venerdì 13 aprile 2012

I “silenzi” di Gesù


Un corrispondente mi scrive: “Riflettevo in particolare sul ‘silenzio’ di Gesu' in ordine a certe tematiche come l'aborto, la sessualità in genere, su tematiche etiche (ma non solo, vedi per esempio la famosa questione delle immagini sacre). Ecco, premesso che personalmente prediligo i vangeli alle restanti Scritture (non per mancanza di ossequio alle stesse o perché non le reputi ispirate divianamente, ma per un certo "debito di riconoscenza" nei confronti delle parole pronunciate da Gesù,.in modo verace, diciamo, non "in differita"..), ho potuto constatare ed assaporare che nei riguardi di queste tematiche il Signore si è sempre dimostrato neutrale, non ha mai preso posizioni in maniera inequivocabile. Il discorso della montagna e il duplice comandamento "da cui dipendono"la legge e i profeti”, non fanno esplicito riferimento a tematiche o a precetti che esulino dai primi 4 comandamenti o dall amore, appunto, per il prossimo. Detto questo, è lecito per noi cristiani dedurne una sorta di "passivita"del Cristo, che sembra aver delegato alla libertà del cristiano (nei limiti del principio di responsabilita) questi argomenti e la loro applicazione concreta? Interpellato diversi "luminari", hanno risposto di si,.cioè non possiamo dissertare su argomenti che Gesù ha deliberatamente trascurato attribuendogli supposte teorie o teologie che Gesù' non voleva”.
Ho risposto: Personalmente non faccio differenza fra la persona di Gesú e il resto della Bibbia. Egli è la Parola fattasi carne ed era presente in ogni fase storica del popolo di Dio ispirando gli scrittori dell'AT tanto quanto quelli del NT. Quello che Egli non ha detto nei vangeli (che hanno un proponimento limitato) è presente nel resto della Bibbia e pure appartiene a Lui. Separare artificiosamente Gesù dal resto della Bibbia è un'operazione spesso usata da alcuni per sovvertire il messaggio dell'intera Bibbia estraendone quello che avrebbe detto Gesù per poi renderlo compatibile con i loro presupposti ideologici. Comprendi così come essi possano riempire i presunti silenzi di Gesù con quello che loro torna più conveniente... Questi "trucchetti" sono ben noti nella storia in movimenti settari ed eversivi di ogni genere... La Bibbia costituisce un'unità e Gesù è il suo compimento.
E poi lo stesso ha replicato: “Quanto al discorso sulla unita della Bibbia sono perfettamente d accordo con te quando dici che manipolare gli spazi vuoti cioè i silenzi di Gesù spesso e' stato il trucchetto di certe frange teologiche per piegare ai propri voleri quello che Cristo non ha detto.Il nocciolo del problema,a mio parere,e' invece questo:su un crto argomento Gesù tace,ma io non sfrutto tale silenzio a mio favore bensi dico che Gesu e' rimasto neutrale e basta. Cioe non oso disqiisire su cio che Cristo ha glissato non avendone io alcun titolo... Sulle immagini per esempio, Gesu tace , con ciò dimostrando che il tema è indifferente per la fede e per la salvezza.(scopo della sua missione). Nei riguardi delle immagini (o della sessualita) il cristiano deve cioè adottare un atteggiamento che in spirito liberal-responsabile sia rispettoso del Signore e del prossimo”. 
E rispondo: Non è possibile dire che il Signore Gesù sia rimasto in silenzio su un qualche argomento, semplicemente perché nei vangeli quell'argomento non compare in quanto suo discorso diretto.
  •  In primo luogo perché i quattro vangeli non sono un resoconto completo dell'insegnamento di Gesù ma si propongono uno scopo, un proponimento, limitato. Non intendono dire lì tutto quello che ci sarebbe da dire (che Gesù dice) su altri argomenti. Giovanni riassume lo scopo dei vangeli in questo modo: "... questi sono stati scritti, affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e, affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome" (Giovanni 20:30-31). 
  • In secondo luogo, perché l'insegnamento più esteso di Gesù prosegue nel resto del Nuovo Testamento, avendo Gesù comandato ed ispiratone gli scrittori ad esporlo (e questo anche se tale insegnamento non compare come discorso diretto), attraverso l'insegnamento di Dio lo Spirito Santo.. Cfr. "... quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà le cose a venire" (Giovanni 16:13). 
  • In terzo luogo perché Gesù, per ogni altro argomento etico rimanda "alla legge ed ai profeti" dell'Antico Testamento. L'Antico Testamento, in particolare la legge rivelata civile e morale, espone l'insegnamento di Gesù (Parola di Dio fattasi carne) su ogni argomento. La legge di Dio tratta ogni argomento che riguardi la vita umana e deve essere il nostro inequivocabile punto di riferimento. Gesù disse: "Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento" (Matteo 5:17). 
L'argomento quindi che noi cristiani siamo lasciati all'arbitrio soggettivo ("alla nostra responsabilità") quando dobbiamo trattare qualche argomento non regge perché Dio ci dà indicazioni precise su un vastissimo raggio di argomenti nell'ambito dell'intera Bibbia. Non possiamo rimanere al riguardo ai discorsi diretti di Gesù citati nel vangeli per i motivi detti prima.

