martedì 24 luglio 2012

Il pane della vita (S. Cena, 2)

"Gesù disse loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete" (Giovanni 6:35).

La Scrittura ci informa chiaramente che coloro che ricevono il sacramento della Cena del Signore con fede sono di fatto nutriti dal corpo e sangue del nostro Salvatore, sono in comunione con il corpo ed il sangue di Cristo (1 Corinzi 10:16). Questo è pure ciò che la tradizione cristiana afferma in modo schiacciante: molto più che un memoriale avviene quando mangiamo di quel pane e beviamo di quel vino. Così come si esprime il Catechismo di Heidelberg, "con il suo corpo crocifisso e il suo sangue versato Egli nutre e dis­seta lui stesso la mia anima per la vita eterna" (D/R 75).

Come con il Battesimo, però, questo non vuol dire che il sacramento automaticamente benefichi spiritualmente i suoi partecipanti. Inoltre, la nostra concezione della Cena del Signore non significa che il sacramento sia inevitabilmente uno strumento della grazia quando incontra chi, intenzionalmente e consapevolmente, rifiuta le benedizioni di Cristo alla Sua mensa. Non basta accostarsi alla Mensa del Signore "in modo neutrale", come se questo fosse possibile. Al contrario, quando prendiamo parte al sacramento, abbiamo bisogno di fede vivente in Gesù e nelle Sue promesse per poter essere nutriti e rafforzati da Lui. Come in ogni sacramento, parteciparvi in modo indegno e privi di fede, fa sì che da strumento di benedizione esso diventi per noi di maledizione (1 Corinzi 11:29-30; Numeri 9:13; Geremia 9:25-26; Romani 2:25-29).

Che cosa vuol dire, però, mangiare il corpo di Cristo e bere il Suo sangue? La D/R 76 del Catechismo di Heidelberg affronta la cosa e questo, fra l'altro, stabilisce una notevole differenza fra questa concezione e quella sostenuta dai cattolici romani e dai luterani. Per rispondere a questa domanda, il catechismo si avvale del testo biblico con il quale abbiamo iniziato questa riflessione. Gesù ci dice che Egli stesso è ciò che soddisfa veramente la nostra fame e sete (Giovanni 6:35). Egli lo fa attraverso la nostra fede in Lui, perché Egli dice che noi conseguiamo vita eterna solo quando Lo contempliamo ("Lo vediamo") e crediamo in Lui "Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno" (Giovanni 6:40). La Cena del Signore veramente ci nutre, ma non lo fa fornendoci un tipo speciale di grazia, diverso da quella disponibile attraverso gli altri mezzi stabiliti. Noi non riceviamo dei benefici dalla Cena perché noi ...si mastichi carne umana e si beva sangue umano, perché quello non è ciò che avviene letteralmente. Al contrario, traiamo beneficio dalla Cena perché confidiamo nel Salvatore. Riceviamo la grazia e la forza per perseverare credendo che Gesù ha patito la rottura del Suo corpo ed il Suo sangue è stato versato per noi. La nostra anima è sostenuta a vita eterna nel ricevere e nel riaffermare che quando andiamo a Lui con ravvedimento e con fede Egli giammai non ci respingerà: "Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me; e colui che viene a me, non lo caccerò fuori" (Giovanni 6:37).

Alla nostra conversione noi rompiamo in modo decisivo con il peccato ed entriamo nella sicurezza dell'ovile di Cristo. C'è però anche un senso in cui dobbiamo continuare a venire a Lui in ogni momento della nostra vita. Quando noi ogni giorno riaffermiamo la nostra fede nell'Evangelo, siamo sostenuti a vita eterna. Uno dei modi per confermare ed esprimere tangibilmente la nostra fede in Gesù è attraverso la Cena del Signore, e possiamo venire a Lui per essere sostenuti nel sacramento per fede soltanto.
D. 76. Che cosa vuoi dire mangiare il corpo crocifisso di Cristo e bere il suo sangue versato? 
R. In primo luogo, è accettare con cuore credente tutta la passione e la morte di Cristo e ricevere così la remissione dei peccati e la vita eterna. In secondo luogo, è anche essere unito sempre più intimamente al corpo benedetto di Cristo mediante lo Spi­rito Santo che abita in Cristo come in noi, cosicché noi siamo carne della sua carne e ossa delle sue ossa benché egli sia in cielo e noi sulla terra. In tal modo, un solo Spirito — come l'anima fa per le membra del corpo — ci governa e ci fa vivere.

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