Caino e Abele. 1 Adamo conobbe Eva, sua moglie, la quale concepì e partorì Caino, e disse: «Ho acquistato un uomo con l'aiuto del SIGNORE». 2 Poi partorì ancora Abele, fratello di lui. Abele fu pastore di pecore; Caino lavoratore della terra. 3 Avvenne, dopo qualche tempo, che Caino fece un'offerta di frutti della terra al SIGNORE. 4 Abele offrì anch'egli dei primogeniti del suo gregge e del loro grasso. Il SIGNORE guardò con favore Abele e la sua offerta, 5 ma non guardò con favore Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato, e il suo viso era abbattuto. 6 Il SIGNORE disse a Caino: «Perché sei irritato? e perché hai il volto abbattuto? 7 Se agisci bene, non rialzerai il volto? Ma se agisci male, il peccato sta spiandoti alla porta, e i suoi desideri sono rivolti contro di te; ma tu dominalo!». 8 Un giorno Caino parlava con suo fratello Abele e, trovandosi nei campi, Caino si avventò contro Abele, suo fratello, e l'uccise" (Genesi 4:1-8).
Vi sono molti oggi che accolgono indiscriminatamente ogni afflato religioso, ogni religione, come qualcosa di positivo e che promuovono l'affratellamento delle religioni come qualcosa di desiderabile per coltivare e difendere comuni valori umanistici come la pace, la giustizia, la solidarietà ecc. Se si evitano i rischi del relativismo, ad un certo livello la cosa ha i suoi meriti. Il problema è che si tratta di un livello piuttosto superficiale, ingenuo, di considerare le cose. Questa posizione, infatti, comporta uno scarso spirito di discernimento, è un "romanticismo" irrealistico che, con poco discernimento, non tiene conto della fondamentale diversità dell'approccio delle religioni alla vita ed al sacro e delle sue conseguenze. La cosa è ben rilevata dalla Bibbia fin dalle sue prime pagine, dove i personaggi che incontriamo assumono il carattere di prototipi dell'umanità di ogni tempo e paese.
Adamo ed Eva concepiscono Caino e poi Abele, che vediamo poi affratellati pure nel sentimento religioso che essi manifestano. Si tratta, però, della stessa religione? Le loro diverse espressioni di religiosità sono equivalenti ed entrambe legittime? No, non secondo la valutazione che la Bibbia ne dà ed attraverso la quale Dio ci ammaestra sulla natura della religione secondo verità, quella che Egli gradisce. Consideriamone le differenze.
1) La religione di Abele era fondata sulla divina rivelazione. Secondo Ebrei 11:4 ["Per fede Abele offrì a Dio un sacrificio più eccellente di quello di Caino; per mezzo di essa gli fu resa testimonianza che egli era giusto, quando Dio attestò di gradire le sue offerte; e per mezzo di essa, benché morto, egli parla ancora"] l'offerta di Abele era stata fatta per fede, e secondo Romani 10:17 ["Così la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo"] la fede proviene dall'udire la Parola di Dio. Caino respinge la rivelazione di Dio offrendo a Dio quel che egli ritiene più opportuno. Così:
2) Abele riconosce la necessità di un sacrificio espiatorio vicario. Ricevendo ed accogliendo il concetto rivelato e la necessità per il perdono dei peccati di una vittima che, vita per vita, prende il posto del peccatore, Abele (concetto ribadito in tutta la Bibbia). Così, Abele offre dei primogeniti del suo gregge (4), mentre Caino"un'offerta di frutti della terra", misconoscendo e negando il sacrificio espiatorio vicario.
3) Abele riceve un attestato di gradimento da parte di Dio". Il testo biblico afferma chiaramente che l'offerta di Abele (e non quella di Caino) era stata accettata da Dio: "Il SIGNORE guardò con favore Abele e la sua offerta" (4b). Non ci è detto in che cosa consista questa attestazione, ma è considerata un dato di fatto: Caino non riceve una simile attestazione.
4) La religione di Abele produce un martire, la religione di Caino produce un assassino. Un certo tipo di religione si trasforma in odio e violenza. La religione che Dio gradisce è disposta al sacrificio di sé stessi, quella di Caino toglie la vita ad altri.
5) La religione di Abele genera "la sposa di Cristo", la religione di Caino "la prostituta". Nella Bibbia l'autentica religione, il popolo di Dio, è considerata "sposa di Cristo" (cfr. Efesini 2:22-29) mentre la religione spuria è considerata prostituta o meretrice ["Egli ha giudicato la grande prostituta che corrompeva la terra con la sua prostituzione e ha vendicato il sangue dei suoi servi, chiedendone conto alla mano di lei" (Apocalisse 19:2)]. Sin dai primordi il più grande nemico della vera Chiesa è stata sempre la falsa chiesa. Sarà sempre così fino al ritorno di Cristo ["E vidi che quella donna era ubriaca del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù. Quando la vidi, mi meravigliai di grande meraviglia" (Apocalisse 17:6)].
Ulteriori contrasti
1) La religione umana dice: "Con i nostri sforzi saliremo sul monte di Dio" (ascesa). L'Evangelo di Dio dice: "Cristo scende dal monte per morire per noi e per farci risorgere con Lui" (Efesini 2:4-6) (discesa).
2) La religione umana dice: "Affidati alle tue opere". L'Evangelo di Dio dice: "Affidati alla grazia di Dio" (Romani 3:28, 4:4,5; 11:6, Efesini 2:8,9).
3) La religione umana cerca di dare buoni consigli, tecniche per "elevarsi" e "purificarsi". L'Evangelo di Dio rivela buone notizie, notizie di un avvenimento compiuto, quello che Dio ha operato in Cristo per sovvenire a ciò che l'essere umano non avrebbe mai potuto compiere, contaminato com'è dal peccato
4) La religione umana, così, dice "Il problema è fuori da voi, la soluzione dentro di voi". L'Evangelo dice: "Il problema è dentro di voi, la soluzione fuori da voi". Molti oggi credono che il problema maggiore sia qualcosa che è avvenuto loro e che la soluzione si trovi dentro di loro. In altre parole, essi credono di avere un problema di origine aliena che possa essere risolto con una soluzione interiore. L'Evangelo, però, dice è che noi abbiamo un problema interiore che esige una soluzione "aliena", che provenga dal di fuori di noi, una giustizia "aliena" diversa dalla nostra che debba esserci necessariamente accreditata.
5) La religione umana dice: "La santificazione vi porterà giustificazione". L'Evangelo di Dio dice: "La giustificazione conduce alla santificazione". Il rinnovamento morale e spirituale della creatura umana è risultato dell'opera di Dio in Gesù Cristo accolta per fede. Le religioni di questo mondo propongono sforzi meritori di rinnovamento personale per essere poi dichiarati giusti di fronte a Dio e quindi "meritevoli di salvezza".
- Romani 5:1: "Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore";
- Romani 4:4-5 "Ora a chi opera, il salario non è messo in conto come grazia, ma come debito; mentre a chi non opera ma crede in colui che giustifica l'empio, la sua fede è messa in conto come giustizia".
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