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lunedì 29 giugno 2015

Chi capisce le parabole di Gesù?

"Gesù si mise di nuovo a insegnare presso il mare. Una gran folla si radunò intorno a lui. Perciò egli, montato su una barca, vi sedette stando in mare, mentre tutta la folla era a terra sulla riva. Egli insegnava loro molte cose in parabole (...) Quando egli fu solo, quelli che gli stavano intorno con i dodici lo interrogarono sulle parabole. Egli disse loro: «A voi è dato di conoscere il mistero del regno di Dio; ma a quelli che sono di fuori, tutto viene esposto in parabole, affinché: "Vedendo, vedano sì, ma non discernano; udendo, odano sì, ma non comprendano; affinché non si convertano, e i peccati non siano loro perdonati"». Poi disse loro: «Non capite questa parabola? Come comprenderete tutte le altre parabole? (...) Con molte parabole di questo genere esponeva loro la parola, secondo quello che potevano intendere. Non parlava loro senza parabola; ma in privato ai suoi discepoli spiegava ogni cosa" (Marco 4:1,10-13,33-34).
Gesù "insegnava loro molte cose in parabole" (2). Se andiamo a consultare il vocabolario o la wikipedia per cercare il significato del termine "parabola", troviamo ad esempio: "...nell’antichità classica, parallelo che si stabiliva per chiarire un argomento più difficile accostandolo a uno più chiaro e più noto; ciascuno dei brevi racconti di cui si serviva Cristo per spiegare in modo chiaro, con esempi tratti dalla vita di tutti i giorni, verità di fede o insegnamenti morali"; come pure: "La parabola è un racconto breve il cui scopo è spiegare un concetto difficile con uno più semplice o dare un insegnamento morale".

Spiegare un concetto difficile con un'illustrazione che lo semplifichi? In realtà non è così! Qui c'è un fondamentale equivoco su che cosa sia la "parabola", almeno nell'uso che ne fa Gesù. Gesù usa le parabole non per rendere più facili certi concetti, ma per renderli più oscuri, più ambigui , per discriminare, per selezionare il suo uditorio ! Il testo biblico di oggi evidenzia questo chiaramente. Gesù dice ai Suoi discepoli, cioè al circolo di persone che Lo seguono con fiducia ed ubbidienza, desiderando imparare da Lui: "A voi è dato di conoscere il mistero del regno di Dio; ma a quelli che sono di fuori, tutto viene esposto in parabole" (11).

I "misteri del regno di Dio" sono immediatamente accessibili a coloro che verso Gesù sono totalmente disponibili e privi di pregiudizi, ma agli altri, coloro che non Gli sono disponibili e che, anzi, spesso Gli sono ostili, questi "misteri" vengono esposti attraversol'ambiguità della parabola . La parabola, infatti, non dice chiaramente che cosa Gesù intenda . Perché Gesù con alcuni nasconde e non spiega ? Lo dice il testo: "...affinché: "Vedendo, vedano sì, ma non discernano; udendo, odano sì, ma non comprendano; affinché non si convertano, e i peccati non siano loro perdonati" (12).

Questo concetto può sembrare stupefacente per alcuni, ma questa è un'ulteriore evidenza di come Dio (e Gesù con Lui) discrimini fra il Suo uditorio. Adalcuni è dato di capire, ad altri no . Non dipende dalla loro maggiore o minore intelligenza, ma dall' elezione . L'apostolo Paolo afferma: "Quello che Israele cerca, non lo ha ottenuto; mentre lo hanno ottenuto gli eletti; e gli altri sono stati induriti" (Romani 11:7) [verbo modo passivo, non "hanno indurito", ma "sono stati induriti"]. Gesù qui cita il profeta che afferma come alcuni vedano ma non discernino, odano ma non comprendano, affinché NON si convertano.

La grazia della conversione è preclusa ad alcuni ! Perché? Perché nessuno la merita! Se Dio sceglie, ad insindacabile Suo giudizio, di salvare qualcuno, è per grazia! Questo potrà non piacere, ma è esattamente ciò che Gesù e tutto il Nuovo Testamento insegna. Gesù dice: "In quella stessa ora, Gesù, mosso dallo Spirito Santo, esultò e disse: «Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai [a coloro che si ritengono]sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli! Sì, Padre, perché così ti è piaciuto!" (Luca 10:21).

I presuntuosi scribi e farisei che, pieni di pregiudizi contro Gesù, coglievano ogni occasione per farlo cadere in fallo e che complottavano contro di Lui, che cosa avrebbero capito dalle parabole? Nulla, nulla che avrebbero potuto usare contro Gesù per accusarlo. "Chi vuol capire capisce", dice un modo di dire italiano. La parabola implica riflessione e disponibilità, come pure, senza dubbio, l'ulteriore spiegazione da parte di Gesù. Al popolo indistintamente Gesù parla con parabole, difatti, "Non parlava loro senza parabola; ma in privato ai suoi discepoli spiegava ogni cosa" (34). Lo stesso vale per la predicazione dell'Evangelo, la salvezza attraverso l'opera di Cristo in croce: "...noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per gli stranieri pazzia; ma per quelli che sono chiamati, tanto Giudei quanto Greci, predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio" (1 Corinzi 1:23,24).

PREGHIERA

Signore Iddio, io vengo a Te ed alla Tua parola con completa disponibilità e senza pregiudizi. Non comprendo ogni cosa ma vengo a Te con fiducia affinché Tu mi insegni ed io possa capire sempre meglio la verità. Ti ringrazio che la Tua grazia ha abbattuto in me ogni resistenza verso il Tuo figliolo Gesù Cristo ed il Suo Evangelo affinché io faccia parte dei Tuoi e sia salvato. Non lo meritavo in alcun modo, o Signore. Che grazia stupefacente! Amen.

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