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lunedì 19 agosto 2019

Il fascino della religione? (21. Galati 4:8-11)



Vi sono molti oggi che confondono il Cristianesimo con manifestazioni esteriori di religiosità come solenni liturgie, paramenti sacri, incenso, processioni, campane, cattedrali, istituzioni religiose ecc. Non hanno esperienza di nient'altro. La "mistica" di liturgie e "fumi di incenso" affascina altresì altri che le vedono come un utile supporto e approfondimento della propria fede. Per quanto "affascinante", però, l'Apostolo, nel testo di oggi, tutto questo lo descrive come "poveri elementi" che non può essere messo a confronto con il "ben altro" che Dio ci ha messo a disposizione in Cristo. Di che cosa si tratta? Vediamo.
"Un tempo, per la vostra ignoranza di Dio, voi eravate sottomessi a divinità che in realtà non lo sono. Ora invece che avete conosciuto Dio, anzi da lui siete stati conosciuti, come potete rivolgervi di nuovo a quei deboli e miserabili elementi, ai quali di nuovo come un tempo volete servire? Voi infatti osservate scrupolosamente giorni, mesi, stagioni e anni! Temo per voi di essermi affaticato invano a vostro riguardo" (Galati 4:8-11).
Il rapporto individuale con Dio, ricostituito per grazia attraverso la fede nella Persona e nell'opera di Cristo ha potenzialità enormi e, per così dire, "tutte da scoprire". Colui o colei che per sua grazia Dio porta al ravvedimento ed alla fede in Gesù Cristo, il neo-convertito, non è, però, che all'inizio del suo cammino e deve fare ancora molta strada. Giustamente vorrebbe (ed è incoraggiato a farlo) approfondire questa conoscenza con Dio, questo rapporto con Lui. Come potrà approfondire questa conoscenza?

Ai cristiani della Galazia (dopo un certo tempo che l'Evangelo vi era giunto) alcuni avevano proposto un modo fallace per consolidare la loro fede: adeguandosi alle leggi, regolamenti ed usanze dell'antica legge mosaica! "Che cosa?" reagisce Paolo. "Fatemi capire... Vorreste conoscere meglio Dio attraverso i metodi che usavate nel passato quando, prima di incontrare Cristo, non avevate ancora il rapporto vivente con Dio che avete ora, ed eravate a tutti gli effetti ignoranti di Dio? Sarebbe lo stesso che voler approfondire la conoscenza di Dio studiando il pensiero dei filosofi pagani, o tornando alle pratiche del paganesimo! Sarebbe insensato! Volete rendervi schiavi di nuovo?". Sarebbe come se un laureato volesse seguire corsi supplementari di aggiornamento ed approfondimento tornando a studiare ...alle elementari!

Paolo definisce "deboli e miserabili elementi" tutto ciò che appartiene alla inadeguata religiosità extra-cristiana (ebraica o pagana che sia), intendendo Cristo "la via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne" (Ebrei 10:20) e che sola porta con certezza a Dio.

Le religioni di questo mondo esprimono sicuramente l'aspirazione umana a conoscere il divino, ma brancolano nel buio, giungendo solo a rappresentazioni immaginarie della divinità (sia fisiche che astratte), a "divinità che in realtà non lo sono", vale a dire idoli. Così è per la religione fatta di candele da accendere, processioni, paramenti sacri, digiuni, cerimonie, rituali e liturgie da seguire, formule da pronunciare e preghiere "da dire", festività da celebrare, leggi da osservare, dogmi da credere...: chi segue tutto questo (e spesso oggi, per molti è l'unico "cristianesimo" che conoscono) non ha idea alcuna di che cosa voglia dire un rapporto vivo e personale con Dio, quello che ci è possibile in Cristo e con Cristo, attraverso il dono che Egli ci fa dello Spirito Santo. Che cosa potrebbero mai aggiungere alla fede "i deboli e poveri elementi" della religione priva del Cristo?

Quando l'Apostolo, parlando di com'erano prima di giungere alla fede in Cristo, usa l'espressione "la vostra ignoranza di Dio" o "non avevate conoscenza di Dio" non intende una conoscenza teorica, ma un rapporto esperienziale con Dio. Gli sforzi filosofici e religiosi umani per conoscere Dio non sono in grado di condurci ad una conoscenza esperienziale di Dio. "Poiché infatti, nel disegno sapiente di Dio, il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione" (1 Corinzi 1:21). La conoscenza di Dio che questo comporta è una profonda comunione e dialogo con Colui che, lui per primo, ci conosce a fondo. Essere conosciuti da Dio significa essere stati scelti (eletti) ed amati da Lui per la Sua grazia: "Chi invece ama Dio, è da lui conosciuto" (1 Corinzi 8:3). La grazia di un rapporto personale con Dio attraverso Cristo nell'esperienza dello Spirito Santo, è espressione di un'eterna ed immeritata elezione da parte di Dio. I cristiani, secondo l'espressione di Pietro, infatti, sono coloro che sono stati: "scelti secondo il piano stabilito da Dio Padre, mediante lo Spirito che santifica, per obbedire a Gesù Cristo e per essere aspersi dal suo sangue" (1 Pietro 1:2).

"Temo per voi di essermi affaticato invano a vostro riguardo": Paolo esprime così il suo scoraggiamento e delusione per i cristiani della Galazia che sembrano non comprendere la gravità della china che hanno imboccato. La sua predicazione ed insegnamento fra di loro è stata forse inutile?

Indubbiamente leggi, tradizioni, cerimoniali, grandi messe in scena religiose sono cose che affascinano... Non dovrebbe, però, maggiormente affascinare l'Evangelo di Cristo, che rappresenta sempre una novità nel mondo (quando è proclamato e vissuto fedelmente)? Evidentemente chi ancora sente "il fascino della religione" (priva di Cristo), ancora non ha veramente compreso il carattere rivoluzionario dell'Evangelo di Cristo, oppure, in qualche modo, ne ha timore, preferendovi "le certezze tangibili" della religiosità umana o cercando di piegare ad essa la fede cristiana. La fede cristiana, quando torna alla religiosità mondana, degrada, si altera e si corrompe, diventa "altro". Non esiste, però, "un altro vangelo" se non un vangelo falso.

Preghiera

Signore Iddio, tu mi conosci appieno: voglio progredire nella Tua conoscenza e scoprire i sempre nuovi e vari aspetti del rapporto con Te. Fa sì che sempre meglio io cresca ad immagine di Cristo, scoprendo tutte le dimensioni del Suo amore. Dammi però di resistere e rifiutare la seduzione della religiosità mondana priva di Cristo: non potrà darmi nulla di più di quanto solo Tu sai e puoi dare nella potenza dello Spirito Santo. Amen.

Domenica 25 agosto 2019 - Undicesima domenica dopo Pentecoste

Letture bibliche: Geremia 1:4-10; Salmi 71:1-6; Ebrei 12:18-29; Luca 13:10-17

Preghiera: Concedi, o Dio misericordioso, che la tua Chiesa, raccolta nell'unità dal tuo Santo spirito, possa manifestare la tua potenza fra tutte le genti, alla gloria del tuo Nome; per Gesù Cristo, nostro Signore, che vive e regna con te e con lo Spirito Santo, un solo Dio, ora e per sempre. Amen.

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