Vi sono evangelici che affermano a gran voce di rifiutare l’etichetta di “arminiano” che si suole contrapporre a quella di “calvinista” o “riformato”. Essi affermano di basare la loro fede esclusivamente sulle affermazioni della Bibbia senza seguire alcun sistema teologico precostituito. Se una definizione deve essere “proprio” introdotta, alcuni fra loro sono disposti ad identificarsi quella che chiamano “teologia biblica”. Hanno senso queste loro pretese? No. A parte da altre considerazioni che si potrebbero fare sul loro approccio alla Bibbia ed alla teologia (che ritengo spesso superficiale, incoerente e ignorante rispetto della storia della fede cristiana), il minimo che si potrebbe osservare a loro riguardo quando affermano queste cose, è la loro fondamentale ingenuità. Anche se si mettessero da parte queste etichette, infatti, non potrebbero, a mio avviso, sfuggire dall’identificarsi in una delle seguenti due categorie: quella del sinergismo o quella del monergismo. Non ne esiste una terza. Il seguente breve articolo può aiutare a far comprendere le questioni in gioco.
Monergismo o sinergismo?
Il dibattito “calvinisti contro arminiani” è sostanzialmente un dibattito fra ciò che è chiamato “sinergismo” e “monergismo”. Non esiste una terza opzione (a meno di essere disposti ad affermare la validità del pelagianesimo).
I termini “calvinismo” e “arminianesimo”, così come “pelagianesimo”, si riferiscono, è vero, a periodi particolari, personaggi e luoghi della storia del cristianesimo, dai quali si può certo legittimamente negare di esserne associati. Il fatto è, però, che si designano in quel modo pure precise tendenze e posizioni presenti in ogni tempo e luogo e chiaramente riscontrabili nell’evangelicalismo contemporaneo. Ecco così che avvalersi dei termini “sinergismo” e monergismo” può descrivere in modo preciso ed inequivocabile due modi diversi di comprendere in che modo sia conseguita la salvezza del credente in Cristo, lasciando poi la responsabilità ai loro proponenti di confermare oppure negare che le cose stiano veramente così - e soprattutto di giustificare la loro posizione, se possono, “Bibbia alla mano”.
In generale, la prima posizione afferma il sinergismo. I sinergisti credono che siano necessarie nell’universo due forze per realizzare la rigenerazione nella vita di un peccatore. Specificatamente, le due forze all’opera in cooperazione fra di loro per realizzare la rigenerazione, o vita spirituale, sarebbero la volontà autonoma dell’essere umano (che “decide”) e l’opera dello Spirito Santo. In altre parole, l’opera dello Spirito Santo dipenderebbe dalla volontà della creatura, dalla sua “accettazione” o “permesso”, da cui il termine “sinergismo”, vale a dire, l’operare assieme, in cooperazione. I sinergisti affermano sinceramente di credere nella “sola grazia”. In realtà essi credono che sia necessario di fatto la cooperazione della volontà umana, altrimenti la grazia di per sé stessa non potrebbe, a loro dire, essere applicata. Essi, così, contraddicono la loro stessa affermazione. La salvezza in cui credono non è così di fatto “sola grazia”, ma grazia più il consenso della volontà umana, ritenuta libera, anzi, indispensabile alla salvezza. Si potrebbe dire così che i sinergisti siano arminiani “funzionali” perché, benché alcuni respingano questa etichetta, la loro teologia afferma la necessità di una sinergia fra due liberi agenti, cioè Dio e il peccatore, da cui la fondamentale incoerenza di questa persuasione.
Il secondo gruppo di credenti (i “monergisti”, altrimenti chiamati “riformati” o “calvinisti”) afferma che vi sia nell’universo una sola forza che possa operare la rigenerazione nella vita di un peccatore, cioè Dio (mono=uno, ergo=opera). Più specificatamente, per il fatto che, a causa del peccato che ha ereditato e con il quale consente, l’essere umano è spiritualmente morto e moralmente incapace di autenticamente “dire di sì” a Dio ed alla Sua grazia. E’ necessario, perciò che Dio lo Spirito Santo prenda Egli stesso l’iniziativa di rigenerarlo spiritualmente affinché si ravveda dai suoi peccati e segua Cristo con fiducia come Suo discepolo. E’ Dio che sovranamente decide di concedere la grazia della salvezza in Cristo ad un certo grande numero di peccatori “morti nei falli e nei loro peccati”. Egli li chiama efficacemente a Sé stesso tramite l’annuncio dell’Evangelo e, rigenerandoli spiritualmente, li porta al ravvedimento, alla fede in Cristo, all’attivo discepolato, ad operare le opere buone per essi prestabilite e, attraverso il cammino della santificazione, li porta alla gloria della comunione eterna con Sé stesso. E’ Dio, quindi, che opera la salvezza dei peccatori eletti dal principio alla fine, Lui solo, da cui il termine “monergismo”. L’opera della salvezza, quindi, non dipende in alcun modo da noi. Certo, il credente non rimane passivo, ma è “attivato” proprio dall’opera sovrana di Dio. Il merito della salvezza rimane al 100% di Dio soltanto.
In altre parole, lo Spirito Santo non semplicemente “sussurra” alle orecchie del peccatore indurito o dispiega tutti i mezzi legittimi di persuasione, solo sperando che questo ribelle peccatore “cooperi”. Al contrario, mentre il peccatore è in condizione di indurimento e ribellione, lo Spirito Santo penetra nella volontà umana ed opera il miracolo della vita spirituale (rigenerazione). Questa è “sola grazia”. La fede non precede la rigenerazione, ma la rigenerazione precede e produce la fede, l’accoglienza, perché questa sola può renderla possibile.
- “Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati, anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati)” Efesini 2:4-5).
- “...ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio” (Giovanni 1:12-13).
- “Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non le ascoltate; perché non siete da Dio” (Giovanni 8:47).
Gli arminiani non possono sostenere il monergismo (sola grazia), ma devono pure avere la “libera” volontà umana come fattore determinante del loro destino, non Dio.
Incoerentemente[1] gli arminiani pregano, senza rendersene conto, in modo calvinista: “Signore, cambia, converti, il cuore del mio familiare incredulo”. Non li ho mai uditi pregare dicendo: “Signore, sussurra tu alle orecchie del mio familiare incredulo, ma non trasformare il suo cuore fintanto che lui stesso ne abbia dato il permesso”. Il calvinista, prega ed afferma la verità biblica in modo coerente.
Per approfondire vedi la voce monergismo della Teopedia.
Per approfondire vedi la voce monergismo della Teopedia.
[1] Il peggio è che oggi l’incoerenza, in tipico stile post-moderno, dove sembra possibile tutto ed il contrario di tutto, viene glorificata dai moderni arminiani che, giustificandosi con la pretesa loro adesione al “esclusivamente la Bibbia” e facendo appello al “mistero”, contravvengono ad ogni tipoo di logica.
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