mercoledì 5 settembre 2012

Ascensione (L'opera del Cristo, 8)

53. In che modo Cristo è stato esaltato nella Sua Ascensione? 
Cristo è stato esaltato nella Sua Ascensione nel fatto che, dopo essere apparso spesso dopo la Sua Risurrezione, ed avere conversato con i Suoi apostoli, parlando loro delle cose che riguardano il Regno di Dio, e dopo aver dato loro il mandato di predicare l'Evangelo a tutte le nazioni, quaranta giorni dopo la Sua Risurrezione, Egli, nella nostra natura, e come nostro Capo, trionfando sui nemici, visibilmente è salito nel più alto dei cieli, per ricevervi doni per gli uomini, per elevarvi le nostre aspirazioni, e per prepararci un luogo. Là Egli risiede e continuerà ad essere fino alla Sua seconda venuta alla fine del mondo. [Catechismo Maggiore di Westminster, D/R 53].
La risurrezione di Gesù dai morti è la verità fondamentale dell'Evangelo cristiano (1 Corinzi 15:13-19). Capita però spesso che i racconti della Risurrezione mettano un poco in ombra quelli dell'Ascensione. L'avvenimento dell'Ascensione, però, è altrettanto importante, facendo parte della catena inscindibile di quei fatti che riguardano la vicenda di Gesù di Nazareth, che confessiamo essere l'eterno Figlio di Dio, il Cristo, l'atteso Salvatore, fattosi uomo per noi. Tutti questi fatti devono essere ben conosciuti da ogni cristiano degno di questo nome e il loro significato essere ben chiaro.

Anche in questo caso, parlare di fatti soprannaturali che solo anime risvegliate possono accogliere e valorizzare, vuol dire incontrare inevitabilmente la derisione e l'incredulità del mondo. Questo è vero in ogni epoca, benché oggi sia particolarmente arduo presentare in modo credibile ciò che, sul Cristo, autorevolmente ci trasmette il Nuovo Testamento. La forma mentis contemporanea, infatti, impregnata com'è di materialismo "scientifico", non ammette nulla che non sia "verificabile" dai "sapienti" di questo mondo. In presenza, poi, di contraffazioni di ogni tipo, la maggior parte della gente tende a non credere più a nulla, salvo poi a cadere vittima dei raggiri dei propagandisti più abili. Senza farcene minimamente intimidire, però, perseveriamo a presentare (senza cedere alla tentazione di adattare e re-interpretare) il Cristo com'è proclamato e spiegato dal Nuovo Testamento, "la fede, che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre" (Giuda 3), il "vangelo eterno" (Apocalisse 14:6), "sia che ti ascoltino o non ti ascoltino" (Ezechiele 3:11), consapevoli che "chi è da Dio ascolta le parole di Dio" (Giovanni 8:47).

Annunciata dai profeti

Secoli prima della nascita del Salvatore, Davide profetizzava l'Ascensione di Gesù quando il Signore sarebbe stato posto sul trono alla destra di Dio Padre (Salmo 110:1). Non c'è Salmo che sia più frequentemente citato nel Nuovo Testamento di questo - un'indicazione dell'importanza dell'avvenimento. Proprio quando i discepoli di Gesù stavano cercando di capire il senso dell'annunciata morte di Gesù, Egli stesso dice loro apertamente che sarebbe tornato al Padre (Giovanni 14:12). Inoltre, durante lo stesso processo di fronte al Sinedrio israelita, Gesù annuncia al sommo sacerdote in carica:"«Tu l'hai detto; anzi vi dico che da ora in poi vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza, e venire sulle nuvole del cielo»" (Matteo 26:64). L'Ascensione di Gesù era uno dei test della credibilità profetica di Cristo.

Realizzata da Dio

Per cinque volte gli scrittori del Nuovo Testamento fanno uso del termine greco "analambano" ("prendere su") per descrivere l'Ascensione di Gesù (Marco 16:19; Atti 1:2,11,22; 1 Timoteo 3:16). In ciascuno dei casi il verbo è una voce passiva, che esprime, cioè l'oggetto di un'azione diretta da parte di Dio.

Una realtà storica

L'Ascensione di Gesù presenta un problema per gli avversari del Cristianesimo. Se Gesù non era veramente risuscitato dai morti, o se era sopravvissuto in qualche modo alle prove del Calvario e sarebbe morto solo più tardi altrove, certamente i Suoi nemici avrebbero vigorosamente cercato di impossessarsi del suo corpo per smentire il racconto della risurrezione. Con un tale "trofeo", il cristianesimo sarebbe stato soppresso sul nascere. Questi sforzi, però, se avvenuti, erano vani. La mancanza di prove in quel senso indirettamente appoggia il racconto dell'Ascensione. Un corpo terreno era introvabile. Gli apostoli stessi testimoniano dell'Ascensione del Salvatore (Atti 1:9-11). Il racconto che ne fa Luca era frutto di attente ricerche (Luca 1:3; 24:51), per non dire la guida dello Spirito. Marco, che aveva scritto sotto la tutela di Pietro (Eusebio, storia ecclesiastica, 2:15) prende pure nota dell'Ascensione (Marco 16:19), ed il racconto è preso per scontato nell'[equilibrio del Nuovo Testamento (Atti 2:33; Efesini 4:8-10; Filippesi 3:20; Colossesi 3:1; 1 Timoteo 3:16; 1 Pietro 3:22). Al tempo del suo martirio, a Stefano è pure permesso di vedere il Cristo asceso al cielo ed il suo rivolgersi a Lui (Atti 7:55-60). E' significativo che il resoconto di Luca sull'episodio dell'Ascensione (Atti 1:9-11) consumi solo 63 parole nel Nuovo Testamento greco. Questa brevità dimostra come l'avvenimento fosse preso per scontato e non dibattuto fra i primi cristiani, e come pure non vi sia stato alcun impulso ad espandere "giornalisticamente" la cosa.

