giovedì 22 maggio 2014

Alla terza potenza

La cultura antica, come testimoniano le Scritture, faceva uso di tecniche diverse per mettere in particolare evidenza l'importanza di un concetto. Una di queste era la ripetizione.

Troviamo questa tecnica nell'uso che Gesù fa dell'espressione: "In verità, in verità vi dico...". Qui lo sdoppiamento di "in verità" era segno che ciò che stava per dire era di importanza cruciale. La parola che tradiciamo come "in verità" corrisponde al termine ebraico "amen". Normalmente pensiamo alla parola "amen" come a qualcosa che si dice al termine di una preghiera o di un sermone. Significa semplicemente: "E' vero". Gesù, però, usa il termine "amen" al principio di un'affermazione, come suo presupposto, e non alla fine come risposta.

Un uso umoristico della tecnica della ripetizione lo troviamo in Genesi 14. Il racconto parla della battaglia dei re nella valle di Siddim, la zona del mare salato. Vi si menziona come dei re, avversari di Abramo, fossero caduti in pozzi di bitume (o buche, detti anche di asfalto o 'grandi buche' nel terreno). La traduzione esatta del testo, però, comporta dei problemi, perché il testo ebraico non ci è del tutto chiaro. Esattamente, di che tipo di pozzi si trattava? Il testo originale fornisce la parola per "pozzo" e poi semplicemente la ripete. Letteralmente la storia parla di "pozzi pozzi". L'autore ci vuole specificare come non si trattasse tanto di pozzi, ma di pozzi pozzi... Ci sono i pozzi, e poi vi sono anche i pozzi pozzi, quelli più temibili e insidiosi di tutti, i pozzi più pozzi degli altri. Una cosa è cadere in un pozzo, ma se cadi, però, in un pozzo pozzo, ti trovi in guai molto seri... Sono pozzi al quadrato, alla seconda potenza.

Vi sono, però, alcune occasione in cui la Bibbia parla di concetti elevati non solo alla seconda potenza, ma alla terza potenza, al cubo! Elevare qualcosa "alla terza potenza", al cubo, significa attribuire a un dato concetto il valore di "super-importanza". Per esempio, un terribile giudizio di Dio è annunciato nel libro dell'Apocalisse dove un'aquila grida forte a mezz'aria dicendo: "Guai, guai, guai agli abitanti della terra, a causa degli altri suoni di tromba che tre angeli stanno per suonare!" (Apocalisse 8:13). Pure udiamo questa triplice ripetizione in Geremia, dove il profeta denuncia sarcasticamente l'ossessione che avevano per il tempio: "'Questo è il tempio del SIGNORE, il tempio del SIGNORE, il tempio del SIGNORE!'" (Geremia 7:4).

Nelle Sacre Scritture solo una volta un particolare attributo di Dio viene "elevato alla terza potenza" con una triplice ripetizione. La Bibbia dice che Dio è "santo, santo, santo", tre volte santo! Egli non è semplicemente santo, oppure santo santo, ma è santo, santo, santo! La Bibbia non dice mai che Dio è "amore, amore, amore", o "misericordia, misericordia, misericordia", o anche "ira, ira, ira". Dice, però, che Dio è santo, santo, santo, che la terra intera è piena della Sua gloria: "Santo, santo, santo è il SIGNORE degli eserciti! Tutta la terra è piena della sua gloria!" (Isaia 6:3).

Dio è "santità alla terza potenza" e quindi molto di più di qualsiasi altro Suo attributo. Credo che noi generalmente non riflettiamo abbastanza sulle implicazioni di questo fatto, soprattutto quando facciamo delle affermazioni categoriche, ma poco informate, sulla Sua essenza e carattere, o quando prendiamo alla leggera ciò che Dio considera peccato di fronte alla perfezione della Sua santità, o anche quando pensiamo di poterci accostare a Lui alla leggera. Ci rendiamo conto che cosa significhi che Dio è "tre volte santo" e quali implicazioni questo comporti per noi?

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