lunedì 3 settembre 2012

Risurrezione autentica e non metaforica (L'opera di Cristo, 7)

51. D. In che modo Cristo è stato esaltato nella Sua risurrezione?
R. Cristo è stato esaltato nella Sua risurrezione nel fatto che, non avendo nella morte (dalla quale non era possibile che Egli fosse da essa trattenuto) subito decomposizione, ed avendo lo stesso ed identico corpo con il quale aveva sofferto, con le sue proprietà essenziali (ma senza la mortalità e le altre comuni infermità che appartengono a questa vita), realmente unito alla Sua anima, è risorto dai morti il terzo giorno mediante il Suo proprio potere. Egli ha dichiarato così di essere il Figlio di Dio, di avere soddisfatto la giustizia divina, di avere sconfitto la morte e colui che ne ha il potere, e di essere il Signore dei morti e dei viventi. Egli ha compiuto tutto questo come pubblica persona, capo di coloro che appartengono la Sua chiesa, per la loro giustificazione, vivificazione nella grazia, sostegno contro i nemici, ed assicurarli della loro stessa risurrezione dei morti nell'Ultimo Giorno [Catechismo Maggiore di Westminster, D/R 52].
La risurrezione dai morti del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, risurrezione autentica e non metaforica, è il fondamento imprescindibile di tutta la nostra fede. Senza di essa, nulla che noi mai potremmo dire o fare in quanto cristiani avrebbe senso alcuno. La Scrittura afferma: "Se Cristo non è stato risuscitato, vana dunque è la nostra predicazione e vana pure è la vostra fede" (1 Corinzi 15:14). Senza la realtà storica della risurrezione del Cristo, la nostra sarebbe che una religione come le altre, vana ed impotente, fatta di vuoti rituali ed affermazioni di principio che lasciano il tempo che trovano.

Senza la risurrezione autentica di Gesù Cristo dai morti, la vita e la stessa morte di Cristo e il loro valore salvifico per quanti vi si affidano non sarebbero che buone intenzioni prive di effettiva certezza. Giovanni Calvino scrive:"Nella Sua morte abbiamo certo il completo adempimento della salvezza, dato che per essa siamo riconciliati con Dio, la giusta condanna divina è stata soddisfatta, la maledizione è stata annullata e noi siamo stati liberati da tutte le pene che avremmo dovuto scontare: tuttavia non è affermato che in virtù della Sua morte ma piuttosto della Sua risurrezione, siamo stati risuscitati ad una speranza viva (1 Pietro 1:3). Risuscitando, [il Cristo] si è dimostrato vincitore della morte, la vittoria della nostra fede è perciò basata sulla Sua risurrezione ... Come [infatti, Cristo] avrebbe potuto liberarci dalla morte soccombendo ad essa? Come avrebbe potuto acquistarci la vittoria, se fosse stato sconfitto nel combattimento? Noi dunque attribuiamo la realtà della nostra salvezza in parte alla morte di Cristo ed in parte alla sua risurrezione e diciamo che, mediante la morte è stato distrutto il peccato e la morte è stata cancellata; mediante la risurrezione, la giustizia è stata stabilita e la vita ha ripreso il sopravvento; e questo in modo che la morte ha il suo significato in funzione della risurrezione" (Calvino, Istituzione, 2:16:13).

Il Catechismo Maggiore di Westminster, dopo avere descritto l'opera della salvezza attraverso l'umiliazione abbassamento del Cristo, psssa a descrivere il suo completamento attraverso l'esaltazione o innalzamento del Cristo, e questo in quattro fasi (1) la risurrezione, (2) l'ascensione, (3) il Suo porsi a sedere alla destra del Padre e (4) il Suo ritorno glorioso per giudicare il mondo.

Della risurrezione di Cristo, questa D/R mette in rilievo in primo luogo le sue caratteristiche, poi ciò che la risurrezione manifesta o dichiara, in terzo luogo che anche nella risurrezione il Cristo ha agito in quanto rappresentante del Suo popolo ed in loro favore.

1. Caratteristiche della risurrezione di Cristo

1.1 L'impossibilità della decomposizione del corpo di Gesù. La morte è la conseguenza del peccato ["perché il salario del peccato è la morte" (Romani 6:23)]. Il suo processo (separazione dell'anima del corpo, l'impossibilità della decomposizione del corpo di Gesù e dissoluzione del corpo) attua il "processo naturale" di ciò che Dio ha decretato con la Caduta di Adamo, la sua maledizione o condanna ["...finché tu ritorni nella terra da cui fosti tratto; perché sei polvere e in polvere ritornerai" (Genesi 3:19)]. Gesù, il Cristo, però, "secondo Adamo", era privo di peccato ed aveva soddisfatto pienamente alle conseguenze penali del peccato attraverso la Sua morte sacrificale. Ecco quindi che "non era possibile che egli fosse da essa trattenuto ... perché tu non lascerai l'anima mia nell'Ades, e non permetterai che il tuo Santo subisca la decomposizione" (Atti 2:24,27).

