venerdì 14 dicembre 2012

L'amore di Dio per noi in Cristo

Per "noi" intendiamo il popolo che Gli appartiene, coloro che Dio ha affidato a Cristo affinché siano salvati. Sebbene noi leggiamo dell'amore di Dio che è in Cristo Gesù (Romani 8:39), le Sacre Scritture non concepiscono nessun altro amore di Dio al di fuori da Gesù Cristo.

"Il SIGNORE è buono verso tutti, pieno di compassioni per tutte le sue opere" (Salmo 145:9). Per questo, come dice Gesù, Egli nutre anche i corvi (Luca 12:24). "Egli è buono verso gli ingrati e i malvagi" (Luca 6:35) e nella Sua provvidenza:"egli fa levare il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti" (Matteo 5:45). Il Suo amore, però, è riservato solo agli eletti. 

Questo è inequivocabilmente stabilito dalle sue caratteristiche, perché gli attributi del Suo amore si identificano con Lui stesso. E' necessariamente così perché Dio è amore. Questo postulato è un altro modo di dire che l'amore di Dio è come Lui stesso, per ogni eternità, immutabile. Nulla sarebbe più assurdo che immaginare che chiunque Dio ami possa perire per l'eternità o possa un giorno essere oggetto della Sua vendetta. Dato che l'amore di Dio è "in Cristo Gesù", esso non può trovare la sua causa in nulla che sia nei suoi oggetti, né può essere respinto da nulla che sia in loro o che essi possano fare. "Avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine" (Giovanni 13:1). Il "mondo" che Dio ama, menzionato in Giovanni 3:16, è un termine generale usato per metterlo a contrasto con gli Israeliti, e questo versetto non può essere usato per contraddire Salmo 5:5; 6:7; Giovanni 3:36; Romani 9:13 (1), dov'è affermato chiaramente che Dio pure detesta, odia e manifesta la Sua ira.

Il disegno principale di Dio è quello di esaltare il Suo amore in Cristo, perché Cristo è il solo canale attraverso il quale esso fluisce. Non è il Figlio ad avere indotto il Padre ad amare il Suo popolo. Al contrario, è stato il Suo amore per loro a spingerlo a dare per loro Suo Figlio. 
E' stato scritto: "Dio ha scelto un modo meraviglioso per manifestare il Suo amore. Quando volle manifestare la Sua potenza Egli fece un mondo. Quando volle manifestare la Sua sapienza, Egli vi diede e forma a che se ne scoprisse la vastità. Quando volle manifestare la grandezza e gloria del Suo nome, Egli fece un Cielo e vi pose angeli ed arcangeli, principati e podestà. Quando, poi, volle manifestare il Suo amore, che cos'è che Egli non abbia fatto? Dio ha scelto un modo grande e meraviglioso per manifestarlo in Cristo: la Sua Persona, il Suo sangue, la Sua giustizia" (Ralph Erskine).
"Tutte le promesse di Dio hanno il loro «sì» in lui [Cristo]; perciò pure per mezzo di lui noi pronunciamo l'Amen alla gloria di Dio" (2 Corinzi 1:20). In quanto in Lui ci ha eletti prima della fondazione del mondo (Efesini 1:4), in quanto ci ha accolti nel Suo amato Figlio (Efesini 1:6), in quanto la nostra vita è nascosta con Cristo (Colossesi 3:3), così siamo amati in Lui - "l'amore di Dio che è in Cristo Gesù": in Lui come nostro Capo e Sposo, dal quale nessuno potrà separarci, perché quell'unione è indissolubile.