La nostra "discrezionalità", se si può, dire così è da mettersi a confronto con l'intera legge rivelata di Dio, che rimane, così, guida sicura, non ambigua.

Sullo stesso argomento un altro mio corrispondente scrive:

...premetto la mia ignoranza sulla parola di Dio ma ricordo ke nel vab+ngelo di Giovanni c'è scritto ke Dio nessuno lo ha mai visto e solo Gesù, che è nnel seno del padre, ce lo ha rivelato. Io credo ke la Bibbia presenti una figura di Dio in evoluzione, passando da un Dio vendicativo ke punisce il peccato fino alla terza generazione fino ad arrivare al Dio presentato dai profeti per poi arrivare al compimento mediante Gesù ke presenta Dio amore. Quindi credo ke la massima autorità della scrittura siano i vangeli: cosa ne pensi?

A questi rispondo:

Per poter vedere la stupefacente unità, coerenza ed armonia del pensiero teologico biblico (nonostante la pluralità di autori e di epoche in cui le sue varie parti sono state scritte) occorre non basarsi su osservazioni superficiali e quindi ingannevoli, ma sul suo studio approfondito, non selettivo e pregiudiziale. Allora apparirà chiaramente come i tratti della rivelazione biblica più antica siano del tutto coerenti con quella più recente. Amore e giustizia retributiva di Dio sono presenti dalla Genesi all'Apocalisse e sicuramente anche in Gesù, che non solo parla di amore, ma pure di castigo ed inferno in termini certi e non ambigui. La lettura "moderna" della Bibbia, dei vangeli e quindi della persona di Gesù, è pesantemente influenzata dall'ideologia evoluzionista che oggi va per la maggiore, dalle sue categorie e presupposti, quelli che ci hanno inculcato fin dall'infanzia e che distorce la nostra percezione del pensiero biblico ed evangelico. La stessa insistenza moderna sul "Dio d'amore" ne è un tipico prodotto, tanto che essa rende molti nostri contemporanei del tutto ciechi (e convenientemente "negazionisti") del fatto che il Dio che si rivela nel Nuovo Testamento è altrettanto un Dio di legittima ira e giusto giudizio. La stessa ideologia evoluzionista che caratterizza il pensiero oggi prevalente si accompagna poi ad una visione ottimista e buonista della natura umana (una visione idealista ed incongrua) che nega la radicalità e gravità del peccato e che così non comprende la giustizia del giudizio di condanna di Dio sul genere umano, dal quale Gesù è venuto a salvarci (in questo consiste l'Evangelo). Per quanto riguarda, infine, "il Gesù dei vangeli", come affermo nell'articolo, non può essere "estratto" artificiosamente dal contesto teologico e letterario di Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Gesù non ha scritto nulla direttamente, ma è "incarnato" nei Suoi portavoce autorizzati, così anche i Suoi discorsi diretti nei vangeli sono da contestualizzare in quell'ambito e non sono "estraibili" pena equivocare e deformare il Suo pensiero.

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