sabato 25 agosto 2012

La regalità del Cristo (il Cristo, 10)

D. 44. In che modo Cristo svolge la funzione di Re?
R. Cristo svolge la funzione di Re nel chiamare dal mondo un popolo che Gli appartenga e nel dare loro ufficiali, leggi e disciplina attraverso i quali Egli visibilmente li governa; nell'accordare la grazia salvifica ai Suoi eletti, ricompensando la loro ubbidienza, correggendoli per i loro peccati, preservandoli e sostenendoli nelle loro tentazioni e sofferenze, contenendo e sconfiggendo tutti i loro nemici, e facendo in modo con potenza che tutte le cose si risolvano per la Sua gloria ed il loro bene; come pure vendicandosi del resto che non conosce Dio e non ubbidisce all'Evangelo. [Catechismo Maggiore di Westminster, D/R  45].
È molto importante conoscere in che cosa consista la missione del Salvatore Gesù Cristo secondo quanto ci rivelano le Sacre Scritture. Un loro esame attento ci rivela come questa Sua missione si ricapitoli nelle tre funzioni di Profeta, Sacerdote e Re, così com'è prefigurata nell'Antico Testamento e spiegata nel complesso del Nuovo. Abbiamo già considerato le funzioni del Cristo in quanto Profeta e Sacerdote. Oggi consideriamo in che cosa consista la Sua funzione di Re. Significativa al riguardo è la domanda di Pilato e la risposta di Gesù: "Allora Pilato gli disse: «Ma dunque, sei tu re?» Gesù rispose: «Tu lo dici; sono re; io sono nato per questo, e per questo sono venuto nel mondo»" (Giovanni 18:37).

Quando pensiamo alla funzione del re non dobbiamo ovviamente pensare alle monarchie moderne, ma esaminare come la figura del re si caratterizzasse nell'antico Israele, soprattutto nel suo valore simbolico e profetico. In ogni caso, "re" sta per "governo", il governo di una nazione, le sue funzioni e prerogative. Pensiamo dunque a Gesù risorto, che, prima della Sua ascensione "...avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra" (Matteo 28:18).

Questa autorità gli è stata conferita da Dio stesso come Suo diritto, infatti, "parlando del Figlio dice: «Il tuo trono, o Dio, dura di secolo in secolo, e lo scettro del tuo regno è uno scettro di giustizia. Tu hai amato la giustizia e hai odiato l'iniquità; perciò Dio, il tuo Dio, ti ha unto con olio di letizia, a preferenza dei tuoi compagni»." (Ebrei 1:8-9). Questa autorità non gli è stata conferita dal popolo, e per questo non è "democratica". Il grido dell'umanità, infatti, che pretende la propria sovranità e autonomia, è: "Non vogliamo che costui regni su di noi" (Luca 19:14). Poco importa: Egli prevarrà: "Gesù, dopo aver offerto un unico sacrificio per i peccati, e per sempre, si è seduto alla destra di Dio, e aspetta soltanto che i suoi nemici siano posti come sgabello dei suoi piedi" (Ebrei 10:12-13).

La D/R 45 del catechismo è molto articolata e mette in rilievo in che modo Gesù, il Cristo, eserciti le Sue prerogative di Re. Ciascuno di questi argomenti richiederebbe una trattazione molto più ampia ed il catechismo stesso li riprenderà in sezioni differenti.

1. Il Re ed il Suo popolo. Gesù non è come "un re delle favole" o "un principe da operetta", ma possiede un popolo che Gli appartiene e che Gli è volentieri sottomesso. Ad esso Egli impartisce la Sua grazia e benefica dei Suoi beni. E' il popolo degli eletti da Dio di ogni tempo e paese. Gesù raccoglie questo popolo attraverso la proclamazione dell'Evangelo, la Sua chiesa. E' Lui che "raccoglie le Sue pecore" ed esse Lo seguono volentieri: "Quando ha messo fuori tutte le sue pecore, va davanti a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. Ma un estraneo non lo seguiranno; anzi, fuggiranno via da lui perché non conoscono la voce degli estranei" (Giovanni 10:4-5).

