In questa “graduatoria” ce ne potrebbero essere diversi e, ogni tanto li si vede pubblicati da qualcuno in bell’evidenza su Facebook, corredati da commenti di riprovazione finalizzati a suscitare l’indignazione del lettore e quindi intesi a gettare discredito su tutta la Bibbia. In genere, compaiono quelli che prescrivono la condanna a morte per quelle che oggi si ritengono “categorie protette”, o comunque, quei versetti che condannano il nostro “peccato favorito”. Non li elencherò qui e nemmeno cercherò di giustificarli, sicuro che la Bibbia è in grado di difendersi da sola, a patto di leggerla con la giusta “chiave ermeneutica”, vale a dire dalla prospettiva del’interprete più autorevole, cioè l’insegnamento e l’esempio di Gesù Cristo.
Andiamo, però, alla radice del “problema”, lasciate che vi citi il versetto che in assoluto è quello che il mondo considera di fatto il più scandaloso di tutti. E’ Genesi 1:1, con tutto ciò che esso implica e che dice: “Nel principio Dio creò i cieli e la terra”. Esso afferma che Dio è il sovrano Creatore e “definitore” di tutto ciò che contiene l’universo - il nostro pianeta, le leggi della fisica, le leggi della moralità, voi e me. Tutto è stato creato da un Altro, è stato progettato da un Altro. Il valore e la definizione di ogni cosa è data da un Altro - e quello non siamo noi! Dio è il Creatore ed il Signore, Egli è il primo e l’ultimo. Questo significa che noi siamo stati creati da Lui e Gli siamo soggetti, e quindi noi siamo derivati e dipendenti. Noi, quindi, non siamo liberi di crearci i nostri significati e i nostri valori. Questo sì che è “intollerabile” per il mondo!
Di fatto, noi abbiamo solo due opzioni. Possiamo scoprire il vero valore e significato di ogni cosa come è assegnato dal Creatore e rivelato dalla Sua Parola, la Bibbia, oppure possiamo ribellarci a quel significato e crearcene uno noi, quello che ci sembra più conveniente! Ogni qual volta sollevi delle questioni su questi argomenti, lo fai necessariamente sempre da una o l’altra di queste posizioni: o quella di chi dà voce e promuove ribellione contro i disegni del Creatore, o quella di chi cerca di comprendere quel disegno, in modo sottomesso e fiducioso. O lo fai come servitore o come ribelle. non c’è una terza opzione.
A chiunque sia coinvolto nel progetto “sarete-come-Dio” quella è la verità più scandalosa che vi sia al mondo, la più offensiva. Perché, infatti, stare a cincischiare di “scandali” minori, quando qui abbiamo “lo scandalo” maggiore fra tutti, che Dio è Dio, e noi non lo siamo!
Se posso però dire un’ultima cosa, la prima parte di quel versetto, “Nel principio” immediatamente ci proietta in avanti, verso la fine, o il fine. E il fine di ogni cosa è Gesù Cristo. Questo ci porta all’argomento del messaggio sovvertitore ultimo, che è l’Evangelo biblico, ciò di cui veramente dovremmo evidenziare più di ogni altra cosa. Difatti, “...noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per gli stranieri pazzia” (1 Corinzi 1:23).
L’Evangelo è scandaloso perché è potenza per trasformare dei ribelli in amici. E’ scandalo perché Dio, in esso e con esso, sovranamente cambia, guarisce, e trasforma. Nell’Evangelo e con l’Evangelo di Cristo sovranamente Dio piega e converte. Nell’Evangelo e con l’Evangelo di Cristo Dio spezza il cuore di pietra, ostinato e ribelle e lo trasforma in un pulsante cuore “di carne”. La potenza dell’Evangelo è Dio che viola il “libero arbitrio” di ostinati ed altrimenti irriformabili e condannati ribelli, li converte e ne fa docili sudditi, anzi, amici e collaboratori. E’ lo “scandalo” di Dio che in Cristo muore in croce, pagando Lui il prezzo della salvezza di coloro che Dio Gli ha affidato ed essi vengono attratti a Lui e ne sono trasformati. Questo sì che è scandalo, ma anche la grazia, la misericordia più straordinaria!
L’Evangelo è lo scandalo di Dio che salva e trasforma uno come l’arrogante Saulo che poi, diventato “il piccolo” Paolo scriverà: “...prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento; ma misericordia mi è stata usata, perché agivo per ignoranza nella mia incredulità” (1 Timoteo 1:13).
