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lunedì 29 aprile 2019

Chi l'avrebbe mai immaginato? (5. Galati 1:13-17)

Scetticismo e indifferenza affliggono molti nostri contemporanei tanto da tenerli lontani dall'Evagelo di Cristo. Una persistente ostinazione porta tanti persino a negare di aver bisogno di essere salvati dal peccato e dalle sue fatali conseguenze. Falsi vangeli abbondano, come pure l'opposizione militante alla fede cristiana è più forte che mai nel mondo intero. Evangelizzare sembra un'impresa impossibile. Eppure, il santo Spirito di Dio continua ad operare a tutt'oggi per portare con successo persone al ravvedimento ed alla fede in Cristo, persino chi non ce lo saremmo mai aspettato. E' il caso dell'apostolo Paolo. "Proprio lui un cristiano? Impossibile!" dicevano allora. Eppure... leggiamo ciò che scrive in Galati 1:13-17.
“Avete infatti udito quale fu un tempo la mia condotta nel giudaismo, come perseguitavo con grande ferocia la chiesa di Dio e la devastavo. E progredivo nel giudaismo più di molti coetanei tra i miei connazionali, essendo estremamente zelante nelle tradizioni dei miei padri. Ma quando piacque a Dio, che mi aveva appartato fin dal grembo di mia madre e mi ha chiamato per la sua grazia, di rivelare in me suo Figlio, affinché l'annunziassi fra i gentili, io non mi consultai subito con carne e sangue, né salii a Gerusalemme da quelli che erano stati apostoli prima di me, ma me ne andai in Arabia e ritornai di nuovo a Damasco” (Galati 1:13-17).
Ci sono persone delle quali “non si penserebbe mai” che potessero affidare la loro vita a Cristo, amarlo e servirlo devotamente. Diciamo di loro: “Sono troppo dure, ostinate, ribelli e persino militanti nella loro avversione alla fede cristiana”. Oppure: “Non si riuscirà mai a scuotere la loro indifferenza”, o anche: “Non sono il tipo”. Non dobbiamo mai, però, perdere la speranza. Certo, dobbiamo continuare pazientemente ad essere loro di buona testimonianza con la parola e l'esempio, come pure dobbiamo continuare a pregare, anche spesso con lacrime, affinché il Signore operi su di loro e li chiami efficacemente a Sé stesso e i salvi: questo è il nostro dovere verso di tutti.

Se sono stati eletti da Dio a salvezza, dobbiamo aver fiducia che certamente, a suo tempo, essi verranno a Cristo. Potremmo avere la gioia di vedere di utilizzare la nostra stessa testimonianza e preghiere come strumento della divina vocazione.

L'incredulità e la ribellione a Dio certamente meritano, come dice la Parola del Signore, la Sua condanna, ma, come si dice, “finché c'è vita c'è speranza”. Non dobbiamo frettolosamente mettere qualcuno nella categoria dei perduti. Non sappiamo: potrebbe fare esperienza della conversione persino nell'ultimo istante della sua vita. Come afferma la Confessione elvetica posteriore del 1566: “Benché Dio conosca quelli che sono suoi e ricordi in alcuni passi il piccolo numero degli eletti, dobbiamo tuttavia ben sperare di tutti ed evitare di porre temerariamente qualcuno nel numero dei reprobi” (Cap. X).

Chi avrebbe mai solo sospettato che uno come Saulo di Tarso diventasse uno dei più importanti apostoli di Cristo? Era fra i peggiori nemici di Cristo! Eppure Dio Dio lo aveva prescelto fin dal seno di sua madre. Quando giunge il tempo prestabilito da Dio, Cristo gli si rivela efficacemente e rigenera il suo spirito, tanto che, come descrive l'Apostolo in questi accenni autobiografici, egli giunge al ravvedimento ed alla fede in Cristo. Allora la chiesa riconosce in lui i segni inequivocabili della conversione e lo invita così a sottoporsi al battesimo come suggello della promessa di Dio di salvezza in Cristo, adempiuta mediante l'azione efficace dello Spirito Santo. Difatti: “Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito” (Giovanni 3:8).

La vocazione di Paolo si rivela davvero stupefacente ed unica. Dio lo chiama direttamente e gli rivela Cristo e l'Evangelo della salvezza senza alcuna mediazione umana, nemmeno quella degli originali Apostoli. Certamente essi, più tardi confermeranno il carattere genuino di questa esperienza e la totale compatibilità del messaggio predicato da Paolo con l'Evangelo che essi hanno udito dalla bocca stessa di Cristo, e riconosceranno come Dio lo chiami a portare questo stesso Evangelo ai popoli pagani.

Preghiera. Signore, Ti lodo e ti benedico perché con la Tua potenza hai rigenerato spiritualmente anche me, cosa che, magari, nessuno avrebbe pensato verosimile. Che io non giudichi prima del tempo e non perda la speranza per alcuno. Amen.

Domenica 5 maggio 2019 - Terza domenica di Pasqua

Letture bibliche: Atti 9:1--20; Apocalisse 5:11-14; Giovanni 21:1-1; Salmi 30

Oh Dio, il cui Figlio benedetto si è fatto conoscere dai Suoi discepoli nell'atto di spezzare il pane, apri gli occhi della nostra fede affinché possiamo contemplarlo nella Sua opera redentrice; che vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, un solo Dio, ora e per sempre. Amen,

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