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mercoledì 8 gennaio 2014

Condanna contro i giudici iniqui

Sebbene i Salmi della Bibbia siano il prodotto dell’Antico Testamento, per secoli, in questo storico libro di canti, la chiesa cristiana ha cercato e trovato Gesù Cristo. Un certo numero di Salmi sono stati definiti di carattere messianico, ad esempio i Salmi 2, 22, 30, 69, 72, 110,  118. Questo è dovuto o al loro riferimento esplicito all’Unto del Signore (il Messia), oppure alla loro predizione di un avvenimento collegato alla vita, sofferenza e morte di Gesù.

Il Salmo 82 non è sempre posto in questa categoria, sebbene di fatto predichi il giudizio di Dio sulle nazioni della terra nella Persona di Gesù Cristo. Nella Nuova Riveduta, il Salmo inizia con la frase: “Dio sta nell'assemblea divina, egli giudica in mezzo agli dèi”. Molti commentari moderni, influenzati dalla concezione evoluzionista della religione, affermano che il poeta, presumibilmente un sacerdote o un profeta del tempio, facendo uso di una concezione mediorientale comune che il mondo sia governato da un consiglio di déi, veda il Dio di Israele che prende il suo posto di presidente nell'assemblea degli déi e pronunci un giudizio su tutti gli altri membri.

Una tale interpretazione dipende dalla concezione del mondo evoluzionista che considera la religione semplicemente come un artefatto come ogni altro prodotto della cultura umana, soggetto a crescita e sviluppo. Secondo questa concezione del mondo, l’antico Israele avrebbe avuto sostanzialmente una concezione primitiva politeista che si sarebbe poi sviluppata, a causa di varie influenze, in enoteismo (in cui Jahvè è il Dio diventa il principale o più il più importante fra molti) per poi evolvere nel monoteismo (nessun altro Dio se non Yahvè) al tempo dell’esilio babilonese. Contrariamente a tutto questo, però, il racconto biblico dipinge gli israeliti come un popolo che fin dai loro albori di fatto avevano una concezione monoteista di Dio e che ripetutamente scivolano, a causa dell’influenza del paganesimo loro circostante, ad ammettere l’esistenza di altre divinità oppure ad adorarle, venendo per questo però severamente puniti da Dio stesso nel corso della loro storia..

Vi è però, un’interpretazione differente del Salmo 82. Qui non si sta parlando di altre divinità, ma di governanti terreni (o giudici) che aspirano o pretendono di essere considerati “dei”. Per questo alcune versioni della Bibbia, come ad esempio l’inglese New International Version, mettono questo termine tra virgolette. Quando Dio si siede sul suo trono in giudizio Egli vede e giudica queste presunte divinità. Difatti, nei versetti 2-4, troviamo: “Fino a quando giudicherete ingiustamente e avrete riguardo agli empi? Difendete la causa del debole e dell'orfano, fate giustizia all'afflitto e al povero! Liberate il misero e il bisognoso, salvatelo dalla mano degli empi!”. Tutti questi imperativi sono compiti che spettano a dei governanti politici tutti terreni: se vogliono governare, ed assumere in modo delegato questa funzione, essi devono assolvere al loro compito amministrando giustizia, perché essi emettono sentenze ingiuste, governano ingiustamente.

Una versione cantata del Salmo 82, da me elaborata tempo fa, è resa in questo modo: “1. In consiglio sta assiso / ora Dio giudicherà. / Fino a quando, giudicando / avrete faziosità?”, e “5. Siete figli dell'Altissimo / siete tutti come dei! / Ma morrete come gli altri, / pur potente ognun cadrà!”.

Il Salmo 82 trova il suo adempimento ultimo nella persona di Gesù Cristo che, secondo le parole del Isaia 9:6 si siederà sul trono di Davide e stabilirà il Suo regno di giustizia per sempre: “per dare incremento all'impero e una pace senza fine al trono di Davide e al suo regno, per stabilirlo fermamente e sostenerlo mediante il diritto e la giustizia, da ora e per sempre: questo farà lo zelo del SIGNORE degli eserciti”.

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