L’appello alla conversione fa parte integrante dell’annuncio dell’Evangelo. E’ l’appello al ritorno a Dio attraverso l’efficace mediazione del Signore e Salvatore Gesù Cristo. La conversione, però, non è condizione per ricevere la grazia di Dio, ma la conseguenza e prova dell’aver di fatto ricevuto la grazia di Dio. Il predicatore ha così affermato:
«Ma è possibile questo ritorno a Dio? Sì, perché c’è una forza che non risiede nel nostro cuore, ma che si sprigiona dal cuore stesso di Dio. E’ la forza della Sua misericordia. Dice ancora il profeta: “Ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male”[2]. Il ritorno al Signore è possibile come “grazia”, perché è opera di Dio e frutto della fede che noi riponiamo nella sua misericordia. Questo ritornare a Dio diventa realtà concreta nella nostra vita solo quando la grazia del Signore penetra nell’intimo e lo scuote donandoci la forza di “lacerare il cuore”. E’ ancora il profeta a far risuonare da parte di Dio queste parole: “Laceratevi il cuore e non le vesti”. In effetti, anche ai nostri giorni, molti sono pronti a “stracciarsi le vesti” di fronte a scandali e ingiustizie – naturalmente commessi da altri –, ma pochi sembrano disponibili ad agire sul proprio “cuore”, sulla propria coscienza e sulle proprie intenzioni, lasciando che il Signore trasformi, rinnovi e converta».E’ vero: quante volte, infatti, ci scandalizziamo per il cattivo operato altrui e non guardiamo a noi stessi, scandalizzandoci per i nostri pensieri inconfessabili, per la nostra ipocrisia, per la nostra incoerenza! Che il Signore ci dia la grazia dell’introspezione e di quel ravvedimento che ci fa cadere in ginocchio (cosa rarissima oggi) gridando: “O Dio, abbi pietà di me, peccatore!" (Luca 18:13).
Note
[1] La fonte di questa citazione può comunque essere facilmente trovata. Il mio principio è: “Esaminate ogni cosa e ritenete il bene” (1 Tessalonicesi 5:21).
[2] “Nondimeno, anche adesso», dice il SIGNORE, «tornate a me con tutto il vostro cuore, con digiuni, con pianti e con lamenti!» Stracciatevi il cuore, non le vesti; tornate al SIGNORE, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all'ira e pieno di bontà, e si pente del male che manda. Può darsi che egli torni e si penta, e lasci dietro a sé una benedizione: un'offerta e una libazione per il SIGNORE, vostro Dio” (Gioele 2:12-14).
:) La tua fonte è un'anxiano teologo tedesco... :)
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