1.2 Gesù risorge con lo stesso corpo di prima. Gesù risorge con l’identico corpo che prima aveva (benché rigenerato). Come tale viene riconosciuto persino dalle cicatrici che erano rimaste sul suo corpo. "Guardate le mie mani e i miei piedi, perché sono proprio io! Toccatemi e guardate, perché uno spirito non ha carne e ossa, come vedete che ho io"(Luca 24:39).

1.3 Il corpo di Gesù è ricongiunto alla Sua anima. Con la morte di Gesù la Sua anima era discesa agli inferi, la dimora di tutti i trapassati. Essa, però, non poteva trattenerla e con la risurrezione viene reintegrata al corpo incorrotto e la natura umana di Gesù torna integra, insieme alla Sua natura divina. "...sapendo che Cristo, risuscitato dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui" (Romani 6:9).

1.4 Gesù risorge per il Suo proprio potere. In quanto la Sua natura divina Lo rende sorgente di vita ["In lui era la vita" (Giovanni 1:4)], Egli non solo può darla e restituirla, ma ha lo stesso potere sulla Sua natura umana. "Nessuno me la toglie, ma io la depongo da me. Ho il potere di deporla e ho il potere di riprenderla. Quest'ordine ho ricevuto dal Padre mio" (Giovanni 10:18).

2. Ciò che la risurrezione manifesta o dichiara

2.1 Gesù è il Figlio di Dio. "Dichiarato Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santità mediante la risurrezione dai morti; cioè Gesù Cristo, nostro Signore" (Romani 1:4). Nessun altro ha potuto, può o potrà accampare una tale risurrezione dai morti e comprovarla.

2.2 La giustizia di Dio è stata soddisfatta. Coloro che si sono affidati a Cristo ed ai meriti della Sua vita e della Sua morte espiatoria del peccato, al tribunale di Dio sono dichiarati "non colpevoli". Quello che richiede la giustizia di Dio è stato soddisfatto e la risurrezione di Cristo ne è la conferma, l’approvazione, il "timbro" di "pagato". "...Chi li condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi" (Romani 8:34).

2.3 Ha sconfitto la morte e colui che ne ha il potere, Satana. Né la morte né Satana può più accampare diritti su chi è in Cristo. Il cristiano può dire: Io appartengo a Cristo, Lui mi ha acquistato, sono Suo. "Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me" (Galati 2:20). "Poiché dunque i figli hanno in comune sangue e carne, egli pure vi ha similmente partecipato, per distruggere, con la sua morte, colui che aveva il potere sulla morte, cioè il diavolo" (Ebrei 2:14).

2.4 Egli è il Signore dei morti e dei viventi. Il Signore Gesù Cristo è stato costituito l’unico che possa determinare il destino eterno delle creature umane, Lui e nessun altro. "Non temere, io sono il primo e l'ultimo, e il vivente. Ero morto, ma ecco sono vivo per i secoli dei secoli, e tengo le chiavi della morte e dell'Ades" (Apocalisse 1:17,18). "Tu non devi riconoscere altro Dio all'infuori di me, all'infuori di me non c'è altro salvatore" (Osea 13:4). "Poiché a questo fine Cristo è morto ed è tornato in vita: per essere il Signore sia dei morti sia dei viventi" (Romani 14:9).

3. Anche la risurrezione di Cristo è stata compiuta in quanto "persona pubblica"

"Persona pubblica" è l’opposto di "privato cittadino". Quello che Cristo ha compiuto non l’ha fatto per sé stesso o di Sua propria iniziativa, ma è stato legalmente stabilito da Dio come "nuovo Adamo", rappresentante della nuova umanità, coloro che Dio ha eletto a salvezza ed affidato a Lui come loro "capo supremo" o Signore. Essi hanno trovato in Lui la loro "giustificazione", ovverossia la "base legale" della loro eterna salvezza. In Lui hanno ricevuto la grazia di essere "vivificati", cioè di essere spiritualmente rigenerati mediante lo Spirito Santo. Il Cristo risorto è Colui che li protegge contro tutto ciò che potrebbe attentare alla loro condizione di "graziati" e benedetti in Lui. "Poiché bisogna ch'egli regni finché abbia messo tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi. L'ultimo nemico che sarà distrutto sarà la morte. Difatti, Dio ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi" (1 Corinzi 15:25-27). Infine, il Cristo risorto è la garanzia che la risurrezione a vita eterna sarà pure con certezza il loro destino finale. 

Quanto riguarda la chiesa cristiana sarà ampiamente trattato successivamente nelle D/R apposite.
Vedi qui ulteriori citazioni ed approfondimenti. 

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