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mercoledì 9 settembre 2009

Riscoprire la patristica

Rammento che, appena neanche ventenne, di mia iniziativa, oltre al mio interesse fondamentale per la Bibbia, acquistavo, leggevo e mi appassionavo alla lettura dei libri degli autori cristiani antichi (la patristica latina e greca). Frequente visitatore di una libreria cattolica della mia città, scoprivo così il sapore genuino del cristianesimo antico di Giustino, Agostino, Tertulliano, Crisostomo, e di scritti come la Didaché, la lettera a Diogneto, ecc. fino alla posteriore "Imitazione di Cristo". Quello per me era pure il tempo in cui avevo scoperto la "Istituzione della religione cristiana" di Calvino, determinante per la mia stessa adesione alla Riforma protestante. Negli scritti stessi di Calvino e Lutero ritrovavo riflessa la patristica che già avevo imparato ad apprezzare (per quanto criticamente).

Senza pretendere che tutti condividano questa mia passione, ritengo che la lettura della patristica rimanga una lettura sussidiaria fondamentale per gli evangelici e che possa essere pure un ottimo antidoto contro la presunzione, i pregiudizi e l'ignoranza del settarismo al quale non sono estranei anche diversi strati del mondo evangelicale moderno. Tipica, infatti, della mentalità settaria è la presunzione (che assume oggi varie sembianze) di avere scoperto oggi la verità ...dopo venti secoli di tenebre. Spesso, infatti, essi sono privi della conoscenza e consapevolezza che, come popolo di Dio, abbiamo una storia alle spalle (in cui vi sono tante cose di cui essere fieri, non solo cose da criticare!), tesori inestimabili di teologia, spiritualità ed esperienze che ci arricchiscono e che sarebbe folle e colpevole ignorare. Vivere il presente come se dal tempo degli apostoli a noi oggi vi fosse il vuoto ed una successione immediata, potrebbe essere pure un offesa fatta a Dio, il quale, nella Sua provvidenza, non si è mai privato, nel corso dei secoli, della testimonianza dei Suoi figlioli fedeli, nonostante gli errori dottrinali e morali in cui spesso è caduta la chiesa cristiana, e che Iddio vuole che sia ad arricchimento, conforto e conferma della nostra fede.

L'Internet permette oggi anche a chi non può permettersi di acquistare libri di patristica, di leggerli online com'è possibile attraverso quanto offre il Monastero virtuale (dove queste opere sono pure scaricabili). Certo è importante che questi autori antichi siano oggi tradotti bene. Spesso, infatti, i traduttori cattolici proiettano nell'antichità, con l'uso che fanno della terminologia cattolica oggi corrente, concetti che allora erano estranei. Sorprende, per esempio, oggi molti cattolici scoprire come i padri della chiesa conoscessero solo tre sacramenti (Battesimo, Cena del Signore, Confessione) e non sette! Inoltre, la messa al tempo dei padri della chiesa, aveva ben altro aspetto di quello che appare oggi nel Cattolicesimo. Che dire poi dell'assenza allora del Papato come lo si conosce oggi?  Il primato della sede vescovile di Roma, al massimo, era onorifico ed aveva motivazioni storiche e politiche. Chi ha la possibilità, però, potrebbe tradurre lui stesso direttamente dall'originale latino presente nel sito indicato.

Insomma, ai miei lettori raccomando la riscoperta degli autori cristiani antichi. E' una lettura da farsi certamente con spirito di discernimento, ma che può avere buoni frutti.

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