domenica 10 ottobre 2010

Sfruttamento della credulità popolare?

"Fateci posto nei vostri cuori! Noi non abbiamo fatto torto a nessuno, non abbiamo rovinato nessuno, non abbiamo sfruttato nessuno" (2 Corinzi 7:2).
In questo versetto l'Apostolo nuovamente supplica la comunità cristiana di Corinto a non essere ingiustamente escluso dalla loro considerazione ed affetto. Ciò che è qui tradotto con: "Fateci posto nei vostri cuori!" (NR, CEI, Riv.), "Accoglieteci" (ND), "Dateci luogo in voi" (Diodati) nell'originale greco è un verbo dal significato molto ampio: χωρέω  chóreó) fare spazio. L'idea che qui Paolo esprime si ricollega a quanto aveva affermato in 6:11-12 "Corinzi: il nostro cuore si è allargato. Voi non siete allo stretto in noi, ma è il vostro cuore che si è ristretto". Non c'era più spazio per Paolo nel cuore dei cristiani di Corinto, lo spazio per lui si era andato sempre più riducendo perché esso era stato preso da estranei che si erano insinuati nella loro comunità, interesse e sentimenti. Scacciando dalla loro comunità e cuore quei pretendenti, sarebbe tornato ad esserci spazio per Paolo, loro autentico padre nella fede.
Di fatto, non c'era motivo ragionevole perché i Corinzi dovessero respingere l'Apostolo : "Noi non abbiamo fatto torto a nessuno, non abbiamo rovinato nessuno, non abbiamo sfruttato nessuno". Tutt'e tre i verbi "fare torto", "rovinare" e "sfruttare" facevano originalmente parte della terminologia che descriveva le frodi in commercio, la truffa. (1) ἀδικέω ( adikeó): agire con ingiustizia, danneggiare, far del male, fare torto. (2) φθείρω ( phtheiró): corrompere, sviare, distruggere. (3) πλεονεκτέω ( pleonekteó): trarre illecito vantaggio, frodare per avidità.
Il modo in cui l'Apostolo nega qui di aver fatto mai alcunché di simile è molto forte e deciso. Era forse ciò di cui era accusato? Forse che insinuavano che la sua attività di apostolo nascondesse soltanto interessi privati, fosse solo un modo di arricchirsi sfruttando la situazione, la credulità popolare? Forse che i suoi rivali a Corinto lo accusavano che le collette che chiedeva per i poveri di Gerusalemme finissero in realtà nelle sue tasche?
Simili accuse non avrebbero potuto avere fondamento. Il contrario era vero per lui ed suoi collaboratori: il suo ministero era condotto ad altissimo costo personale. Molto spesso aveva sofferto la fame e non aveva di che coprirsi: "...in fatiche e in pene; spesse volte in veglie, nella fame e nella sete, spesse volte nei digiuni, nel freddo e nella nudità" (2 Corinzi 11:27). Certamente Paolo aveva titolo ad essere sostenuto finanziariamente dai credenti (cfr. 1 Corinzi 9:1-14), ma spesso rinunciava volontariamente a questo suo diritto per non dare pretesti ad alcuno di accusarlo, affinché la trasmissione dell'Evangelo non fosse in alcun modo ostacolata.
Anche oggi la promozione della religione è sospettata di essere solo lo strumento di furbi ed avidi personaggi per riempirsi le tasche e conseguire potere personale a danno dei creduloni. Questi sospetti ed accuse sono spesso fondati! Quante attività di personale arricchimento sotto il pretesto o con lo sfruttamento della religione sono state smascherate! Possono essere presunti "profeti", "guaritori" e "santoni", come pure istituzioni religiose, confraternite religiose e sétte. Non si può fare, evidentemente, come si dice, di ogni erba un fascio. Come in ogni campo c'è chi abusa di cose buone sfruttandole abilmente per i propri interessi personali. La truffa è una pratica illegale basata sull'inganno. La truffa (in terminologia tecnica) è definita come quella attività ingannatoria capace di indurre la parte offesa in errore attraverso artifici e raggiri per indurla a effettuare atti di disposizione patrimoniale che la danneggiano e favoriscono il truffatore o altri soggetti, procurando per quest'ultimi un profitto corrispondente al danno inferto alla vittima.
