sabato 5 settembre 2009

Cristiani o talebani?

Questa passata settimana, commentando una nota su FaceBook, ho avuto ripetutamente a che fare  con evangelici che insistevano doversi prendere alla lettera ed ubbidire senza discutere all'ingiunzione apostolica: "le donne tacciano nelle assemblee, perché non è loro permesso di parlare" (1 Corinzi 14:34). Che io insistessi sul fatto che le affermazioni della Bibbia debbano essere intese intelligentemente e considerate nel loro contesto e nella prospettiva teologica complessiva del Nuovo Testamento, non ha avuto alcun effetto se non quello, da parte loro, di irrigidirsi irrazionalmente in una lettura letteralistica, ottusa ed ignorante della Bibbia scambiata per "fedeltà alla Bibbia", quella tipica di tante sétte. Non solo: leggere la Bibbia in modo esegeticamente corretto mi ha fatto "guadagnare" la loro "scomunica", tanto che per loro io ho perduto non solo il titolo ad essere considerato pastore d'anime, ma anche quello di "persona spirituale" e persino la qualifica di "fratello". Vedasi qui. Qualsiasi cosa io scriva, secondo loro, da ora in poi deve essere quindi neppure considerata, avendo io perduto "ogni credibilità". Perché? Non solo perché io leggo la Bibbia in modo "critico" [questo mi fa anche ridere perché rispetto ad altri io sono indubbiamente un conservatore], ma perché apprezzo i doni spirituali e le qualità di tante donne cristiane ed il pieno titolo (e dovere) che esse hanno di condividere con tutti le loro esperienze, sapienza e capacità anche attraverso l'insegnamento e la predicazione. Non che questi atteggiamenti settari mi turbino più di quel tanto (certa gente è meglio perderla che guadagnarla), ma mi rattrista come essi, in nome di una presunta "fedeltà" al Signore privino sé stessi della ricchezza della Parola che essi tanto esaltano, della libertà che Cristo ci ha guadagnato ed umilino in modo sconsiderato le loro stesse donne che (spesso più intelligenti e capaci di loro) dovrebbero così "tacere" e "sottomettersi" in nome di un malinteso comandamento preso fuori dal suo contesto. Perseverando in questi atteggiamenti oscurantisti e settari essi pregiudicano la crescita morale e spirituale delle loro comunità e contribuiscono ben poco all'avanzamento del Regno di Dio che essi pretendono di servire. Vedasi una serie di studi biblici sulla legittimità delle pari opportunità delle donne nel servizio cristiano.

1 commento:

  1. Parole Sante Paolo!
    Mi è capitato ultimamente di discutere sull'argomento in vari forum e mi è stato detto che quando Gesù tornerà condannerà l'atteggiamento delle donne che vogliono predicare la Parola di Dio, e le rimetterà al loro posto (a fare la calzetta?).
    Io credo invece che queste persone siano i moderni FARISEI di oggigiorno, non mancano mai nella storia! E quando Gesù tornerà li ammonirà, come ha fatto in passato, condannando il loro atteggiamente farisaico!
    Non dimentichiamoci che anche i farisei di allora credevano di essere nel giusto perchè erano legati alla Legge e seguivano alla perfezione la Bibbia, eppure Gesù li ha ammoniti perchè non hanno tenuto conto della Parola di Dio e dell'amore con il loro atteggiamento legalista!
    E se penso alla storia del serpente dietro al pulpito dove predicava una pastora scoppio a ridere!!! Povero serpentello che cercava rifugio, non dimentichiamo che è tempo estivo e fa caldo e gironzolano qua e là, tutti quelli che mi entrano in casa allora, che dovrei dire? Che la mia casa è satanica e covo di tentazioni? Loro vedono tutto un segno, ogni cosa che accade, dimmi se questo non è allontanarsi dalla Parola?!! E' solo SUPERSTIZIONE, poverini, stanno proprio messi male :)

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