sabato 28 gennaio 2012

Fiducia alla Bibbia

Mi scrivono: "Salve Paolo come sta? Domenica scorsa mi è capitato di ascoltare la storia del profeta Giona e onestamente l'episodio del pesce mi è sembrato fuori da ogni logica: mi può spiegare se quel racconto ha un significato puramente simbolico?".

Condivido con voi la risposta che ho dato sperando che possa essere utile anche ad altri:

"...ti rispondo brevemente anche senza fare qui una dettagliata esposizione che mi ora richiederebbe troppo tempo.

Non so se pretendo troppo che altri abbiano lo stesso mio atteggiamento nei confronti della Bibbia o se possa essere considerato "ingenuo", ma io, di fronte ai racconti della Bibbia, non mi pongo problemi del tipo se siano "veramente successi" oppure no. Li prendo per quel che sono e cerco di capire quale insegnamento Dio mi voglia dare tramite essi. Parto dal presupposto della fiducia nella Parola di Dio, come pure da quello che dice: se mi sembrano "strani" o "inverosimili" il problema ...siamo noi che abbiamo una limitata esperienza del possibile oppure non abbiamo (ancora) le risorse necessarie per comprendere del tutto "come siano stati possibili". Sono tante le cose che una volta ci sembravano impossibili, ma che ora, anche attraverso la ricerca scientifica in ogni campo, sono anche solo "potenzialmente possibili". Non dobbiamo mettere limiti al possibile. Non poche volte nel corso della storia i critici si sono dovuti ricredere e dire che "la Bibbia aveva ragione". ...e non vorrei un giorno trovarmi nella condizione di dire anch'io: "...ma allora la Bibbia aveva ragione, quanti pregiudizi o miopia avevo!".

Per quanto riguarda il racconto del libro di Giona, anche se vi sono esegeti che lo considerano solo parabolico e didattico, io lo accetto così com'è e non mi sento di ...criticare Gesù stesso che lo considerava veramente accaduto e prefigurante la Sua stessa risurrezione (vedi Matteo 12:38-42). Lo stesso vale per le figure di Adamo ed Eva che Gesù stesso presenta come veramente esistite. Se non si crede a questi come ad altri racconti, "crolla tutto il castello" della fede cristiana, la sua antropologia, teologia, soteriorologia ecc. e non mi sento né ovviamente di respingerlo, né di creare un cristianesimo "riveduto e corretto" che si adatti ...all'arroganza ed ai pregiudizi moderni.

Sui principi dell'ermeneutica biblica evangelica ti rimando ad un'articolata dichiarazione di principio che ho pubblicato in:http://editthis.info/diwygiad/Erme

Spero di averti risposto anche se solo in parte. Un'esegesi dettagliata del libro di Giona non è (ancora) presente nel mio sito, ma possono essere consultati (e ti invito a farlo) affidabili commentari. Trovo a questo indirizzo una serie di libri al riguardo, ma non conoscendoli non posso valutarli: http://goo.gl/6HhhA oppure http://goo.gl/Ce1hG

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