Il suo significato durevole

Vi sono diversi punti dottrinali significativi connessi con l'Ascensione di Cristo
1. L'Ascensione di Cristo è parte integrale dell'affermazione che Cristo è "il Signore", il quale ha diritto di esercitare "ogni autorità" (Matteo 28:18; Efesini 1:20-23)- A Pentecoste, dopo aver proclamato la Risurrezione e l'Ascensione, Pietro afferma: "Sappia dunque con certezza tutta la casa d'Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso" (Atti 2:36). Notate qui il "dunque".
2. La discesa dello Spirito Santo il giorno di Pentecoste è resa possibile proprio dal Cristo asceso al cielo (Matteo 3:11; Atti 1:5; 2:33). Questo avvenimento soprannaturale autentica il fatto delle circostanze di quel giorno, lo stabilirsi della chiesa cristiana, come un'iniziativa di Dio stesso. Ciò che nasce e si consolida quel giorno non è stato messo su ad arte dai discepoli, ma è stabilito da Dio.
3. Il Cristo asceso mette in grado i primi discepoli di manifestare doni miracolosi, attraverso i quali la volontà di Dio sarebbe stata rivelata e poi preservata per iscritto (cfr. Efesini 4:10ss). L'attuale disponibilità di questi documenti storici ci permette di "mettere alla prova" la loro credibilità, di trovarli degni di fiducia e felicemente di ancorarvi la nostra speranza.
4. L'Ascensione di Cristo in cielo rivela chiaramente che, contrariamente alle aspettative degli israeliti di allora (e persino dei discepoli sviati) che la missione del Signore in questo mondo, non era politica, quella di sconfiggere l'impero romano e stabilire un'amministrazione terrena e politica simile a quella di Davide (cfr. Giovanni 6:15; 18:36; Atti 1:6). I moderni millenaristi farebbero bene ad imparare quest'importante verità. Lo scopo di Cristo nell'ascendere: elevarvi le nostre aspirazioni ultime. "Se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra" (Colossesi 3:1-2). Cristo è asceso al Cielo per prepararvi un posto per il Suo popolo. "Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi;" (Giovanni 14:3).
5. L'Ascensione di Cristo dimostra il modo in cui Cristo tornerà. Cristo deve rimanere in Cielo fino al Suo ritorno. "...che il cielo deve tenere accolto fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose; di cui Dio ha parlato fin dall'antichità per bocca dei suoi santi profeti" (Atti 3:21). I discepoli "guardavano" Gesù scomparire fra le nuvole (Atti 1:11 ss). Il verbo tradotto con "guardare" (theaomai) è usato 24 volte nel Nuovo Testamento e mai in senso figurativo. Essi vedono letteralmente Cristo salire. Inoltre, Luca mette in rilievo come "nella medesima maniera", cioè in forma visibile, il Signore tornerà. La combinazione di questi elementi indica chiaramente che la seconda venuta del Salvatore sarà letterale. Questo elimina la nozione spuria che si tratti di un ritorno metaforico attraverso altri eventi o persone. Eppure, chi sostiene l'idea dell'"escatologia realizzata" sembra pensarla diversamente. Le espressioni di Luca pure eliminano la teoria che la prossima "venuta" del Signore sarà un "rapimento" invisibile, come sostengono i dispensazionalisti.
6. L'Ascensione di Gesù ci comunica la fiducia che noi di fatto abbiamo un Sommo Sacerdote celeste che, "coronato di gloria e di onore" (Ebrei 1:13; 2:7,9) vive per sempre per intercedere per noi ( Ebrei 7:25; 1 Giovanni 2:1-2). Il concetto di un Sommo Sacerdote celeste è il tema di fondo della Lettera agli Ebrei.
7. L'Ascensione contraddice l'idea che il nostro destino eterno sarà su una "terra glorificata", come si sente talvolta affermare. Gesù entra nella dimensione celeste come precursore, per noi "inaugurando una via nuova e vivente" (Ebrei 7:20). Questa via non porta ad una realtà "terrestre". La terra non è il cielo (Matteo 6:19-20).
8. Cristo ascende al cielo come Capo della Sua chiesa. L'Ascensione di Cristo mette in rilievo che ai cristiani è affidata la responsabilità di compiere la Sua volontà sulla terra mentre Egli regna in cielo. Le ultime parole del Maestro sono il mandato di fare discepoli fra tutte le nazioni (Matteo 28:18-20; Marco 16:15-16; Luca 24:47). Nella parabola dei talenti Gesù parla di un Signore che affida ai Suoi servitori il compito di "far fruttare" i Suoi beni. Chi non lo fa viene considerato suo "nemico" (vedasi Luca 19:12-27; cfr. Matteo 25:30). Il Signore non usa altri "piedi" per andare, né altre "lingue" per parlare se non le nostre. Questo tesoro è posto in "vasi di terra" (2 Corinzi 4:7). Dobbiamo onorare la responsabilità che ci è stata affidata.

[Vedasi articolo completo qui].

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