“Ma quando Samballat, Tobia, gli Arabi, gli Ammoniti e gli Asdodei udirono che la riparazione delle mura di Gerusalemme progrediva, e che le brecce cominciavano a chiudersi, si indignarono moltissimo, e tutti quanti assieme si accordarono di venire ad attaccare Gerusalemme e a crearvi del disordine. Allora noi pregammo il nostro Dio e mettemmo delle sentinelle di giorno e di notte per difenderci dai loro attacchi” (Neemia 4:7-9).
Neemia aveva dovuto affrontare una considerevole opposizione al compito che Dio gli aveva affidato - all’inizio, durante e dopo che il progetto era stato completato. Quando era stato chiaro che il popolo stava ricostruendo con successo le mura di Gerusalemme, l’ostilità era salita di livello. Il nemico aveva iniziato con la derisione (Neemia 2:19), che poi si era trasformata in ira ed insulti (4:1) e, alla fine, in opposizione organizzata (4:7-8). Neemia affronta tutto questo incoraggiando il popolo a pregare e addestrandolo a difendersi.
Un qualsiasi compito intraprendiamo nel nome di Cristo, ogni presa di posizione pubblica in favore della verità, può implicare l’opposizione dei suoi avversari. Gesù di avverte che sarebbe avvenuta. Come il caso di Neemia dimostra, l’opposizione può assumere forme diverse. Egli aveva dovuto affrontare insulti, attacchi alle sue motivazioni ed integrità, persino minacce di morte.
Come trattiamo, allora, con l’opposizione al nostro servizio per Cristo? Ci scagliamo arrabbiati contro di essa, corriamo a nasconderci, o rinunciamo ad operare? Qui ancora possiamo imparare da Neemia. Egli si rendeva conto di come i tentativi dei suoi nemici di intimidirlo erano finalizzati a fargli interrompere l’opera di ricostruzione che aveva iniziato. Fa ricorso così alla preghiera, mette in atto le precauzioni opportune e continua a lavorare.
Neemia ci è di grande esempio. La Bibbia ci fa rivolgere come sempre l’attenzione a Gesù stesso che, nella sua morte in croce è vittorioso sulle potenze delle tenebre (Colossesi 2:15). Lo scrittore di Ebrei ci incoraggia in questo modo: “...fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l'infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio. Considerate perciò colui che ha sopportato una simile ostilità contro la sua persona da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate perdendovi d'animo” (Ebrei 12:2-3).
Che dobbiamo fare di fronte all’opposizione? Dobbiamo tenere gli occhi fissi sul Signore Gesù Cristo, pregare sempre e persistere nella nostra opera consapevoli che l’opera di Dio di fatto non potrà mai essere fermata.
Graham Hooper, the London Institute for Contemporary Christianity, http://www.licc.org.uk/
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