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mercoledì 14 marzo 2018

Troppa grazia, santo Billy!

Una leggenda racconta che un commerciante, arricchitosi dopo una vita di stenti, realizza finalmente il sogno della sua vita: comprare un cavallo. Ma quando si tratta di montare in groppa, non riesce a prendere lo slancio necessario, a causa delle sue gambe troppo corte. Dopo alcuni disperati tentativi, si rivolge a sant'Antonio - suo santo preferito - invocandone la grazia. Quando, così, spicca di nuovo il balzo mette nell'operazione tanta forza che scavalca addirittura la groppa dell'animale e va a finire dall'altra parte, a gambe all'aria. L'uomo si rivolge allora al santo, lamentandosi perché la grazia che gli aveva concessa era stata troppa: “Troppa grazia, Sant’Antonio!”.

Qualcosa di simile è avvenuto per il pure bene-intenzionato evangelista Billy Graham, che nel suo zelo di includere tutti nell’abbraccio amorevole della grazia di Dio, giunge ad accordare salvezza a tutti, indistintamente, così come fanno i liberali e “i buonisti” di turno. Solo che la Parola di Dio, per quanto generosi vogliamo essere e crediamo che essa sia, afferma l’opposto.

Robert Schuller, nel programma televisivo “The hour of power” del 31 maggio 1997 intervista Billy Graham.

Schuller: “Dimmi, quale pensi possa essere il futuro del Cristianesimo?” .

Billy Graham: “Beh, il Cristianesimo e l’essere un vero credente - sai, io penso che vi sia il Corpo di Cristo. Questo è formato da tutti i gruppi cristiani del mondo, così come fuori dai gruppi cristiani. Io penso che tutti coloro che amano Cristo, o conoscono Cristo, che ne siano consapevoli oppure no, sono membra del corpo di Cristo. Non penso che vedremo un grande risveglio mai un grande risveglio generalizzato che volga l’intero mondo a Cristo. Penso che Giacomo risponda a questa questione, l’apostolo Giacomo nel primo concilio di Gerusalemme, quando dice che proposito di Dio per questa era sia raccogliere un popolo per il Suo nome. E quello è proprio ciò che Dio sta facendo oggi, egli chiama dal mondo un popolo per il Suo nome gente dal mondo mussulmano, o dal mondo buddista, o dal mondo cristiano, ed essi sono membri del corpo di Cristo perché sono stati chiamati da Dio. Potrebbero persino non conoscere il nome di Gesù, ma essi sanno nel loro cuore di aver bisogno di qualcosa che non hanno, e si volgono alla sola luce che possiedono, e penso che siano salvati, e che saranno con noi in cielo”.

Schuller: “Hai detto, così mi è sembrato di capire, che è possibile che Gesù Cristo venga nei cuori umani, nell’anima, nella vita, anche in persone che sono nate nelle tenebre e non sono mai stati esposti al messaggio della Bibbia. È questa una corretta interpretazione di quanto dici? “.

Graham: “Sì, perché lo credo. Ho incontrato gente in varie parti del mondo in situazioni tribali, gente che non ha mai visto una Bibbia o sentito della Bibbia, e mai udito di Gesù, ma che hanno creduto nel loro cuore che c’è un Dio, ed essi hanno cercato di vivere una vita molto diversa da quella della comunità in cui vivevano”.

Schuller: [R. S. si inciampa con la lingua per un momento, il suo volto è raggiante, poi dice:] “Sono così entusiasta che abbia detto questo. La misericordia di Dio è molto vasta”.

Graham: “È così, proprio così”.

Indubbiamente queste sono persuasioni popolari e diffuse, citate e lodate ultimamente persino dalla stampa secolare per celebrare la memoria  di Billy Graham, santificato per acclamazione, e molto in linea con il pensiero umanista secolare. I cristiani di tendenza liberale se ne fanno un punto di onore, così come lo sostiene l’inclusivismo del Cattolicesimo bergogliano. Ma è biblico? Dov’è l’Evangelo che mette in evidenza la serietà del peccato e la certa sentenza di condanna dell'umanità intera di fronte alla santità e alla giustizia della Legge di Dio? Dov’è l’urgenza dell’appello al ravvedimento ed alla fede in Gesù Cristo senza il quale non vi può essere salvezza? Certo lasciamo a Dio il giudizio di coloro che non hanno mai udito l’Evangelo sapendo che sarà giusto, ma non possiamo permettere che diventi una scusa per nessuno o che si immagini una salvezza universale. La concezione, poi, qui espressa del “corpo di Cristo” non ha nulla a che fare con ciò che al riguardo insegna il Nuovo Testamento o che basti un generico riferimento a Gesù Cristo per essere salvati. Il minimalismo dottrinale del Graham e di tanto evangelicalismo contemporaneo non è l’Evangelo biblico, ma ne è serio allontanamento che solo porta all’universalismo liberale.

Con una generosa “troppa grazia” si finisce solo a terra dall’altra parte e non “in groppa al cavallo”.

http://www.mercifultruth.com/graham.html

1 commento:

  1. «Ho incontrato gente in varie parti del mondo in situazioni tribali, gente che non ha mai visto una Bibbia o sentito della Bibbia, e mai udito di Gesù, ma che hanno creduto nel loro cuore che c’è un Dio»

    L'apostolo Paolo è di altro avviso:

    «Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, se non c’è chi lo annunci?
    E come annunceranno se non sono mandati?» (Rm 10:14,15)

    La salvezza è conseguenza della fede nel Cristo -unica via- non in un non ben definito «dio» e che nasce come conseguenza della predicazione. Se non c'è ascolto del Vangelo non c'è salvezza. Potrà non piacere, ma i fatti sono questi. Preghiamo perché il Signore susciti più operai, ma non distorciamo la verità.

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