domenica 14 novembre 2010

Guardatevi dal lievito dei sodomiti

Il movimento dei sodomiti "cristiani", tramite "gionatanews" ci informa, bontà loro, che ora vorrebbero diventare "lievito per le chiese" (parole testuali) per aiutarle a "favorire l'accoglienza e la comprensione delle persone omosessuali", in altre parole, a cambiare le persuasioni delle chiese al riguardo dell'omosessualità affinché questa pratica sia riconosciuta come normale ed accettabile là dove ancora questo non è avvenuto. 

La cosa corrisponde all'esplicita attuale sua strategia eversiva di infiltrarsi sistematicamente nelle chiese [nelle valli valdesi parlano di "quartiere per quartiere", "parrocchia per parrocchia"] per alterare la loro sensibilità (e fede biblica) tramite contatti, conferenze e convegni. 

Questo movimento si propone di realizzare i suoi obiettivi soprattutto attraverso gli interventi  di loro intellettuali e "teologi" esperti nell'arte della manipolazione del pensiero e della "cattura della mente". Questi ideologi, meglio se dotati di dottorato in teologia (fa più impressione) servono per distorcere abilmente i dati della teologia e della Bibbia (come anche del linguaggio) affinché gli sprovveduti vi caschino ed accolgano le loro tesi. Sono le stesse tecniche accreditate usate per la diffusione sistematica di ideologie politiche e religiose. 

Non a caso, così, parlano di "essere lievito", ma nella Bibbia il lievito (agente di fermentazione e di corruzione) non ha un significato positivo. Lo stesso Gesù disse: "Guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei». Allora capirono che non aveva loro detto di guardarsi dal lievito del pane, ma dall'insegnamento dei farisei e dei sadducei" (Matteo 16:11-12).

Roma, Milano, Torino e Firenze sono le prime città, così, in cui i sodomiti "cristiani" hanno organizzato "una serie di iniziative e convegni" per coinvolgere organismi politici, culturali e religiosi per "sensibilizzarli" ai temi di "fede ed omosessualità". I nomi dei relatori sono da enumerarsi fra i peggiori filistei del settore che, cavalcando la loro crescente notorietà nell'attuale clima culturale, si atteggiano a paladini di "diritti umani" per ricevere gli applausi dei "servi del sistema" e contribuire così a quel "progresso" che per noi altro non è che degenerazione morale e spirituale, conducente non alla fede, ma all'apostasia.

Si tratta, fra l'altro, di persone molto pericolose, serpi velenose pronte a mordere e distruggere con ogni mezzo chi osa opporsi a loro e denunciare le loro trame. Scrivere e pubblicare questo stesso articolo è persino molto rischioso, perché vi reagiranno replicando con contumelie verbali e chissà in quale altro modo.

Riusciranno nei loro intenti di "rivoluzione culturale"? Probabilmente sì. Cristo stesso l'aveva predetto parlando delle abominazioni degli ultimi tempi: "Sorgeranno falsi cristi e falsi profeti" per  "sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. Ecco, ve l'ho predetto" (Matteo 24:24). Costi quel che costi, però, coloro che intendono essere fedeli devono continuare a fare ciò che esorta l'apostolo Giuda, cioè: "combattere strenuamente per la fede, che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre. Perché si sono infiltrati fra di voi certi uomini (per i quali già da tempo è scritta questa condanna); empi che volgono in dissolutezza la grazia del nostro Dio e negano il nostro unico Padrone e Signore Gesù Cristo" (Giuda 3-4).

1 commento:

  1. Caro fratello Paolo, apprezzo il tuo estenuante impegno per la causa dell'Evangelo e, sono con te nel sostenerti per questa battaglia. Battaglia che però è di Dio e lui vigila sull'opera delle sue mani per preservarla integra da ogni radice velenose. Io credo che siamo giunti ad un punto tale che la malvagità sta per colmare la coppa dell'ira di Dio. Noi eletti sapiamo di aspettare nuovi cieli e nuova terra in cui abita la giustizia di Dio. Con affetto Nicola

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