lunedì 31 dicembre 2018

Il risveglio: un momento cruciale (55. Romani 13:11-14)

"Sveglia! E' tardi e devi andare a scuola!"; "Mamma, lasciami dormire ancora un po'!"; "Ma tu sei il maestro!", risponde la mamma... Questa vecchia barzelletta bene descrive tanti che preferirebbero restare nel loro mondo di sogni piuttosto che scontrarsi con la realtà, spesso molto meno piacevole. Dormire va bene, ma solo fino ad un certo punto! Conoscere il Salvatore e Signore Gesù Cristo e diventarne discepolo è una "esperienza di risveglio". Ne parla l'Apostolo nel brano di oggi: Romani 13:11-14. 
“E questo dobbiamo fare, consci del momento cruciale: è ora ormai che vi svegliate dal sonno; perché adesso la salvezza ci è più vicina di quando credemmo. La notte è avanzata, il giorno è vicino; gettiamo dunque via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno, senza gozzoviglie e ubriachezze; senza immoralità e dissolutezza; senza contese e gelosie; ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfarne i desideri” (Romani 13:11-14 NR).

Una vista impostata “pro-attivamente” all'amore cristiano è conseguenza di una personale “esperienza di risveglio”. Per illustrarla, L'Apostolo si avvale qui di diverse metafore che dobbiamo intendere rettamente.

La notte rappresenta la condizione nella quale si trovano coloro che sono "ignoranti" di Dio. "Ignoranti" non significa che non conoscono Dio, ma perché scelgono di ignorarlo, nonostante le evidenze. Essi vagano nel loro mondo immaginario di sogni da loro creato in cui Dio non trova posto (immaginano un mondo senza Dio), non vogliono vedere le cose come veramente stanno e, "dormendo", ne perdono la consapevolezza come se portassero sulla testa e davanti agli occhi un visore di realtà virtuale. Per questo motivo, credendosi liberi, sono facilmente manipolabili dalle forze spirituali della malvagità che così possono agire indisturbate.

Il giorno rappresenta la rivelazione della verità divina prodotta dal sorgere del "sole di giustizia", il Cristo. Quando questo "sole" brilla su di noi, accade il miracolo del risveglio spirituale. Con Cristo ed in Cristo molti testimoniano di aver finalmente aperto gli occhi per vedere le cose come veramente stanno.

Il momento cruciale (questo è il significato di καιρός del testo originale, non reso bene da altre traduzioni) è venuto quando il Cristo è apparso nella storia umana ed esso si rinnova ogni qual volta Egli “appare”, si manifesta nell'esperienza diretta delle persone. Qual è stato il “momento cruciale” nella tua esperienza di fede? Quando è avvenuto? Che cosa ha prodotto?

La sveglia. L'appello dell'Evangelo è “la sveglia”, il “suono della tromba” che porta una persona alla coscienza. Allora ci si sveste della “camicia da notte” (le “opere delle tenebre”) e “ci si riveste” per indossare “le armi della luce”. Le “opere delle tenebre” è tutto ciò che dispiace a Dio (e che la Bibbia chiama peccato), spesso fatto in modo svergognato (“gozzoviglie e ubriachezze (...) immoralità e dissolutezza, (...) contese e gelosia”). Da tutto questo il cristiano “si sveste” per indossare “le armi della luce”. È la “divisa” confacente al “soldato di Cristo” (un'immagine “militare” perché la vita del cristiano è una militanza contro il male). Più ancora: si tratta di un vero e proprio rivestirsi del Signore Gesù, cioè “indossare” le Sue caratteristiche morali e spirituali, tanto da non aver più cura, come fanno gli increduli, di soddisfare tutti i desideri delle nostre passioni carnali peccaminose.

Per chi “si è svegliato” alla fede, indubbiamente, ogni giorno che passa la salvezza (il compimento ultimo della sua salvezza) è più vicino “di quanto credemmo”, cioè rispetto al momento in cui abbiamo cominciato veramente a credere in Cristo, ad affidarci consapevolmente a Lui. Stiamo camminando, marciando verso la nostra meta finale. Allora attardarci a contemplare (magari con nostalgia) “com'era bello” il mondo dell'incredulità (che ci siamo lasciati alle spalle), indulgere nei suoi “sogni” o tornare “a fare un pisolino” una volta così incamminati con Cristo, è veramente assurdo, inutile, controproducente. Vi sono, infatti, cristiani che si mettono in pantofole e che si rimettono per un po' la comoda “camicia da notte”. Ristagnano così nella loro vita cristiana, non fanno progressi, non “producono” quanto dovrebbero. Questo non significa che, come cristiani, non si possa, di tanto in tanto, “riposare”. Gesù stesso non stressava i suoi discepoli come fanno oggi gruppi cristiani con tendenze settarie, con interminabili attività che non danno più spazio ad una ragionevole vita privata. Gesù, al momento opportuno, quando vedeva la stanchezza dei Suoi discepoli, li invitava a ritirarsi per un poco e a riposare. La fede cristiana, sana ed equilibrata, non è irragionevole!

È tempo, così che ci scuotiamo dalla “sonnolenza” che potrebbe ancora prendere il cristiano, che “beviamo un buon caffè” che ci scuota e non ci faccia attardare sulla via della fede, perdendo tempo, attardandoci, in cose non con confacenti, non degne, della vocazione che abbiamo ricevuto. La vita cristiana è eccitante. Quando ci immergiamo in essa, diventa “l'adrenalina” di cui abbiamo bisogno, essa ci dà la necessaria “carica” per compiere ciò che Iddio ci chiede di fare, ci dà la forza di portare anche gli inevitabili fardelli della vita cristiana, che così diventano un peso leggero. I pesi che dobbiamo portare, infatti, li percepiremo come più leggeri, quando i nostri “muscoli spirituali” sono bene addestrati e rafforzati da una vita ubbidiente alla volontà del Signore ed attiva al Suo servizio.

PREGHIERA

Signore Iddio, Ti ringrazio che “l'orologio” del Tuo Evangelo ha suonato per me la sveglia che mi ha portato alla piena consapevolezza della realtà, non quella dei “sogni” di questo mondo, ma alla militanza nel Tuo regno. Non permettere che io mi attardi più nella “sonnolenza” e nella pigra indolenza. Che la Tua Parola e il Tuo Spirito, mi dia “la carica” necessaria per procedere decisamente nel cammino cristiano pregustandone tutta la sana eccitazione che esso comporta. Amen.

Domenica 6 gennaio 2019 - Epifanìa

Testi biblici: Isaia 60:1-6; Efesini 3:1-12; Matteo 2:1-12; Salmi 72:1-7,10-14

O Dio, con la guida di una stella tu hai manifestato il tuo unico Figlio ai popoli del mondo; conducici, noi che ora ti conosciamo per fede, alla tua presenza, dove potremo vedere faccia a faccia la tua gloria; per Gesù Cristo, nostro Signore, che vive e regna con te e con lo Spirito Santo, ora e per sempre. Amen.

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