D. 35. D. In che modo il Patto di grazia è amministrato nel Nuovo Testamento?
R. Nel Nuovo Testamento, essendone manifestata la sostanza, vale a dire Cristo, lo stesso patto di grazia era ed è ancora amministrato nella predicazione della Parola e nell’amministrazione dei sacramenti del Battesimo e della Cena del Signore. In essi la grazia e la salvezza sono proposti ad ogni nazione con maggiore pienezza, evidenza, ed efficacia.
D/R 35].
Perché la Bibbia cristiana è suddivisa in "Antico" e "Nuovo" Testamento? Forse che il secondo prende il posto del primo, che noi conserviamo "solo per motivazioni storiche"? Che il "Nuovo" sia sempre meglio del vecchio è un pregiudizio moderno. Nel caso degli scritti della Bibbia, essi contengono lo stesso messaggio, ma "dispensato" in maniera differente.
Il termine "Testamento" in "Antico e Nuovo Testamento" significa semplicemente "Patto" e non deve essere equivocato con il significato che correntemente viene dato a questa parola in italiano. Quest’uso ci proviene dalla tradizione cristiana.
- Il termine "testamento", infatti, viene dal latino "testamentum", parola con la quale gli scrittori ecclesiastici latini traducevano il termine greco "diatheke". Con gli autori profani, quest'ultimo termine significava praticamente sempre le disposizioni legali che una persona fa rispetto alla destinazione dei suoi beni dopo la sua morte. Precedentemente, però, i traduttori alessandrini della Scrittura chiamata "la Septuaginta" facevano uso di questa parola come equivalente dell'ebraico "berith", che significa "patto" o "alleanza", più specificatamente il patto fra Israele e Jahvè. In 1 Corinzi 11:25, quando l'apostolo Paolo parla dell'istituzione della Cena del Signore, dice: "Nello stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: 'Questo calice è il nuovo patto [o "nuova alleanza"] nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me'" contrapponendolo a quello antico di cui mediatore era Mosè. Più tardi il termine "testamento" viene dato alla collezione di libri sacri che contengono la storia e la dottrina dei due patti. Qui ancora, e per la stessa ragione, incontriamo la distinzione fra Antico e Nuovo Testamento. In questo senso, l'espressione "Antico Testamento" (he palaia diatheke) si ritrova la prima volta inMelitone di Sardi verso l'anno 170 AD. Vi è ragione di pensare che in quel periodo la parola corrispondente "testamentum" fosse già in uso fra i latini. In ogni caso, essa era comune al tempo di Tertulliano.
Per "Nuovo Testamento" o "Nuovo Patto" si intende così la nuova dispensazione del Patto di Grazia. È il secondo modo in ordine di tempo in cui il Patto di Grazia è stato dispensato. La prima dispensazione è iniziata subito dopo in cui i nostri progenitori peccano contro Dio e termina con la morte di Gesù. La seconda dispensazione inizia al Calvario e continua fino alla fine del mondo. Essa terminerà nel Giorno del Giudizio.
Vi sono quindi tre significati da attribuirsi all’espressione "il Nuovo Testamento".
- (1) Questa espressione è usata per indicare un periodo di tempo nella storia sacra, che va dalla crocefissione di Cristo fino al Giorno del Giudizio o fine del mondo. Questo stesso periodo di tempo è talvolta chiamato "l’era dell’Evangelo".
- (2) La stessa frase è usate per denotare una disposizione di operazioni ed ordinanze religiose tramite le quali Dio dispensa il Patto di Grazia.
- (3) La stessa frase: "il Nuovo Testamento" è usata per descrivere una porzione della Bibbia, vale a dire i 27 libri scritti dopo la venuta di Cristo, che descrivono la natura e lo stabilimento del Nuovo Patto.
Il catechismo definisce Cristo come "la sostanza" del Patto di Grazia per distinguerlo dalle promesse, profezie, figure ed ordinanze ecc. tramite le quali erano presentati Cristo e la Sua salvezza nel periodo dell’Antico Testamento. Cristo è la sostanza o realtà, mentre le figure, i sacrifici ecc. dell’Antico Testamento erano solo "ombre" che rivolgevano l’attenzione verso Cristo. "Poiché la legge, avendo un'ombra dei futuri beni, non la realtà stessa delle cose, non può mai con quegli stessi sacrificî, che sono offerti continuamente, anno dopo anno, render perfetti quelli che s'accostano a Dio" (Ebrei 10:1).
Le differenze princiali fra le ordinanze del Nuovo come dell’Antico testamento sono:
- (1) Le ordinanze del Nuovo Testamento sono di numero inferiore a quelle dell'Antico Testamento. Sono principalmente la predicazione della Parola, il Battesimo e la Cena del Signore, mentre nell'Antico Testamento le ordinanze sono molte di più.
