Nel 1675 John Bunyan, autore del noto “Il pellegrinaggio del Cristiano” e “La guerra santa”, sempre in carcere per essersi rifiutato di smettere di predicare pubblicamente come gli era stato ordinato dalle autorità, scrive: ”Saved by grace; or a discourse of the grace of God”. E’ un’altra delle sue molte opere che varrebbe la pena di ricuperare. La traduco gradualmente e l’adatto in sintonia con quanto l’autore stesso esorta a fare nell’introduzione di quest’opera stessa, dedicata alla promozione della fede e della gioia che essa impartisce. Sulla base del testo “Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio”(Efesini 2:8). Egli suddivide la trattazione in cinque punti: (1) Che cosa significa essere salvati? (2) Che cosa significa essere salvati per grazia? (3) Chi sono coloro che sono salvati per grazia mediante la fede? (4) Da che cosa appare che coloro che sono salvati sono salvati per grazia? e (5) Quali potrebbero essere le ragioni per le quali Dio ci ha salvati per grazia piuttosto che per qualsiasi altro mezzo? Dopo aver trattato il primo ed il secondo punto, propongo qui il terzo.
Che cosa significa essere salvati per grazia?
Nella prospettiva della nostra esperienza, la salvezza è un processo graduale che Dio porta avanti nella vita dei Suoi eletti nel corso del tempo. Di fatto, secondo la Rivelazione biblica, la salvezza trova sia le sue origini che il suo compimento nell’eternità.
Possiamo così dire di essere stati salvati nei propositi di Dio prima che il mondo stesso fosse creato. L’Apostolo scrive: “Egli ci ha salvati e ci ha rivolto una santa chiamata, non a motivo delle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la grazia che ci è stata fatta in Cristo Gesù fin dall'eternità” (2 Timoteo 1:9). Fin dall’eternità Dio aveva deciso, si era proposto, di salvarci accordandoci grazia in Cristo Gesù e promulgando al riguardo un preciso decreto. E’ dunque possibile dire che Dio ci abbia salvato sin dall’eternità determinando di rendere per noi efficaci quei mezzi che nel corso del tempo ci portano alla salvezza. “In lui ci ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui” (Efesini 1:3-4).
Allo stesso modo in cui possiamo dire di essere stati salvati nei propositi di Dio prima della creazione del mondo, così possiamo dire di essere stati salvati prima ancora di essere convertiti o chiamati a Cristo. E’ per questo motivo che è pure scritto: “Egli ci ha salvati e ci ha rivolto una santa chiamata” (2 Timoteo 1:9). “Salvati”, notate qui bene, viene prima che “chiamati”: “ci ha salvati e ci ha chiamati” (ND)
Allo stesso modo è scritto che prima siamo stati “assicurati” stabilmente in Cristo, custoditi, preservati, conservati, e poi siamo stati chiamati, così come si esprime l’apostolo Giuda: “Ἰούδας Ἰησοῦ Χριστοῦ δοῦλος ἀδελφὸς δὲ Ἰακώβου, τοῖς ἐν θεῷ πατρὶ ἠγαπημένοις καὶ Ἰησοῦ Χριστῷ τετηρημένοις κλητοῖς”, dove “kletois” (chiamati) viene dopo “amati” e “custoditi”. La non casuale sequenza degli elementi di questo testo non viene intesa dalla maggior parte delle traduzioni che, di fatto, spostano “chiamati” all’inizio della sequenza ritenendo erroneamente che la cosa sia “più logica”: “ai chiamati che sono amati in Dio Padre e custoditi da Gesù Cristo” (Giuda 1). Di fatto queste versioni alterano sottilmente quello che l’Apostolo dice chiaramente e per buoni motivi: siamo stati prima scelti, amati ed assicurati stabilmente in Cristo affinché niente e nessuno mai ci strappi da Lui, e poi, a suo tempo, per realizzare questi proponimenti, siamo efficacemente chiamati [vedi nota 1]..