E’ lo stesso che poi troveremo ad Atene, fra grandi filosofi, atei e gente molto religiosa, ed ha l’ardire di proclamare: “Dio dunque, passando sopra i tempi dell'ignoranza, ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano, perché ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia per mezzo dell'uomo ch'egli ha stabilito, e ne ha dato sicura prova a tutti, risuscitandolo dai morti” (Atti 17:30-31). E’ lo stesso messaggio che risuona oggi.
Potrai certo pensare che questo per te sia un comando intollerabile, ma è la tua sola speranza.
Andiamo, però, alla radice del “problema”, lasciate che vi citi il versetto che in assoluto è quello che il mondo considera di fatto il più scandaloso di tutti. E’ Genesi 1:1, con tutto ciò che esso implica e che dice: “Nel principio Dio creò i cieli e la terra”. Esso afferma che Dio è il sovrano Creatore e “definitore” di tutto ciò che contiene l’universo - il nostro pianeta, le leggi della fisica, le leggi della moralità, voi e me. Tutto è stato creato da un Altro, è stato progettato da un Altro. Il valore e la definizione di ogni cosa è data da un Altro - e quello non siamo noi! Dio è il Creatore ed il Signore, Egli è il primo e l’ultimo. Questo significa che noi siamo stati creati da Lui e Gli siamo soggetti, e quindi noi siamo derivati e dipendenti. Noi, quindi, non siamo liberi di crearci i nostri significati e i nostri valori. Questo sì che è “intollerabile” per il mondo!
Di fatto, noi abbiamo solo due opzioni. Possiamo scoprire il vero valore e significato di ogni cosa come è assegnato dal Creatore e rivelato dalla Sua Parola, la Bibbia, oppure possiamo ribellarci a quel significato e crearcene uno noi, quello che ci sembra più conveniente! Ogni qual volta sollevi delle questioni su questi argomenti, lo fai necessariamente sempre da una o l’altra di queste posizioni: o quella di chi dà voce e promuove ribellione contro i disegni del Creatore, o quella di chi cerca di comprendere quel disegno, in modo sottomesso e fiducioso. O lo fai come servitore o come ribelle. non c’è una terza opzione.
A chiunque sia coinvolto nel progetto “sarete-come-Dio” quella è la verità più scandalosa che vi sia al mondo, la più offensiva. Perché, infatti, stare a cincischiare di “scandali” minori, quando qui abbiamo “lo scandalo” maggiore fra tutti, che Dio è Dio, e noi non lo siamo!
Se posso però dire un’ultima cosa, la prima parte di quel versetto, “Nel principio” immediatamente ci proietta in avanti, verso la fine, o il fine. E il fine di ogni cosa è Gesù Cristo. Questo ci porta all’argomento del messaggio sovvertitore ultimo, che è l’Evangelo biblico, ciò di cui veramente dovremmo evidenziare più di ogni altra cosa. Difatti, “...noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per gli stranieri pazzia” (1 Corinzi 1:23).
L’Evangelo è scandaloso perché è potenza per trasformare dei ribelli in amici. E’ scandalo perché Dio, in esso e con esso, sovranamente cambia, guarisce, e trasforma. Nell’Evangelo e con l’Evangelo di Cristo sovranamente Dio piega e converte. Nell’Evangelo e con l’Evangelo di Cristo Dio spezza il cuore di pietra, ostinato e ribelle e lo trasforma in un pulsante cuore “di carne”. La potenza dell’Evangelo è Dio che viola il “libero arbitrio” di ostinati ed altrimenti irriformabili e condannati ribelli, li converte e ne fa docili sudditi, anzi, amici e collaboratori. E’ lo “scandalo” di Dio che in Cristo muore in croce, pagando Lui il prezzo della salvezza di coloro che Dio Gli ha affidato ed essi vengono attratti a Lui e ne sono trasformati. Questo sì che è scandalo, ma anche la grazia, la misericordia più straordinaria!
L’Evangelo è lo scandalo di Dio che salva e trasforma uno come l’arrogante Saulo che poi, diventato “il piccolo” Paolo scriverà: “...prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento; ma misericordia mi è stata usata, perché agivo per ignoranza nella mia incredulità” (1 Timoteo 1:13).
E’ lo stesso che poi troveremo ad Atene, fra grandi filosofi, atei e gente molto religiosa, ed ha l’ardire di proclamare: “Dio dunque, passando sopra i tempi dell'ignoranza, ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano, perché ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia per mezzo dell'uomo ch'egli ha stabilito, e ne ha dato sicura prova a tutti, risuscitandolo dai morti” (Atti 17:30-31). E’ lo stesso messaggio che risuona oggi.
Potrai certo pensare che questo per te sia un comando intollerabile, ma è la tua sola speranza.
Bella riflessione, mi sono permessa di condividerla su Facebook
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