sabato 31 dicembre 2011

A proposito delle "usanze pagane"

Ogni anno, in prossimità delle festività tradizionali di fine d'anno infuria in certi ambienti cristiani "puristi" la mania (non saprei definirla in altro modo) della denunzia delle cosiddette "usanze pagane". Chi osa celebrarle, anche solo sobriamente, viene accusato in vario modo di non essere cristiano e, implicitamente, nemmeno "salvato". Ho letto proprio oggi di evangelici che persino attaccano, ad imitazione dei Testimoni di Geova, le feste di compleanno!

Va bene (ed è nostro dovere) esaminare criticamente il nostro comportamento con la volontà rivelata del Signore per poter essere sempre meglio simili, moralmente e spiritualmente, al nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, ma tutto questo può scadere in una malsana patologia farisaica. Potrebbe definirsi una sorta di sindrome, quella di cui molte sétte (di diversa persuasione e non solo d'estrazione cristiana) sono afflitte e di cui la storia è piena.

A tutto questo una bella risposta potrebbe essere quella che ho pure letto oggi e che dice come, di fatto, "Tutto è 'usanza pagana' ! Aprirsi uno studio d'ingegnere per guadagnare tanti soldi è un'usanza pagana! Sentirsi superiori agli altri per un motivo o per un altro è un'usanza pagana! L'amore per il denaro , il prestigio, la gloria, la fama è un'usanza pagana! Giudicare tutti gli altri per qualsivoglia motivo è un'usanza pagana! La calunnia raccolta da inconvertiti contro fratelli in Cristo è un'usanza pagana! L'idolatria del proprio figlio, della propria moglie, del proprio padre o della propria madre sono un'usanza pagana! L'idolatria verso la macchina nuova o l'ultimo modello di I-Pad , I-Pod , I-Phone , di computer portatile o di cellulare è un'usanza pagana!".

Si potrebbero sicuramente aggiungere altre cose. E' vero, però, che, come dice la Scrittura: "Perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo" (1 Giovanni 2:16).

Esaminiamo criticamente il nostro comportamento, allora, ma non nel modo parossistico dei "confutatori" di professione... L'Apostolo scrive: "Vi ho scritto nella mia lettera di non mischiarvi con i fornicatori; non del tutto però con i fornicatori di questo mondo, o con gli avari e i ladri, o con gl'idolatri; perché altrimenti dovreste uscire dal mondo" (1 Corinzi 5:9-10). Gesù pure disse: "Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno" (Giovanni 17:15).

Ad "uscire dal mondo" molti ci hanno provato nel corso dei secoli (e ancora oggi) ...e diventano infatti eremiti e suore di clausura. Trovano, però, finalmente, la purezza che cercano nei monasteri (o, nel nostro caso, nelle sétte)? No, ma solo la disumanizzazione totalitaria descritta da Orwell e ancora oggi presente (in altro contesto) nella Corea del Nord, dove, a loro dire, si vive "il puro comunismo".

Le nostre isole di cosiddetto "puro cristianesimo" sono realtà altrettanto invivibili ed allucinanti. No, grazie.

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