Per questo Dio dice ancora: “Io perdonerò a quelli che avrò lasciati come residuo” (Geremia 50:20), letteralmente: “quelli che ho riservato per me stesso” come eletti a salvezza. Questo concetto è ripreso dall’apostolo Paolo quando, nella lettera ai Romani, espone la dottrina dell’elezione: “Ma che cosa gli rispose la voce divina? «Mi sono riservato settemila uomini che non hanno piegato il ginocchio davanti a Baal». Così anche al presente, c'è un residuo eletto per grazia” (Romani 11:4-5). Il “residuo” di coloro che, secondo l’elezione della grazia Dio ha eletto in Cristo, preservato in Lui e riservato a Lui per la Sua propria gloria in vista dell’eterna beatitudine, sono stati liberamente perdonati per amore di Cristo. Essendo stati personati, nessun peccato può essere loro imputato, tutto è rimosso da loro, allontanato dalla vista, coperto, “gettato dietro le spalle”, gettato “nelle profondità del mare” ed interamente dimenticato, per non essere più rammentato o visto, ma sepolto nell’eterno oblio.
Dio, così “sopporta” i peccati dei Suoi eletti, per amore di Cristo, quelli commessi durante il tempo in cui rimangono in stato di irrigenerazione, fino al tempo stabilito per la loro conversione. Se fosse stato eseguito, infatti, il meritato giudizio sui nostri peccati commessi prima della conversione, noi non avremmo partecipato alla nostra santa chiamata. Il giudizio loro dovuto è stato loro evitato grazie alla pazienza di Dio. E’ per questo motivo che è scritto: “Dio manifesta il suo amore verso di noi in questo che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Romani 5:8). Noi, quindi, eravamo salvati già per tutto il tempo in cui ci trovavamo in condizione di empietà e non convertiti, essendoci stato risparmiato la morte e l’inferno, quello che avremmo sicuramente meritato dalle mani stesse di Dio.
Questo è pure il motivo per cui, prima della loro conversione, agli eletti è concesso di vivere. Tutti i peccati che avrebbero potuto commettere ed il giudizio stesso che avrebbero meritato, non avrebbero potuto scacciarli dal mondo prima della loro conversione. Ecco degli esempi biblici. Manasse era un grande peccatore, e per le trasgressioni commesse era stato giustamente rimosso dalla sua terra e portato in esilio a Babilonia. Non avrebbero potuto, però, ucciderlo, anche se pure avrebbe meritato la morte diecimila volte. Perché era rimasto in vita? Era stato eletto in Cristo, ma ancora non era giunto il momento di essere efficacemente chiamato. Dio l’aveva scelto in Cristo e gli era stata riservata la grazia, quella che gli sdarebbe stata impartita prima che morisse. Manasse doveva essere a suo tempo convinto di peccato, convertito e salvato.
La legione di diavoli che si era impossessato di quell’uomo di cui si parla in Marco 5, insieme a tutti i peccati che aveva commesso durante il tempo della sua irrigenerazione, non avrebbero potuto portarlo alla morte prima della sua conversione. Quante volte quella povera creatura, come possiamo bene immaginare, era stata assalita nel tentativo di distruggerla. Quei demoni ne avrebbero avuto la possibilità, ma non riescono se non a tormentarlo terribilmente tanto da farlo diventare persino un pazzo furioso, condurlo all’autolesionismo, farlo escludere dalla società. Non erano, però, riusciti a distruggerlo perché, essendo un eletto di Dio, doveva giungere ad udire efficacemente l’appello di Cristo. Era stato salvato, preservato, in vista della sua vocazione.
Può dirsi lo stesso del giovane di cui parlano i vangeli e che spesso era stato gettato nel fuoco e nell’acqua nel (vano) tentativo di distruggerlo, ma a Satana questo non era stato possibile, perché era stato salvato e sarebbe stato a suo tempo nchiamato (Marco 9:22).
