Distinguere fra incapacità morale ed incapacità naturale
"Nessuno può venire a me se non lo attira il Padre, che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno" (Giovanni 6:44)."Jonathan Edwards fa una distinzione fra incapacità morale ed incapacità naturale. Proprio perché l'incapacità dell'essere umano è di carattere morale e non naturale, l'individuo è responsabile per le scelte che fa. Ecco una semplice illustrazione: in natura vi sono animali che non mangiano altro che carne. Sono chiamati carnivori. Altri animali non mangiano altro che erba o piante. Sono chiamati erbivori. Immaginate di prendere un leone, che è carnivoro e, all'ora dei pasti, mettetelo davanti a del fieno o a dell'avena. Egli non mangerà il fieno o l'avena. Perché no? Non perché non sia fisicamente o naturalmente in grado di mangiarle. Fisicamente potrebbe prendere in bocca del fieno, cominciare a masticarlo e poi a deglutirlo. Ma non lo fa e non lo farà, perché non è nella sua natura mangiare quel tipo di cibo. Inoltre, se dovessimo chiedergli perché non mangi il cibo dell'erbivoro, e se il leone potesse risponderci, direbbe: 'Non posso mangiare questo cibo perché lo odio. Mangerò solo carne'.
Ora pensate al versetto che dice: "Gustate e vedete quanto ll Signore è buono; beato l'uomo che si rifugia in lui" (Salmo 34:8) o a Gesù che dice: "Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò per la vita del mondo è la mia carne" (Giovanni 6:51). Perché un uomo o una donna del mondo non vuole gustare e vedere quanto il Signore sia buono oppure nutrirsi di Gesù come "pane vivente"? Per usare le parole del leone, è perché egli "odia" quel cibo. Il peccatore non verrà a Cristo perché non vuole. Nel profondo del suo cuore egli odia Cristo e tutto ciò che rappresenta. Non è perché non possa farlo naturalmente o fisicamente.
Qualcuno che si oppone a questo insegnamento potrà dire: 'Ma certamente la Bibbia dice che chiunque voglia venire a Cristo può andare a Lui? Forse che Gesù non lo invita a venire? Gesù non ha forse detto: 'colui che viene a me, non lo caccerò fuori' (Giovanni 6:37)". La risposta è: "Certo, quello è esattamente ciò che Gesù ha detto, ma non è quello il punto. Chiunque voglia venire a Cristo può sicuramente farlo ed esserne accolto. Ecco perché Jonathan Edwards dice che la volontà non è vincolata. Questa libertà, però, è proprio ciò che rende irragionevole il nostro rifiuto di cercare Dio e la cosa solo aumenta la nostra colpevolezza. Chi sono coloro che verranno? La risposta è: Nessuno, eccetto coloro nei quali lo Spirito Santo ha già compiuto l'opera interamente irresistibile della nuova nascita, cosicché, come risultato di un miracolo, gli occhi ciechi dell'uomo naturale vengono aperti per vedere la verità di Dio, e la mente depravata del peccatore, che in sé stessa non ha intelligenza spirituale, è rinnovata tanto da abbracciare il Signore Gesù Cristo come Salvatore".
(James Montgomery Boice, Philip Graham Ryken, The Doctrines of Grace, p. 85, 86).
Leggendo l'articolo mi sono venute in mente queste parole del profeta Geremia, anche se non so se possono essere applicabili al tema dell'articolo o vanno inquadrate invece nel contesto del libro:
RispondiEliminaGEREMIA 30:21
"Il loro principe sarà uno di essi e chi li dominerà uscirà di mezzo a loro; Io lo farò avvicinare ed egli verrà a me. Poiché chi disporrebbe il suo cuore ad avvicinarsi a me?", dice il Signore.
Quello che mi ha colpito è in particolare la domanda finale (Poiché...). Però ripeto, non vorrei aver tratto queste parole fuori contesto. Ma anche se fosse, mi sembrano parole significative.
Un saluto.
Grazie, Giuseppe, il testo che hai citato è pertinente. E' Dio che dispone il cuore umano ribelle distogliendolo dal servire sé stesso a Dio! Ogni bene.
RispondiEliminaMa l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente" (1 Corinzi 2:14).
RispondiEliminaPerché l'uomo naturale "non riceve" le cose dello Spirito di Dio? La CEI e la Diodati rende "Non comprende".
"Notate come si tratti di un'impossibilità morale non di una impossibilità fisica. Quando Paolo dice: ' l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio' significa che il suo cuore oppone una tale resistenza a riceverle che la mente giustifica la ribellione del cuore rappresentandole come pazzia. Questa ribellione è così completa che di fatto il cuore non riceve le cose dello Spirito. Questa è autentica incapacità, ma non si tratta di un'incapacità forzata. La persona non rigenerata non può perché non vuole. La sua preferenza per ciò che è peccato è così forte che non può scegliere il bene. Si tratta di una servitù vera e terribile. Non è, però, una servitù innocente" (John Piper, Finally Alive), p. 52.
Si potrebbe pensare ad una persona che ha una radio. Sa che un certo programma è trasmesso da una particolare stazione radio, mettiamo una radio cristiana. Questa stazione radio, però, gli è sgradita. Preferisce stare sintonizzato su un'altra lunghezza d'onda, quella di un'altra stazione radio di canzonacce sguaiate. Questa persona ha una dipendenza da questa stazione radio di terz'ordine. Non può staccarsene, non vuole staccarsene. Potrebbe, ma non vuole sintonizzarsi sulla stazione radio cristiana, perché "non gli piace", propone cose che gli sono sgradite. Ecco così che non riceve il programma cristiano, non perché la radio non abbia la capacità di riceverlo, ma perché è "moralmente" legato all'altra stazione radio e non può e non vuole staccarsene.
Come si fa a portare questa persona "sull'altra stazione" cristiana e farle udire l'Evangelo. Pubblicità? Certo, ma solo lo Spirito Santo potrebbe persuaderla a farlo, magari facendolo sintonizzare "per caso" su di essa.
Certo, la pubblicità! Ma non si tratta quanto di far loro ascoltare il messaggio del Vangelo, ma di farglielo comprendere e accettare. Tanti leggono frasi della Bibbia e ascoltano conversazioni sulla salvezza, ma non gli danno peso. E tutta una questione di Spirito Santo: "Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito" (Giovanni 3:8).
P. Castellina, 28 luglio 2009