Da secoli il popolo ebraico aveva innalzato a Dio la preghiera: "Facci ritornare a te, o Eterno, e noi ritorneremo; ristabilisci i nostri giorni come in passato" (Lamentazioni 5:21). Quella preghiera è stata esaudita nel ritorno di tanti ebrei nella loro patria ancestrale, la terra di Israele. In questa preghiera, però, c'è molto di più di quello: è la preghiera di tornare in comunione con Dio dopo essersi allontanati da Lui ed averne patito le amare conseguenze. Non riguarda solo gli ebrei, riguarda tutti coloro che si sono allontanati da Dio, riguarda ogni essere umano, perché la nostra "patria" è con Dio, dove Dio Padre "risiede".Il libro delle Lamentazioni è un poema acrostico che inizia con la lettera ebraica א della parola "eichah" (אֵיכָ֣ה). Infatti, il nome ebraico di quel libro è semplicemente Eichah "Come mai siede solitaria la città che era gremita di popolo?" (Lamentazioni 1:1). Antichi studiosi del testo notano come questa parola "come mai", anche tradotta "Ah!", potrebbe anche essere letta come "Dove sei?" ( אַיֶּֽכָּה ayeka). Si tratta della prima parola che Dio rivolge ad Adamo dopo che Adamo ha infranto il patto nel giardino dell'Eden: "Allora l'Eterno DIO chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?»" (Genesi 3:9). Vi è dunque un parallelo fra "il lamento" del Signore per aver dovuto bandire Adamo dall'Eden e il bandimento di Israele da Sion ("Ma, come Adamo, essi hanno trasgredito il patto, hanno agito con inganno verso di me" Osea 6:7). In entrambi i casi il problema s'incentra sul mancare di chiedersi dove stia Dio...
Quanti oggi che vivono in una condizione di esilio auto-imposto da Dio! Dio fa uso della nostra solitudine ("sedere solitari") per farci esaminare il nostro cuore. Egli ci chiede: "Dove sei"? "Perché vi siete allontanati da me e scelto di stare in esilio?". Il nostro dolore interiore è finalizzato a farci cercare il Suo volto. Egli attende l'unica nostra risposta possibile: "Facci ritornare a te, o Eterno, e noi ritorneremo", "fa sì che possiamo riunirci a te ed essere guariti!". Non facciamo appello alle nostre risorse o forza per intraprendere questo ritorno, ma confidiamo che la grazia sovrana di Dio sia sufficiente per ristabilirci alla Sua presenza. Come disse Gesù: "Nessuno può venire a me, se il Padre che mi ha mandato non lo attira, e io lo risusciterò nell'ultimo giorno" (Giovanni 6:44).
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