Da quante possibili morti violente alcuni sono stati salvati prima della loro conversione! Alcuni sono caduti in fiumi, alcuni in pozzi, altri nel mare, altri ancora nelle mani degli uomini. Certo, erano stati giustamente condannati come il ladrone sulla croce, ma non sarebbero morti prima che giungesse il momento della loro conversione. Erano stati preservati in Cristo, e poi chiamati.
Tu che sei stato chiamato ad essere cristiano, quante volte i tuoi peccati ti hanno portato sul letto di malattia e, a giudizio tuo e di altri, sull’orlo stesso della morte. Eppure, nonostante questo, in quel precipizio non sei caduto. Dio ha detto “Che viva perché non è stato ancora convertito. Gli eletti sono salvati prima ancora di essere chiamati.”Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati, anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati)” (Efesini 2:4-5).
Ora, questo “salvati” sorge da diverse cause.
1. Dio ci ha eletti a salvezza e quindi i Suoi propositi non verranno mai frustrati. “Dio infatti non ci ha destinati a ira, ma ad ottenere salvezza per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo” (1 Tessalonicesi 5:9).
2. Dio ci ha donato a Cristo e i Suoi doni, come pure la Sua vocazione, non sono revocabili. “...perché i doni e la vocazione di Dio sono irrevocabili" (Romani 11:29); "Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me; e colui che viene a me, non lo caccerò fuori" (Giovanni 6:37).
3. Cristo ci ha acquistato con il Suo sangue. “Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. Tanto più dunque, essendo ora giustificati per il suo sangue, saremo per mezzo di lui salvati dall'ira” (Romani 5:8-9).
4. Gli eletti sono considerati in Cristo prima di essere convertiti. “Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo. In lui ci ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui” (Efesini 1:3-4).
5. Gli eletti sono destinati alla vita eterna prima della loro conversione. Essi sono destinati ad essere efficacemente chiamati, giustificati, e glorificati e tutto questo dovrà loro avvenire infallibilmente. “Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essereconformi all'immagine del suo Figlio, affinché egli sia il primogenito fra molti fratelli. E quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati; quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificatia” (Romani 8:29-30).
6. Per tutto questo Dio ha riservato la loro porzione e misura di grazia, e questo prima che il mondo stesso fosse creato. Affinché, quindi, essi possano partecipare a questi privilegi, essi sono salvati e chiamati, preservati in Cristo e chiamati.
Nella prospettiva della nostra esperienza, la salvezza è un processo graduale che Dio porta avanti nella vita dei Suoi eletti nel corso del tempo. Di fatto, secondo la Rivelazione biblica, la salvezza trova sia le sue origini che il suo compimento nell’eternità.
Possiamo così dire di essere stati salvati nei propositi di Dio prima che il mondo stesso fosse creato. L’Apostolo scrive: “Egli ci ha salvati e ci ha rivolto una santa chiamata, non a motivo delle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la grazia che ci è stata fatta in Cristo Gesù fin dall'eternità” (2 Timoteo 1:9). Fin dall’eternità Dio aveva deciso, si era proposto, di salvarci accordandoci grazia in Cristo Gesù e promulgando al riguardo un preciso decreto. E’ dunque possibile dire che Dio ci abbia salvato sin dall’eternità determinando di rendere per noi efficaci quei mezzi che nel corso del tempo ci portano alla salvezza. “In lui ci ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui” (Efesini 1:3-4).
