sabato 25 giugno 2011

Fatta la legge trovato l’inganno?

Il rapporto degli italiani con le leggi (leggi divine comprese) , è sempre stato molto problematico, lo testimonia il noto proverbio:  “Fatta la legge, trovato l’inganno”. Insomma, troviamo sempre modo di “aggirare l’ostacolo” e giustificare le nostre inadempienze. “Ancora meglio” se si può scrivere una legge che nel primo comma contenga il principio da rispettare, il secondo comma le eccezioni o il modo o la scappatoia per …fare impunemente in modo diverso quello che il primo sancisce.

E’ quanto osserva Massimo Gramellini ne “La Stampa” di oggi, 25 giugno, quando scrive: “Invoco la protezione celeste e la nostra umana vigilanza sulla bozza Tremonti per la riduzione dei costi della politica, affinché non cada vittima della maledizione del secondo comma. Se ogni legge italiana avesse soltanto il primo comma, saremmo la nazione più civile della Terra. In esso riposa il principio universale, la regola chiara, il termine inderogabile. Purtroppo il primo comma procede sempre in coppia con un altro che contiene gli appigli a cui ci si potrà aggrappare per vanificare quanto solennemente decretato due righe più sopra. La bozza Tremonti sancisce che i parlamentari non possono essere pagati meglio dei loro colleghi europei: sembra un’ovvietà, invece è una mezza rivoluzione. Poi però aggiunge che l’adeguamento al ribasso scatterà «dalle prossime elezioni»”. L’articolo continua con molti altri esempi.

Non mi interessa qui commentare su Tremonti od altri, ma solo rilevare come questo atteggiamento, mi chiedo, di fatto renda impossibile (?) in Italia far prendere sul serio la legge morale stabilita da Dio sulle creature umane e riassunta nei Dieci Comandamenti.  Troviamo sempre modo per fare altrimenti e per giustificarci tanto da illuderci che la nostra “furbizia” ci aiuterà a farla franca persino davanti a Dio! Sarà così? Ne dubito.

Da noi è sicuramente popolare “l’Evangelo della Grazia” (a buon mercato), parlare di “amore di Dio” (quello che tutto tollererebbe) ma l’Evangelo che è grazia per i trasgressori della Legge (che primo, la prendono sul serio, secondo se ne considerano trasgressori senza giustificarsi) e che è finalizzato a renderci volenterosi e convinti osservanti della stessa Legge (per amore di Dio), beh, questo a noi non piace. Vogliamo solo fare quello che meglio ci aggrada. La spunteremo? Ne dubito.

Il problema è che dobbiamo annunciare e vivere non l’Evangelo della grazia a buon mercato (un falso Evangelo), ma l’autentico Evangelo che annuncia il Nuovo Testamento, che presuppone prendere sul serio la Legge di Dio prima e dopo la conversione.

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