- (2) Le ordinanze del Nuovo Testamento sono di natura più semplice di quelle dell'Antico. Il Battesimo, la Cena del Signore e la predicazione della Parola sono tutte di natura molto semplici, mentre quelle dell'Antico molto complicate, più difficili e scomode da osservare rispetto a quelle del Nuovo. Si pensi, per esempio, al complicato rituale della Pasqua, le cerimonie del Giorno dell'Espiazione; tutte le dettagliate leggi cerimoniali riguardanti l'impurità, il cibo, i sacrifici e le offerte. Per noi che viviamo nel tempo del Nuovo Testamento, Dio ha grandemente semplificato l'amministrazione del Patto di Grazia.
- (3) Le ordinanze del Nuovo Testamento sono più spirituali che quelle dell'Antico. Allora c'era molto di più che faceva appello ai sensi della vista e dell'udito, e persino il bruciare incenso, che faceva appello all'odorato. Oggi tutto questo è stato abolito. Il tabernacolo e più tardi il tempio, erano strutture magnifiche e gloriose che facevano appello a tutti i sensi. Tutto questo spettacolo esteriore era adatto alla condizione spiritualmente "infantile" del popolo di Dio in quei tempi. Il popolo di Israele, spiritualmente immaturo veniva istruito da Dio soprattutto con "figure" (per altro molto controllate e regolamentante perché non scadessero nell'idolatria). Sotto il Nuovo Testamento, però, il popolo di Dio è giunto alla maturità e così Dio ha provveduto un'amministrazione più spirituale del Patto di Grazia. Come dice Gesù alla donna samaritana incontrata presso il pozzo di Giacobbe:"Donna, credimi; l'ora viene che né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo quel che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori" (Giovanni 4:21-23).
- (4) Le ordinanze del Nuovo Testamento sono più efficaci di quelle dell'Antico. Quelle dell'Antico erano certamente efficaci per coloro che vi si accostavano con fede, ma le ordinanze del Nuovo sono ancora più efficaci, perché in esse: "la grazia e la salvezza sono proposti ad ogni nazione con maggiore pienezza, evidenza, ed efficacia".
- (5) Le ordinanze del Nuovo Testamento sono più universali di quelle dell'Antico. Queste ultime, infatti, erano limitate ad una nazione soltanto, Israele. Nel Nuovo Testamento, però, l'Evangelo deve essere predicato ed il Patto di Grazia amministrato "ad ogni nazione", cioè fra gente di ogni razza, lingua, cultura e condizione.
Il punto principale di somiglianza è che entrambi i testamenti sono dispensazioni o amministrazioni di quell'unico Patto di Grazia. Entrambi presentano un unica e medesima "grazia e salvezza". Il significato essenziale di entrambi è esattamente lo stesso. Esso differisce solo in dettagli esteriori ed apparenze. Il loro vero significato e natura è identico. Il Re Davide adorava Dio attraverso figure e sacrifici, ma aveva ricevuto esattamente la stessa salvezza (benché non nello stesso grado di certezza e conforto di mente) così come noi la riceviamo attraverso la predicazione della Parola e l'uso del Battesimo e della Cena del Signore.
Le differenze fra le due dispensazioni dell'uno e medesimo Patto di Grazia hanno rilevanza oggi, soprattutto quando alcune chiese o movimenti cristiani "complicano" apposta la semplicità della dispensazione neotestamentaria aggiungendo complessi rituali (come fanno il Cattolicesimo romano e l'Ortodossia orientale) oppure ritenendo che l'essenzialità delle ordinanze neotestamentarie vada integrata con immagini, danze, rappresentazioni teatrali, e svariate manipolazioni dell'uditorio perché se non è "multimediale" la predicazione dell'Evangelo e la celebrazione dei sacramenti non sarebbe abbastanza efficace! Si tratta però di una colpevole mancanza di fede nella potenza della Parola di Dio predicata a convertire. L'Apostolo Paolo scrive: "Poiché io non mi vergogno dell'Evangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza d'ogni credente" (Romani 1:16); "Poiché, visto che nella sapienza di Dio il mondo non ha conosciuto Dio con la propria sapienza, è piaciuto a Dio di salvare i credenti mediante la pazzia della predicazione" (1 Corinzi 1:21).
Nota. Uno dei modi in cui illegittimamente il Cattolicesimo romano "complica" la semplicità degli strumenti di grazia del Nuovo Testamento è aggiungendo ai due sacramenti del Nuovo Testamento non solo altri cinque, ma addirittura pure i cosiddetti "sacramentali", cioè cerimonie aggiuntive a non finire. Vedasi questo articolo di Wikipedia
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