Allo stesso modo in cui possiamo dire di essere stati salvati nei propositi di Dio prima della creazione del mondo, così possiamo dire di essere stati salvati prima ancora di essere convertiti o chiamati a Cristo. E’ per questo motivo che è pure scritto: “Egli ci ha salvati e ci ha rivolto una santa chiamata” (2 Timoteo 1:9). “Salvati”, notate qui bene, viene prima che “chiamati”: “ci ha salvati e ci ha chiamati” (ND)
Allo stesso modo è scritto che prima siamo stati “assicurati” stabilmente in Cristo, custoditi, preservati, conservati, e poi siamo stati chiamati, così come si esprime l’apostolo Giuda: “Ἰούδας Ἰησοῦ Χριστοῦ δοῦλος ἀδελφὸς δὲ Ἰακώβου, τοῖς ἐν θεῷ πατρὶ ἠγαπημένοις καὶ Ἰησοῦ Χριστῷ τετηρημένοις κλητοῖς”, dove “kletois” (chiamati) viene dopo “amati” e “custoditi”. La non casuale sequenza degli elementi di questo testo non viene intesa dalla maggior parte delle traduzioni che, di fatto, spostano “chiamati” all’inizio della sequenza ritenendo erroneamente che la cosa sia “più logica”: “ai chiamati che sono amati in Dio Padre e custoditi da Gesù Cristo” (Giuda 1). Di fatto queste versioni alterano sottilmente quello che l’Apostolo dice chiaramente e per buoni motivi: siamo stati prima scelti, amati ed assicurati stabilmente in Cristo affinché niente e nessuno mai ci strappi da Lui, e poi, a suo tempo, per realizzare questi proponimenti, siamo efficacemente chiamati [vedi nota 1]..
Per questo Dio dice ancora: “Io perdonerò a quelli che avrò lasciati come residuo” (Geremia 50:20), letteralmente: “quelli che ho riservato per me stesso” come eletti a salvezza. Questo concetto è ripreso dall’apostolo Paolo quando, nella lettera ai Romani, espone la dottrina dell’elezione: “Ma che cosa gli rispose la voce divina? «Mi sono riservato settemila uomini che non hanno piegato il ginocchio davanti a Baal». Così anche al presente, c'è un residuo eletto per grazia” (Romani 11:4-5). Il “residuo” di coloro che, secondo l’elezione della grazia Dio ha eletto in Cristo, preservato in Lui e riservato a Lui per la Sua propria gloria in vista dell’eterna beatitudine, sono stati liberamente perdonati per amore di Cristo. Essendo stati personati, nessun peccato può essere loro imputato, tutto è rimosso da loro, allontanato dalla vista, coperto, “gettato dietro le spalle”, gettato “nelle profondità del mare” ed interamente dimenticato, per non essere più rammentato o visto, ma sepolto nell’eterno oblio.
Dio, così “sopporta” i peccati dei Suoi eletti, per amore di Cristo, quelli commessi durante il tempo in cui rimangono in stato di irrigenerazione, fino al tempo stabilito per la loro conversione. Se fosse stato eseguito, infatti, il meritato giudizio sui nostri peccati commessi prima della conversione, noi non avremmo partecipato alla nostra santa chiamata. Il giudizio loro dovuto è stato loro evitato grazie alla pazienza di Dio. E’ per questo motivo che è scritto: “Dio manifesta il suo amore verso di noi in questo che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Romani 5:8). Noi, quindi, eravamo salvati già per tutto il tempo in cui ci trovavamo in condizione di empietà e non convertiti, essendoci stato risparmiato la morte e l’inferno, quello che avremmo sicuramente meritato dalle mani stesse di Dio.
Questo è pure il motivo per cui, prima della loro conversione, agli eletti è concesso di vivere. Tutti i peccati che avrebbero potuto commettere ed il giudizio stesso che avrebbero meritato, non avrebbero potuto scacciarli dal mondo prima della loro conversione. Ecco degli esempi biblici. Manasse era un grande peccatore, e per le trasgressioni commesse era stato giustamente rimosso dalla sua terra e portato in esilio a Babilonia. Non avrebbero potuto, però, ucciderlo, anche se pure avrebbe meritato la morte diecimila volte. Perché era rimasto in vita? Era stato eletto in Cristo, ma ancora non era giunto il momento di essere efficacemente chiamato. Dio l’aveva scelto in Cristo e gli era stata riservata la grazia, quella che gli sdarebbe stata impartita prima che morisse. Manasse doveva essere a suo tempo convinto di peccato, convertito e salvato.