La truffa ai danni dei singoli consiste in primo luogo nell'individuare le vulnerabilità della vittima. Le truffe più diffuse sono più spesso a danno di persone sole, spesso anziani ma anche coloro che soffrono di una situazione di disagio, malattia o che non sono in grado di intendere e di volere (parlando così di "circonvenzione di incapace"), perciò persone meno attente ai pericoli esterni. Serio pericolo è costituito da quelle sétte e quei "maghi"che, facendo proselitismo, manipolando menti e coscienze o dietro promessa di guarigioni miracolose mettono in pericolo la vita stessa della persona, spesso inducendolo all'alienazione dai propri beni, dalla propria famiglia e/o alla rinuncia delle cure mediche indispensabili alla guarigione.
Non è un fenomeno nuovo. Tipico è il caso, raccontato nel libro degli Atti, di Simon Mago, da cui il nostro termine "simonia" diffusasi nel Medioevo. La simonia nel Medioevo  era la compravendita di cariche ecclesiastiche, assoluzione di peccati e indulgenze. Il termine viene utilizzato più in generale per indicare l'acquisizione di beni spirituali in cambio di denaro e deriva dal nome di Simon Mago, taumaturgo samaritano convertito al cristianesimo, il quale, volendo aumentare i suoi poteri, offre all'apostolo Pietro del denaro, chiedendo di ricevere in cambio le facoltà taumaturgiche concesse dallo Spirito Santo. Pietro gli dice: "Ravvediti dunque di questa tua malvagità; e prega il Signore affinché, se è possibile, ti perdoni il pensiero del tuo cuore" (Atti 8:22). In 2 Timoteo Paolo scrive: "Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili; perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi l'apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza. Anche da costoro allontànati! Poiché nel numero di costoro ci sono quelli che si insinuano nelle case e circuiscono donnette cariche di peccati, agitate da varie passioni, le quali cercano sempre d'imparare e non possono mai giungere alla conoscenza della verità" (2 Timoteo 3:1-7).
Dopo l'editto di Costantino del 313 d. C. la Chiesa cristiana poteva disporre di beni terreni in sempre maggior misura, per cui si registrano casi di ecclesiastici che brigano per ottenere cariche e potere mediante denaro. La simonia è condannata già col secondo canone della quinta sessione del concilio di Calcedonia nel 451. Dopo la concessione dell'ereditarietà dei feudi, re e imperatori trovano comodo assegnare grandi poteri temporali ai vescovi (che non potevano avere prole legittima) e per contro si riservano il potere di nomina, spesso sulla base di criteri strettamente mondani, ignorando, quindi, completamente le attitudini morali e religiose del prescelto. In particolare questo facilita la diffusione della simonia: viene eletto il cortigiano capace di ricompensare maggiormente il sovrano, rifacendosi in seguito tramite i benefici associati all'esercizio della carica ecclesiastica. L'opposizione della Chiesa romana alla simonia prende vigore con i papi riformatori del secolo XI e in particolare con papa Gregorio VII. La posizione riformatrice porta al Concordato di Worms e al Concilio Lateranense I, che formalizzano l'autonomia ecclesiastica dalle interferenze dei sovrani. La pratica della simonia non scompare mai del tutto. Papa Bonifacio VIII venne accusato di essere simoniaco, come riporta Dante. La riforma protestante è causata anche dalla simonia,  fortemente criticata da Martin Lutero nelle sue 95 tesi affisse nel 1517.
Proseguimento dello studio biblico su II Corinzi (vedi qui gli altri studi).
Preghiera. Signore, fa sì che, estromettendovi ogni idolo, nel mio cuore ci sia sempre più spazio per Te e per la Tua Parola, trasmessaci dai profeti e dagli apostoli. Rendimi attento ad ogni manipolazione della religione affinché possano essere smascherati e denunziati i truffatori ed i profittatori avidi di denaro. Fa sì, però, che anche la mia testimonianza cristiana sia assolutamente limpida ed insospettabile di secondi fini, affinché la diffusione dell'Evangelo non sia ostacolata e promossa la Tua gloria soltanto. Nel nome di Cristo. Amen.

1 commento:

  1. Questo è proprio vero, il Signore ci vuole semplici come colombe e prodenti come serpenti.
    Molti sono stati truffati proprio da coloro che reputavano ministri di Dio e fratelli.
    Attenzione agli uomini che "vendono" indulgenze e cercamo il tuo portafoglio...il Signore cerca il tuo cuore. Ovviamente facciamo il bene, non facendoci imbrogliare dal diavolo e dalle sue schiere, che sono anche presenti nel protestantesimo.

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