suoi cantici erano cantati al tempo di Davide, il Salterio è probabilmente uno degli ultimi libri dell’Antico Testamtento a raggiungere la sua forma finale e, nella Bibbia ebraica, è posto come l’ultima sua parte, Il Salterio dovrebbe essere compreso come il prodotto finale del culto veterotestamentario nel Tempio, compilato in preparazione del culto nel Nuovo Testamento.
20. Con quale atteggiamento del cuore dovremmo cantare le lodi del Salterio?
“Io ti celebrerò con tutto il mio cuore, davanti agli dèi salmeggerò a te. Adorerò rivolto al tuo santo tempio e celebrerò il tuo nome per la tua bontà e per la tua fedeltà; poiché tu hai reso grande la tua parola oltre ogni fama. Nel giorno che ho gridato a te, tu mi hai risposto, mi hai accresciuto la forza nell'anima mia. ... Sì, eccelso è il SIGNORE, eppure ha riguardo per gli umili, e da lontano conosce il superbo” (Salmo 138:1-3,6).

Note


[2] Vedasi 1 Samuele 13:14; 2 Samuele 23:1; Atti 2:29-30; 1 Samuele 16:12-13; e 2 Samuele 23:2. L'iscrizione dei Salmi indica come Davide stesso abbia scritto più della metà dei Salmi, ma 1 Cronache 25:6, precisa come tutti gli autori o editori abbiano operato sotto la sua direzione.
[3] Atti 13:22.
[4] 2 Samuele 3:22.
[5] Salmo 25:1.
[6] Efesini 5:19.
[7] Colossesi 3:16.
[8] 1 Corinzi 14:15,26.
[9] Giacomo 5:13.
[10] Le versioni Riveduta e Nuova Diodati qui possono essere equivocate: “C'è qualcuno d'animo lieto? Canti degli inni” (NR), “C'è qualcuno d'animo lieto? Canti inni di lode” (ND). Traduce più correttamente qui la TILC: “Se invece qualcuno è contento, lodi il Signore cantando salmi” (http://goo.gl/77vZSh).

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