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martedì 25 ottobre 2016

Siete al culto, ma la vostra mente vaga altrove?

"Come fai a dirmi: "Ti amo", mentre il tuo cuore non è con me?".

Il problema del credente che si lascia distrarre durante il culto (in particolar modo durante la predicazione) da pensieri non pertinenti è un problema diffuso e più serio di quello che si creda. Ad esso si può tuttavia rimediare.

Il predicatore deve preparare e strutturare accuratamente il suo messaggio e deve sapersi esprimere in modo tale da mantenere l’attenzione dell’uditorio su quanto sta dicendo (non essere noioso, essere rilevante  ecc.); inoltre è necessario che sia il predicatore che l’uditore preghi affinché lo Spirito Santo operi attraverso la predicazione nell'efficace trasmissione del messaggio. Ma che dire dell’impegno dell’uditore a non farsi distrarre durante l’esposizione del sermone soprattutto dai suoi pensieri molesti?

Il puritano inglese Richard Steele [1] (1629-1692) nel libro “A Remedy for Wandering Thoughts in the Worship of God” [Un rimedio (medicina) contro i pensieri erranti durante culto di Dio], fornisce (in tipico sistematico spirito puritano) quello che chiama un antidoto contro il più comune disturbo durante il culto: lasciare che i pensieri molesti ci distraggano e non ci permettano di concentrare la nostra attenzione su quanto dice il predicatore. Si tratta di un libro di 260 pagine (!) che espone l’esortazione dell’apostolo: “affinché possiate consacrarvi al Signore senza distrazioni” (1 Corinzi 7:35). Riporto qui l'indice degli argomenti trattati, cosa che già potrebbe esserci utile.

  • Capitolo 1 - Spiegazione del testo; descrizione della distrazione
  • Capitolo 2 - Il tipo di distrazioni (il diavolo, la mente, la fantasia, i sensi), se sono buoni, cattivi o indifferenti).
  • Capitolo 3 - È nostro dovere concentrarsi sul Signore senza distrazioni, possibilità e necessità (il conforto di un dovere, la prosperità di un dovere, la comunione con Cristo nel dovere).
  • Capitolo 4 - Ragioni per cui dovremmo concentrarci sul Signore senza distrazioni. Dalla natura di Dio: grandezza, santità ed onniscienza. Dalla natura del culto: ragionevole, spirituale, dolce. Dalla natura della nostra condizione: non possiamo vivere senza Dio: il nostro unico modo per avere comunione con Dio è attraverso le sue ordinanze; il nostro cuore e la nostra forza sono troppo poco per quest’opera. Dalla natura delle distrazioni: dividono il cuore; frustrano il dovere; aumentano il senso di colpa.
  • Capitolo 5 - Risposta alle obiezioni: è impossibile evitarle; è difficile; sono comuni; basta avere buone intenzioni e Dio le accetta.
  • Capitolo 6 - Causa delle distrazioni e loro rimedi: ateismo segreto; la corruzione della nostra natura; non essere preparati ai sacri doveri; tiepidezza; mentalità mondana; debolezza nell’amore verso Cristo e le sue ordinanze; mancanza di vigilanza; peccati favoriti; Satana; pensieri vani in altre occasioni; un cuore diviso; credere che in essi non vi sia poi quel gran male.
  • Capitolo 7 - Distrarsi è male. La loro natura: sono peccati contro la prima tavola della Legge; sono peccati di cuore; sono peccati contro la speciale presenza di Dio; sono peccati del tipo più serio; sono peccati di ipocrisia; alienano il cuore dai sacri doveri; è un affronto alla maestà di Dio; privano l’anima di conforto; rattristano lo Spirito Santo.
  • Capitolo 8 - Cura delle distrazioni: allontanarne le cause; lamentare di cadervi; chiedere l’aito dello Spirito Santo; credere nella presenza di Dio; disciplinare i sensi; sussurrare durante il culto di Dio; riflettere e esprimere; la forza della grazia; come si può ottenere questo.
  • Capitolo 9: Incoraggiamento sotto il fardello delle distrazioni: possono esistere con la grazia; il tuo caso non è unico; Cristo intercede per noi senza distrarsi; le distrazioni ci possono rendere umili; Dio apprezza tali preghiere; la grazia e la forza di Cristo ci può aiutare; liberarsene è la felicità stessa del Cielo.
  • Capitolo 9 - Deduzioni da questa dottrina: abbiamo motivo per lamentare la nostra negligenza dei sacri doveri; omettere ciò che è nostro dovere è pericoloso; la grande necessità della vigilanza, soprattutto nel pregare, nell’udire la Parola di Dio, nel leggere, nel cantare i Salmi, nel meditare; le grandi benedizioni che traiamo dall’essere liberi dalle distrazioni; la religione è cosa interiore, difficile e seria.

Purtroppo per molti (visto che sarebbe molto utile anche al nostro pubblico, il libro è disponibile solo in inglese in: https://archive.org/stream/remedyforwanderi00stee#page/n15/m 

“Lei gli disse: «Come fai a dirmi: "Ti amo", mentre il tuo cuore non è con me? Già tre volte mi hai beffata, e non mi hai detto da dove viene la tua gran forza»” (Giudici 16:15). “
Ti ho cercato con tutto il mio cuore; non lasciare che mi allontani dai tuoi comandamenti” (Salmi 119:10).

[1] http://www.apuritansmind.com/puritan-favorites/richard-steele-1629-1692/ 

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