venerdì 30 agosto 2013

Scoprire il Cristo in ogni pagina dell'Antico Testamento

Si stima che l'Antico Testamento costituisca meno del 10% delle letture bibliche di un cristiano evangelico medio. Se poi escludiamo Salmi e Proverbi (gli scritti più popolari), scendiamo a meno del 5% della lettura del resto dell'Antico Testamento. Di solito si odono ogni sorta di scuse per giustificare la negligenza dell'Antico Testamento. Si tratta di scuse del tutto infondate: il Nuovo testamento è intriso d'Antico, anzi, ne costituisce il fondamento senza il quale ne risulta scarsamente comprensibile. Il Signore Gesù e tutti i Suoi apostoli considerano inequivocabilmente tutto l'Antico Testamento come Parola di Dio. Ecco sette ragioni per le quali dovremmo non fare l'errore madornale di trascurare il 60% delle nostre bibbie.

Sette ragioni per studiare l'Antico Testamento

1. L'Antico Testamento rivela Cristo. L'Antico Testamento non solo "guarda avanti" a Cristo, lo predice, ma di fatto Lo rivela. Non si tratta semplicemente di una serie di cartelli indicatori che puntano alla venuta del Cristo. La Sua ombra cade su ogni sua pagina, suscitando nei cuori credenti fede ed amore. Si potrebbe però dire: "Perché attardarci sulle ombre dell'Antico Testamento quando abbiamo la piena luce del sole nel Nuovo Testamento?". Beh, non avete mai trovato più facile leggere ed essere rinfrescati proprio all'ombra? Non avete mai ammirato la bellezza unica e splendida dell'alba? Considerate, per esempio, la rivelazione impareggiabile dell'espiazione vicaria di Cristo in Isaia 53. Sebbene poi i vangeli descrivano la vita esteriore di Gesù, i Salmi messianici dischiudono la Sua misteriosa vita interiore, le lotte emotive e mentali insondabili delle Sue sofferenze terrene.

2. L'Antico Testamento definisce i termini del vocabolario cristiano. Come facciamo a comprendere i termini teologici, le frasi ed i concetti del Nuovo Testamento? Se ci avvaliamo di un dizionario moderno, avremo come solo risultato quello di importare significati occidentali del XXI secolo nelle antiche parole orientali. I dizionari del greco neotestamentario possono portarci più vicini ai significati originali, ma ancora presumono che gli autori biblici fossero influenzati dalla cultura greca, senza rendersi conto come di fatto quei termini abbiano un sostrato semitico. Quando, piuttosto, giungiamo ad una parola, frase o concetto nell'Antico Testamento, la nostra prima domanda dovrebbe essere: "Che cosa dice al riguardo l'Antico Testamento?". Di fatto, gran parte del Nuovo Testamento è stato scritto da ebrei o comunque da autori che si muovevano in quell'entroterra, e molto era rivolto a lettori ebrei. Presume la conoscenza dell'Antico Testamento ed edifica su quella.

3. L'Antico Testamento è un manuale di vita cristiana. Sebbene vi sia un dibattito intenso sul significato e valenza di una piccola percentuale di leggi dell'Antico Testamento, vi sono dieci principi chiari ed immutabili che Dio applica in diversi modi e in diversi contesti: ad Israele nel deserto (Esodo 20), ad Israele mentre sta per entrare nella terra promessa (Deuteronomio 5) e ad Israele stanziato in quella terra (Proverbi). Gesù ed i Suoi apostoli continuano questa varia applicazione culturale di quegli stessi dieci principi morali per la loro generazione (ad es. Matteo 5, Efesini 5). Tutti questi esempi forniscono modelli per come pensare ed applicare questi principi morali ai nostri giorni.

4. L'Antico Testamento presenta la dottrina in forma di racconto. Dio non solo ci ha lasciato delle leggi, ma delle vite. Egli ha incarnato i Suoi 10 principi morali nella vita dei personaggi dell'Antico Testamento, fornendoci di affascinanti biografie per ispirarci ed ammonirci (1 Corinzi 10:11; Luca 17:32). Possiamo pure vedere dottrine neotestamentarie manifestate nella vita di credenti veterotestamentari: attraverso le tipologie apprendiamo gran parte del Suo sacerdozio da Aronne, della Sua regalità da Davide, del Suo carattere profetico da Mosè. Abraamo è dimostrazione della fede che giustifica, Elia esemplifica una preghiera efficace e fervente, Ruth e Naomi manifestano la comunione dei santi. Giobbe persevera attraverso le prove e scopre come Dio, nonostante tutto, non l'abbia mai abbandonato. Davide manifesta come perdono e castigo spesso siano congiunti. E tutto questo in vivido "technicolor" e la quadrifonia di un'umanità vera in carne e sangue.

5. L'Antico Testamento ci conforta ed incoraggia. Quando leggiamo i racconti dell'Antico Testamento facciamo esperienza del conforto e della speranza che Paolo aveva promesso accompagnare un tale studio: "Poiché tutto ciò che fu scritto nel passato, fu scritto per nostra istruzione, affinché mediante la pazienza e la consolazione che ci provengono dalle Scritture, conserviamo la speranza" (Romani 15:4). Siamo confortati dall'amore sovrano di Dio, dalla Sua maestosa potenza e dalla Sua fedeltà agli impegni contratti nel Patto stabilito con il Suo popolo. Quando conosciamo l'entroterra veterotestamentario dell'Albo d'Onore di Ebrei 11, siamo incoraggiati a seguire la loro fede e spiritualità cristocentrica. Nei Salmi ci sono dati canti che hanno confortato ed incoraggiato credenti di ogni tempo e paese. Quando vediamo poi il modo in cui centinaia di profezie veterotestamentarie si sono realizzate in Cristo, la nostra fede in Dio e nella Sua Parola ne viene rafforzata.

6. L'Antico Testamento salva anime. L'apostolo Paolo teneva in altissima considerazione l'origine, la natura, la potenza ed il proposito dell'Antico Testamento (2 Timoteo 3:16-17). L'Antico Testamento, però, non solo era utile per la vita cristiana, ma impartiva vita in Cristo. Quando Paolo assicura Timoteo che: "...fin da bambino hai avuto conoscenza delle sacre Scritture, le quali possono darti la sapienza che conduce alla salvezza mediante la fede in Cristo Gesù" (2 Timoteo 3:15). Come il Nuovo Testamento, pure l'Antico Testamento ha salvato (ed ancora salva) anime attraverso la fede nel Messia.

7. L'Antico Testamento ci fa apprezzare ancora di più il Nuovo Testamento. Per quanto l'Antico Testamento riveli il Cristo, come pure la dottrina e l'esperienza cristiana, dobbiamo pure ammettere che esso pure la nasconde, che vi sono ombre frustranti, che vi sono aneliti e desideri non realizzati, che spesso c'è "qualcuno che manca". Più lo leggiamo e più aneliamo ed amiamo il Cristo fattosi uomo del Nuovo Testamento. L'alba è bella, ma il sole di mezzogiorno è splendido.

[Di David P. Murray. Il Murray è professore di Antico Testamento e di teologia pratica al Seminario Teologico Puritano e Riformato di Gran Rapids, Michigam USA]. See the original article here.

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