"Il primo a parlare in una lite sembra aver ragione, ma viene il suo avversario e lo confuta" (Proverbi 18:17 CEI).
La Bibbia non contiene errori: gli errori si trovano nel modo in cui i suoi critici si accostano ad essa. Le loro accuse sono basate sui loro presupposti fallaci e sulle loro interpretazioni errate. I loro errori si possono essere inquadrati nelle seguenti categorie generali.
- Presumere che ciò che ancora non è stato spiegato non sia spiegabile.
- Presumere che la Bibbia sia colpevole prima di essere provata innocente.
- Confondere le nostre interpretazioni fallibili con l'infallibile rivelazione di Dio.
- Trascurare di interpretare brani difficili alla luce di quelli chiari.
- Basare un particolare insegnamento su un brano oscuro.
- Dimenticare le caratteristiche umane della Bibbia.
- Presumere che un resoconto parziale sia un resoconto errato.
- Esigere che le citazioni che il NT fa dell'AT siano citazioni esatte.
- Presumere che racconti divergenti siano falsi.
- Presumere che la Bibbia approvi tutto ciò che riporta.
- Dimenticare che la Bibbia fa uso di un linguaggio corrente non-tecnico.
- Presumere che numeri arrotondati siano falsi.
- Trascurare di notare come la Bibbia faccia uso di generi letterari diversi.
- Dimenticarsi che solo il testo originale, non ciascuna sua copia, è privo di errori.
- Confondere affermazioni generali con affermazioni categoriche.
- Dimenticarsi che rivelazioni successive integrano o sostituiscono le precedenti.
Su linee simili, ecco alcune maniere di commettere errori al riguardo di presunte contraddizioni:
- Leggere sempre un testo o un brano isolandolo completamente senza tenere conto del contesto sociale, storico, letterario e culturale in cui è stato scritto.
- Presumere che Dio si debba comportare nel modo che noi riteniamo più giusto e poi accusarlo di non farlo.
- Presumere che Dio avrebbe dovuto intervenire direttamente piuttosto che avvalersi di esseri umani nel loro particolare contesto sociale, storico e culturale.
- Non mettere a confronto testi con testi per trovare il significato di quelli più difficili.
- Non confrontare traduzioni diverse della Bibbia, non controllare come sia il testo greco o ebraico.
- Presumere che se non comprendiamo un testo esso non possa essere giusto.
- Ignorare la rivelazione progressiva.
- Non cercare di comprendere la natura umana e divina di Gesù o della Trinità al tempo stesso, non consultare i teologi che possono spiegarci i testi difficili.
Quali sono i principi secondo i quali affermiamo che la Bibbia non contenga errori? Vedasi la Dichiarazione sull'inerranza biblica (1978).
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