2. Il Re ed i Suoi funzionari. Per questo popolo Gesù, il Re, ha stabilito dei "funzionari" o "ufficiali". Infatti: "È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori" (Efesini 4:11). L'Apostolo Pietro scrive: "Esorto dunque gli anziani che sono tra di voi, io che sono anziano con loro e testimone delle sofferenze di Cristo ... pascete il gregge di Dio che è tra di voi, sorvegliandolo, non per obbligo, ma volenterosamente secondo Dio; non per vile guadagno, ma di buon animo; non come dominatori di quelli che vi sono affidati, ma come esempi del gregge. E quando apparirà il supremo pastore, riceverete la corona della gloria che non appassisce" (1 Pietro 5:1-4).

3. Il Re e il Suo corpo legislativo. Per questo popolo Gesù, il Re, ha stabilito precise leggi. Egli è il nostro Legislatore: "Poiché il SIGNORE è il nostro giudice, il SIGNORE è il nostro legislatore, il SIGNORE è il nostro re, egli è colui che ci salva" (Isaia 33:22). Sono le stesse leggi morali che Dio ha stabilito per il Suo popolo nell'Antico Testamento e che Egli non è venuto per abolire, ma per portare a compimento (Matteo 5:17). Esse si riassumono nella legge dell'amore verso Dio e verso il prossimo (Matteo 22:34-40).

4. Il Re e il Suo "ministero degli interni". Il Cristo-Re stabilisce ed amministra una precisa disciplina sul Suo popolo. Infatti, Egli ricompensa l'ubbidienza e corregge infedeltà e peccati. Con l'espressione disciplina della Chiesa (o "disciplina ecclesiastica") si intendono quelle regole e doveri che si devono rispettare per potere legittimamente farne parte. Queste regole sono radicate nelle Sacre Scritture. Fa parte della disciplina di chiesa "il ministero delle chiavi" (Matteo 18:18-19). L'apostolo Paolo, per esempio, in una delle sue epistole lamenta la lassità della comunità cristiana di Corinto che non aveva "tolto di mezzo" a loro un uomo che aveva preso come moglie una donna già sposata a suo padre (1 Corinzi 5:2), causando "pubblico scandalo". Del mantenimento della disciplina, infatti, le comunità cristiane ne dovranno, infatti, rendere conto a Dio (Ezechiele 3:20,21: Atti 20:26,27). Vedi questo articolo.

5. Il Re e il Suo "ministero della difesa". Egli, infatti, opera difendendo il Suo popolo dai loro nemici, sostenendolo nelle prove e nelle afflizioni, come pure limitando il potere dei loro nemici e finalmente sconfiggendoli. In tutto questo, il Cristo-Re è in sovrano, potente e provvidenziale controllo di tutti gli eventi, affinché ogni cosa cooperi per la Sua gloria e per il bene del Suo popolo. "Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno" (Romani 8:28).

6. Il Re ed il Suo "ministero della guerra". Indubbiamente, infine, il Cristo-Re stabilisce e gestisce pure un "ministero della guerra" combattendo contro tutti i nemici della Sua autorità e causa, prevalendo su tutti coloro che sfidano la Sua legittima autorità. "...in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Dio, e di coloro che non ubbidiscono al vangelo del nostro Signore Gesù. Essi saranno puniti di eterna rovina, respinti dalla presenza del Signore e dalla gloria della sua potenza" (2 Tessalonicesi 1:8-9)

A tutto questo si potrebbe sicuramente aggiungere un "ministero dell'istruzione" ed altro ancora che le Sacre Scritture prevedono.

Se questa D/R può dare l'impressione che la regalità di Cristo riguardi solo la Sua chiesa, sicuramente questo non è il caso, perché il Cristo, il Signore, ha una giurisdizione universale e determina di fatto ogni cosa secondo i Suoi propositi anche "in barba" ai Suoi oppositori o comunque coloro che ritengono di poter fare impunemente ciò che vogliono. L'esercizio della regalità di Cristo comprende tre sfere: (1) quello della chiesa visibile; (2) quello della chiesa invisibile; (3) la sfera del mondo.

Il Cristo è il Re dei re ed il Signore dei signori e prevarrà alla fine su tutti coloro che vorrebbero sostituirsi a Lui. Essi "Combatteranno contro l'Agnello e l'Agnello li vincerà, perché egli è il Signore dei signori e il Re dei re; e vinceranno anche quelli che sono con lui, i chiamati, gli eletti e i fedeli" (Apocalisse 17:14).

Per ulteriori citazioni bibliche e collegamento alle altre D/R seguire questo link.
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