“Vi ricordo, fratelli, il vangelo che vi ho annunciato, che voi avete anche ricevuto, nel quale state anche saldi, mediante il quale siete salvati, purché lo riteniate quale ve l'ho annunciato; a meno che non abbiate creduto invano. Poiché vi ho prima di tutto trasmesso, come l'ho ricevuto anch'io, che Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture; che fu seppellito; che è stato risuscitato il terzo giorno, secondo le Scritture” (1 Corinzi 15:1-4).
L’Evangelo, o “buona notizia”, riguarda ciò che Gesù, il Cristo, ha compiuto durante il suo soggiorno terreno. Egli è venuto perché, con la Sua vita perfettamente in sintonia con la volontà di Dio, Egli potesse conseguire quella giustizia che ci viene accreditata per la nostra salvezza; ed è venuto affinché, con la Sua morte sacrificale in croce, Egli espiasse completamente la condanna che i nostri peccati meritano e, avendo così pagato il prezzo del nostro peccato, noi potessimo essere riconciliati con Dio. La Sua risurrezione dai morti ha suggellato il pieno compimento della Sua opera di salvezza.
Quando abbiamo udito questo messaggio (il solo ed unico Evangelo) e vi abbiamo creduto, abbiamo compreso come, per grazia di Dio, ci fosse accordato dall’eternità di far parte del popolo eletto di Dio, destinato alla comunione con Lui per sempre. L’annuncio dell’Evangelo è in primo luogo finalizzato, infatti, a far prendere coscienza agli eletti (la cui condizione eterna era prima sconosciuta sia a loro che agli altri) della grazia loro concessa ed incamminarli così sulla via del discepolato e della santificazione fino, un giorno, alla gloria celeste. “...quelli che ha predestinati li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati li ha pure glorificati” (Romani 8:30).
“Diventate quel che siete!”. Quella che ho chiamato “presa di coscienza” dei peccatori eletti rispetto alla loro condizione è finalizzata a farli essere nel tempo quello che già sono negli eterni propositi di Dio, a trasformarli gradualmente da empi e ribelli (difatti non erano diversi dal resto dell’umanità se non nei propositi di Dio a loro riguardo) e conformarli all’immagine di Cristo. “...perché vi siete spogliati dell'uomo vecchio con le sue opere e vi siete rivestiti del nuovo, che si va rinnovando in conoscenza” (Colossesi 3:9-10).
Questa “presa di coscienza” è chiamata nelle Scritture “nuova nascita”. Si tratta dell’opera sovrannaturale dello Spirito Santo, che impartisce loro il dono del ravvedimento e della fede, ciò che dà loro la capacità di volere e di operare ciò che è conforme alla volontà di Dio. “Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio” (Efesini 2:8).
Se questo è, come sono persuaso che lo sia, l’Evangelo annunziato nel Nuovo Testamento, pure siamo oggi circondati dall’annuncio di pseudo-vangeli (falsi Evangeli) che vengono proposti da ugualmente falsi ministri di Dio che, facendo uso di un linguaggio simile, ingannano in vario modo sé stessi e il loro uditorio. La cosa era stata ampiamente preannunciata dagli scritti del Nuovo Testamento che, dai falsi vangeli, ci mettono in guardia. Fanno infatti uso delle stesse parole (Cristo, grazia, fede, nuova nascita, regno di Dio ecc.) ma vi intendono cose diverse e perseguono, di fatto, “agende” diverse. “...perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e prodigi per sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti” (Marco 13:22).
Sostanzialmente, questi pseudo-vangeli si spostano dall’oggettività storica dell’opera di Gesù, il Cristo (il che è la sostanza dell’Evangelo) verso esperienze soggettive che vengono intese come auto-indotte e/o predicazione di principi o leggi di varia natura che si illudono di poter far praticare dall’uomo per poter “realizzare il regno di Dio”.
La base della salvezza è una realtà oggettiva in Cristo, così come oggettiva in Lui (e non in noi) è giustizia, santificazione e redenzione, come dice l’Apostolo: “Ed è grazie a lui che voi siete in Cristo Gesù, che da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione” (1 Corinzi 1:30). Lo Spirito Santo certamente applica ai peccatori eletti, e quindi al loro livello soggettivo, ciò che Cristo ha conseguito oggettivamente, ma tutto è soprattutto “in Lui” e non “in loro”. A livello soggettivo la cosa lo sarà solo completamente “un giorno”, nella gloria.
Giovanni 19:28: “Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era già compiuta, affinché si adempisse la Scrittura, disse: «Ho sete»”.
Giovanni 19:30: “Quando Gesù ebbe preso l'aceto, disse: «È compiuto!» E, chinato il capo, rese lo spirito”.
Ebrei 9:12: “...è entrato una volta per sempre nel luogo santissimo, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue. Così ci ha acquistato una redenzione eterna”.
È una grande gioia sapete che la salvezza è interamente una realtà oggettiva fuori da me e mi rallegro nella giustizia “aliena” del mio Signore Gesù Cristo. La Sua giustizia è gratuitamente mia semplicemente per la Grazia sovrana di Dio. Questa è davvero una buona notizia.
(Paolo Castellina, 5/5/2015)
Nessun commento:
Posta un commento