Non c'è nulla che meglio possa riscaldare il cuore del cristiano che la contemplazione spirituale del Figlio di Dio. Quando essa lo assorbe egli è elevato al di sopra ed al di fuori del proprio miserabile io. L'anima rinnovata che coglie questo fatto con fede viene riempita di santa soddisfazione, e la rende tanto felice quanto lo possa essere da questo lato del Cielo. Conoscere e credere nell'amore che Dio ha per me è sia una caparra che una pregustazione del Cielo stesso. Dato che Dio ama il Suo popolo in Cristo, non è a causa nulla che in noi sia amabile o attraente. "Ho amato Giacobbe", dice la Parola. Giacobbe, però, non era per natura attraente, anzi, era spregevole, "un vermiciattolo" (Isaia 41:14). Dato che Dio ama il Suo popolo in Cristo, esso non è determinato dalla misura in cui fruttifica, ma è lo stesso sempre. Proprio perché li ama in Cristo, il Padre li ama come ama Cristo. Il tempo verrà quando la Sua preghiera sarà esaudita: "...io in loro e tu in me; affinché siano perfetti nell'unità, e affinché il mondo conosca che tu mi hai mandato, e che li ami come hai amato me" (Giovanni 17:23). Solo la fede può cogliere queste cose meravigliose, perché né il ragionamento né i sentimenti lo possono fare. Dio ci ama in Cristo. Quale infinita delizia il Padre prova quando contempla il Suo popolo nel caro Suo Figlio! Tutte le nostre benedizioni fluiscono da quella fonte preziosa.

L'amore di Dio per il Suo popolo non è da ieri. Non è iniziato con il loro amore verso di Lui. No, "Noi lo amiamo, perché egli ci ha amati per primo" (1 Giovanni 4:19). Non siamo noi per primi a darlo a Lui affinché Egli lo potesse contraccambiare. La nostra rigenerazione non è il motivo del Suo amore, ma è il Suo amore la ragione per la quale Egli ci rinnova a Sua immagine. Questo è spesso evidenziato dalla sua prima manifestazione, quando, lungi dall'essere impegnati a cercarlo, i suoi oggetti erano nel loro peggio.

"'Io ti passai accanto, ti guardai, ed ecco, il tuo tempo era giunto: il tempo degli amori; io stesi su di te il lembo della mia veste e coprii la tua nudità; ti feci un giuramento, entrai in un patto con te', dice il Signore, DIO, 'e tu fosti mia'" (Ezechiele 16:8).

Gli oggetti di un tale amore non solo si trovano nella peggiore loro condizione quando per primo l'amore di Dio loro si manifesta, ma di fatto essi stavano facendo del loro peggio, come nel caso di Saul di Tarso. Non solo l'amore di Dio è antecedente al nostro, ma pure era nel suo cuore molto tempo prima che noi fossimo liberati dal potere delle tenebre e trasportati nel regno del Suo amato Figlio. Esso ha avuto inizio non nel tempo. ma porta la data dell'eternità. "Da tempi lontani il SIGNORE mi è apparso. 'Sì, io ti amo di un amore eterno'" (Geremia 31:3)

"In questo è l'amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati" (1 Giovanni 4:10). E' chiaro da queste parole che Dio ha amato il Suo popolo già quando ancora erano ancora in stato di natura, privi di ogni grazia, senza nemmeno una briciola di amore o di fede verso di Lui, anzi, mentre erano Suoi nemici (Romani 5:8,10). Questo, chiaramente, mi impone mille volte di più l'obbligo di amarlo, servirlo e glorificarlo, più di quanto io lo dovessi fare se Egli mi avesse amato la prima volta quando Egli aveva conquistato il mio cuore. Tutti gli atti di Dio verso il Suo popolo nel tempo sono espressione dell'amore che Egli ha avuto per loro sin dall'eternità. E' proprio perché egli ci ama in Cristo, e l'ha fatto dall'eternità, che i doni del Suo amore sono irrevocabili. Essi sono stati impartiti "dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c'è variazione né ombra di mutamento" (Giacomo 1:17). Indubbiamente l'amore di Dio opera un cambiamento in noi quando esso è "sparso nei nostri cuori" (Romani 5:5), ma in Lui esso giammai muta. Talvolta Egli varia verso di noi le dispensazioni della Sua provvidenza, ma non perché il Suo affetto sia cambiato. Anche quando ci corregge, Egli lo fa perché ci ama (Ebrei 12:6), dato che questo ha come obiettivo il nostro bene.
Consideriamo più da vicino alcune delle operazioni dell'amore di Dio.

In primo luogo nell'elezione. "Noi dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio fin dal principio vi ha eletti a salvezza mediante la santificazione nello Spirito e la fede nella verità" (2 Tessalonicesi 2:13). Vi è un'infallibile connessione fra l'amore di Dio e la Sua selezione di coloro che sarebbero stati destinati alla salvezza. Che quell'elezione sia conseguenza del Suo amore è chiaro ancora dal Deuteronomio: "Il SIGNORE si è affezionato a voi e vi ha scelti, non perché foste più numerosi di tutti gli altri popoli, anzi siete meno numerosi di ogni altro popolo" (7:7), come pure "In lui ci ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui, avendoci predestinati nel suo amore a essere adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli, secondo il disegno benevolo della sua volontà" (Efesini 1:4-5).