La legione di diavoli che si era impossessato di quell’uomo di cui si parla in Marco 5, insieme a tutti i peccati che aveva commesso durante il tempo della sua irrigenerazione, non avrebbero potuto portarlo alla morte prima della sua conversione. Quante volte quella povera creatura, come possiamo bene immaginare, era stata assalita nel tentativo di distruggerla. Quei demoni ne avrebbero avuto la possibilità, ma non riescono se non a tormentarlo terribilmente tanto da farlo diventare persino un pazzo furioso, condurlo all’autolesionismo, farlo escludere dalla società. Non erano, però, riusciti a distruggerlo perché, essendo un eletto di Dio, doveva giungere ad udire efficacemente l’appello di Cristo. Era stato salvato, preservato, in vista della sua vocazione.
Può dirsi lo stesso del giovane di cui parlano i vangeli e che spesso era stato gettato nel fuoco e nell’acqua nel (vano) tentativo di distruggerlo, ma a Satana questo non era stato possibile, perché era stato salvato e sarebbe stato a suo tempo nchiamato (Marco 9:22).
Da quante possibili morti violente alcuni sono stati salvati prima della loro conversione! Alcuni sono caduti in fiumi, alcuni in pozzi, altri nel mare, altri ancora nelle mani degli uomini. Certo, erano stati giustamente condannati come il ladrone sulla croce, ma non sarebbero morti prima che giungesse il momento della loro conversione. Erano stati preservati in Cristo, e poi chiamati.
Tu che sei stato chiamato ad essere cristiano, quante volte i tuoi peccati ti hanno portato sul letto di malattia e, a giudizio tuo e di altri, sull’orlo stesso della morte. Eppure, nonostante questo, in quel precipizio non sei caduto. Dio ha detto “Che viva perché non è stato ancora convertito. Gli eletti sono salvati prima ancora di essere chiamati.”Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati, anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati)” (Efesini 2:4-5).
Ora, questo “salvati” sorge da diverse cause.
1. Dio ci ha eletti a salvezza e quindi i Suoi propositi non verranno mai frustrati. “Dio infatti non ci ha destinati a ira, ma ad ottenere salvezza per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo” (1 Tessalonicesi 5:9).
2. Dio ci ha donato a Cristo e i Suoi doni, come pure la Sua vocazione, non sono revocabili. “...perché i doni e la vocazione di Dio sono irrevocabili" (Romani 11:29); "Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me; e colui che viene a me, non lo caccerò fuori" (Giovanni 6:37).
3. Cristo ci ha acquistato con il Suo sangue. “Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. Tanto più dunque, essendo ora giustificati per il suo sangue, saremo per mezzo di lui salvati dall'ira” (Romani 5:8-9).
4. Gli eletti sono considerati in Cristo prima di essere convertiti. “Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo. In lui ci ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui” (Efesini 1:3-4).
5. Gli eletti sono destinati alla vita eterna prima della loro conversione. Essi sono destinati ad essere efficacemente chiamati, giustificati, e glorificati e tutto questo dovrà loro avvenire infallibilmente. “Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essereconformi all'immagine del suo Figlio, affinché egli sia il primogenito fra molti fratelli. E quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati; quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificatia” (Romani 8:29-30).
6. Per tutto questo Dio ha riservato la loro porzione e misura di grazia, e questo prima che il mondo stesso fosse creato. Affinché, quindi, essi possano partecipare a questi privilegi, essi sono salvati e chiamati, preservati in Cristo e chiamati.
Nota
Così correttamente alcune versioni inglesi: "Jude, the servant of Jesus Christ, and brother of James, to them that are sanctified by God the Father, and preserved in Jesus Christ, and called" (KJ); "Jude, the servant of Jesus Christ, and brother of James: to them that are beloved in God the Father, and preserved in Jesus Christ, and called" (Douay-Rheims); "Jude, the servant of Jesus Christ, and brother of James, to them that are sanctified by God the Father, and preserved in Jesus Christ, and called" (Webster Bible Translation); "Jude, a bondservant of Jesus Christ and a brother of James: To those who are in God the Father, enfolded in His love, and kept for Jesus Christ, and called" (Weymouth New Testament).
3) Continua,
Salvezza per Grazia ( e non per merito )perchè è LUI che ce la concede
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