In secondo luogo nella redenzione. Come abbiamo già osservato in 1 Giovanni 4:10, è stato per il Suo amore sovrano che Dio ha provveduto affinché Cristo rendesse soddisfazione per i loro peccati, sebbene che prima della loro conversione essi erano sottoposti alla Sua ira a causa della loro violazione della Sua Legge. E, "Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?" (Romani 8:32) - un'altra chiara prova che Suo Figlio non era stato "consegnato" per essere crocifisso per tutta l'umanità, perché ad essa Egli non dà né lo Spirito Santo, né una nuova natura, né ravvedimento e né fede.

In terzo luogo, la chiamata efficace. Dal Salvatore esaltato alla destra di Dio, Egli ha inviato lo Spirito Santo (Atti 2:33). Avendo amato i Suoi eletti con un amore eterno, con infinita bontà Egli li attira a Sé (Geremia 31:3), li vivifica a novità di vita, li chiama dalle tenebre alla Sua meravigliosa luce, li rende Suoi figli: "Vedete quale amore ci ha manifestato il Padre, dandoci di essere chiamati figli di Dio! E tali siamo. Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui" (1 Giovanni 3:1). Se la filiazione non scaturisce dall'amore di Dio come sicuro suo effetto, per quale motivo abbiamo quelle parole?

In quarto luogo, la guarigione dalle infedeltà: "Io guarirò la loro infedeltà, io li amerò di cuore, poiché la mia ira si è distolta da loro" (Osea 14:4), senza riluttanza o esitazione. "Le grandi acque non potrebbero spegnere l'amore, i fiumi non potrebbero sommergerlo" (Cantico 8:7). Questo è l'amore di Dio per il Suo popolo . invincibile, nulla lo può spegnere. Non solo non c'è alcuna possibilità che si estingua, ma neanche le acque oscure dell'infedeltà lo potrebbero spegnere, né i fiumi dell'incredulità lo potrebbero soffocare.

Come nel mondo naturale non c'è nulla di più irresistibile che la morte, così non c'è nulla di più invincibile dell'amore nel regno della grazia. 
Un autore puritano osservò: "Quanto grandi sono le difficoltà che l'amore di Dio sconfigge! Nulla potrebbe sconfiggere il Suo cuore! Pensate forse che è per nulla che Egli ha permesso che Suo Figlio morisse in quel modo? ... Quando Egli giunse per chiamarci, forse che vi erano difficoltà troppo grandi per lui da superare? Noi eravamo morti nelle nostre trasgressioni e nei nostri peccati eppure, per il grande amore con il quale ci ha amati, Egli ci ha vivificato proprio nella tomba della corruzione: 'Signore, egli puzza già!' - anche allora Dio è venuto ed ha conseguito vittoria! Dopo la nostra chiamata quanta tristezza quando provochiamo Dio! Quante tentazioni che potrebbero ingannare e traviare gli eletti: eppure questo non può avvenire. E' così con tutti i cristiani: Il giusto è salvato a stento (1 Pietro 3:18), eppure egli è salvato, perché l'amore di Dio à invincibile - vince ogni difficoltà".
Fare delle applicazioni per un tale tema è pressoché superfluo. Che l'amore di Dio assorba ogni giorno la vostra mente in devota meditazione affinché dal vostro cuore possano essere vieppiù tratti fuori verso di Lui. Quando il vostro spirito è abbattuto o in serie difficoltà, invocate il Suo amore in preghiera, sicuri che Egli non vi negherà nulla che sia buono per voi. Fate sì che lo stupefacente amore di Dio per voi sia l'incentivo della vostra ubbidienza verso di Lui - la gratitudine non esige nulla di meno.


(1) "Quelli che si vantano non resisteranno davanti agli occhi tuoi; tu detesti tutti gli operatori d'iniquità" (Salmo 5:5); "L'occhio mio si consuma di dolore, invecchia a causa di tutti i miei nemici" (Salmo 6:7); "Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui" (Giovanni 3:36); "Ho amato Giacobbe e ho odiato Esaù" (Romani 9:13).

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